Apple ha pubblicato il primo spot di Vision Pro, il visore per la mixed reality che sarà in vendita negli Stati Uniti a partire dal 2 febbraio, con un prezzo di 3.499$. Lo spot potete guardarlo qui sotto, e ha senso dargli un'occhiata prima di continuare a leggere.
L'idea della pubblicità parte da un'auto-citazione al primo spot di iPhone, che potete guardare qui: nella prima pubblicità di iPhone, c'erano tante scene diverse (da film e serie TV famosi) di persone che risponodono al telefono, nel primo spot di Vision Pro ci sono tante scene da film e serie TV famosi in cui un personaggio indossa un qualche tipo di visore o maschera.
Ma c'è una bella differenza tra rispondere al telefono e indossare un aggeggio in testa, e questo Apple lo sa bene. L'intero obiettivo di questo spot è proprio quello di normalizzare – e, anzi, rendere figo – l'idea di indossare un qualche tipo di casco, visore o quel che sia.
Eppure, non sarà facile, specialmente considerando che Vision Pro è il primo tentativo per un visore da indossare non solo in contesti specifici, ma potenzialmente durante tutta la giornata o quasi. Finora, la maggior parte dei dispositivi simili sono stati lanciati come prodotti indirizzati specificatamente al gaming (vedi Sony PlayStation VR2), o al massimo come più ampi strumenti di intrattenimento (per giochi, ma anche video ed esperienze varie, come Meta Quest 3).
In tutti questi prodotti, infatti, il concetto è chiaro: quando finisci di fare quel che devi fare, ti sfili il casco e la tua vita riprende come prima.
Per Vision Pro non è proprio così: Apple vuole introdurre il concetto di spatial computing, e fare una rivoluzione. Non è un caso che il Vision Pro abbia un display che riproduce gli occhi di chi lo indossa e non è un caso che, durante l'evento di lancio, Apple abbia mostrato scene di un padre che gioca con la figlia mentre indossa il visore.
Apple ha bisogno di normalizzare l'idea di un visore in testa: far sì che interagire con una persona che ha addosso un Vision Pro sia un'esperienza non troppo lontana dall'interagire con una persona che ha in mano il suo iPhone. Entrambi strumenti potentissimi, per lavoro e intrattenimento, entrambi dispositivi che si possono portare con sé anche mentre si scambia una chiacchiera veloce con qualcuno. O, almeno, questo è quel che vorrebbe Apple.
Non è facile capire se ci riuscirà: il 2024 sarà un anno difficile per Apple e il Vision Pro è una grandissima scommessa. Secondo alcune stime, come quelle del famoso analista esperto di Apple Ming-Chi Kuo, il visore della mela andrà presto in sold out e la domanda sarà più alta dell'offerta. Ma il fatto che gli early adopter, i fan di Apple e i curiosi in generale faranno di tutto per accaparrarsi un Vision Pro non implica che questo dispositivo riuscirà a segnare un solco nella storia come fece iPhone.
E perché Vision Pro (e l'idea di spatial computing) continuino a esistere nei prossimi decenni, questo visore non può fare a meno di lasciare un segno come fece iPhone.
Riuscirà quindi Apple a farci abituare a chiacchierare in ufficio con un visore in testa?