Apple ha ragione, 8 GB di memoria unificata sono abbastanza

7 months ago 106

Apple continua a lanciare MacBook e Mac con soli 8 GB di memoria unificata, ma a dispetto delle critiche l'azienda di Cupertino insiste che sono più che sufficienti per gli usi più generici. E ha ragione.

Ora che abbiamo la vostra attenzione, permetteteci di argomentare meglio, prima di chiudere l'articolo.

Come funziona le memoria unificata nei processori Apple Silicon

Usiamo anzitutto i termini corretti. Quando avete a che fare con un sistema Apple Silicon bisogna parlare di memoria unificata, da non confondere appunto con la più comune RAM. Ecco infatti due tratti salienti della memoria unificata che è bene conoscere.

  1. Architettura della Memoria. La memoria unificata è un unico pool di memoria ad alta velocità, accessibile sia dalla CPU che dalla GPU, oltre che da altri elementi come il Neural Engine per l'elaborazione dell'intelligenza artificiale. Questo significa che tutti questi componenti possono accedere alla stessa memoria fisica senza necessità di copiare o trasferire dati tra diversi tipi di memorie riservate, con un vantaggio sia in termini di velocità, che di ottimizzazione della memoria usata.

  2. Latenza e Larghezza di Banda. La memoria unificata riduce la latenza e aumenta la larghezza di banda disponibile per il trasferimento dei dati tra CPU, GPU e altri processori. Questo è possibile grazie all'eliminazione del sovraccarico causato dalla copia di dati tra diverse memorie, migliorando significativamente l'efficienza e la velocità delle operazioni.

Le peculiarità della memoria unificata dei processori Apple M non si limitano certo solo a questi due aspetti, ma sono comunque i due che è bene sapere prima di trarre giudizi affrettati.

In più ci sarebbe da menzionare anche macOS, che è un sistema operativo cucito a misura di questo hardware, e che da solo contribuisce non poco alle performance generali.

Differenze con la RAM nei sistemi x86

Già dal punto precedente si capisce che ci sono differenze significative tra i due tipi di memoria, ma vediamo più in dettaglio quali sono.

  • Separazione della Memoria. Nei sistemi basati su architettura x86, tipicamente CPU e GPU hanno blocchi di memoria separati (RAM per la prima e VRAM per la seconda). Questo implica una necessità di copiare i dati dalla memoria principale alla memoria della GPU quando si eseguono operazioni grafiche o computazionali intense, comportando una latenza maggiore e un utilizzo più elevato di energia per il trasferimento dei dati. Ciò è sempre vero, ma è comunque la prassi più comune, soprattutto nei sistemi dotati di grafica discreta, che sono poi facilmente i più potenti.
  • Gestione della Memoria. Con i sistemi x86, la gestione della memoria è più complessa (e meno efficiente dal punto di vista energetico) a causa della separazione fisica e della necessità di sincronizzazione tra diversi tipi di memoria. Questa differenza può anche creare colli di bottiglia in alcuni scenari, dove una delle memorie potrebbe essere inutilizzata perché l'altra è troppo sotto pressione.
  • Scalabilità e Prestazioni. La memoria unificata non solo ha una latenza sensibilmente ridotta, ma offre anche una scalabilità migliorata. La possibilità di allocare dinamicamente memoria tra CPU e GPU in base alle necessità permette infatti, solitamente, un utilizzo più efficiente delle risorse disponibili.

8 GB di memoria unificata non sono quindi analoghi ad 8 GB di RAM. Apple allunga il tiro dicendo che il rapporto potrebbe essere anche di 1:2, ma il senso è che sono proprio due approcci che è difficile paragonare direttamente.

In ogni caso, l'esperienza che potete avere con un sistema Windows dotato di 8 GB di RAM non può essere traslata in alcun modo su uno con Apple Silicon e macOS.

In cosa Apple ha ragione

In una recente intervista, il Vicepresidente dell'ingegneria hardware di Apple, Kate Bergeron, ed il Senior Product Marketing Manager, Evan Buyze, hanno ribadito che 8 GB di RAM (e 256 GB di archiviazione) sono sufficienti per la maggior parte degli impieghi.

Parliamo quindi delle esigenze di computing più comuni, come navigazione, streaming, messaggistica, applicazioni generiche, produttività da ufficio, magari anche foto e video editing di livello non professionale, e volendo anche casual gaming. E questo è vero.

Ho personalmente usato per anni un Mac mini con M1, 8 GB di memoria e 256 GB di storage.

E quando dico anni intendo da quando è uscito a circa un mese fa. Ho mai avuto veri problemi? No. Era il desktop dell'ufficio, quindi le esigenze di spazio non erano enormi (è ovvio che questo aspetto sia il più soggettivo, ma esula anche dall'argomento principale dell'articolo), e la memoria unificata è sempre stata sufficiente per tutti i compiti di cui sopra, incluso il montaggio video in 4K per il nostro canale YouTube.

E tenete conto che sul mio Chrome ci sono almeno 15 schede sempre aperte, Telegram e Skype in esecuzione, e in più l'occasionale utilizzo di Office, Safari, e altri applicativi generici.

Avrei voluto più potenza? Alla lunga sì, ma solo nel contesto dell'editing con Premiere Pro, non certo nell'uso generale, che è quello su cui insiste Apple e che è quello che farà appunto la maggior parte degli utenti.

In cosa Apple ha torto

Partendo dal presupposto che non ci sia nulla di male nell'offrire Mac e MacBook con "soli" 8 GB di memoria unificata, è altrettanto chiaro che non a tutti possono bastare.

E qui entra in gioco anche il marketing.

Sì perché il motivo per cui Apple non alza l'asticella in merito non è solo legato alle prestazioni, ma anche al fatto che, così facendo, l'azienda di Cupertino può tenere i listini più bassi. Lo abbiamo detto più volte: i prezzi di lancio degli ultimi MacBook non sono malvagi. Il problema è quando le configurazioni proposte non bastano.

Uno dei rovesci di medaglia dell'architettura unificata degli Apple Silicon consiste nel fatto che è tutto saldato, tutto non aggiornabile. Chi volesse quindi un maggiore quantitativo di memoria lo deve decidere subito, o non potrà cambiare le cose in futuro, e il prezzo per effettuare un upgrade è sempre molto salato.

Sugli ultimi MacBook Air, ad esempio, ogni 8 GB di memoria unificata in più costano ben 230 euro, e la stessa cifra si applica a 512 GB di archiviazione.

Chi si volesse quindi scostare dagli 8/256 GB per passare a dei più duraturi 16GB/1TB dovrà pagare 460 euro in più, solo per raddoppiare la memoria.

Questa è la vera critica da fare ad Apple. Sono cifre che non vengono minimamente rispecchiate dal costo reale dei componenti (quello degli SSD è facile da verificare, la memoria unificata è un po' un'altra storia, ma il prezzo rimane elevato), e che costringono chi abbia esigenze di un certo tipo, o chi voglia semplicemente "premunirsi", a pagare molto di più, per poi magari averne benefici in termini di usabilità solo occasionali.

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