Arm sembra aver rinunciato alla battaglia legale con Qualcomm, quantomeno per quanto riguarda l'accordo di licenza per le sue architetture: l’ha annunciato Qualcomm stessa nelle scorse ore nella persona dell’amministratore delegato Cristiano Amon. Nel corso dell’ultima conferenza finanziaria periodica, Amon ha detto agli analisti che “ARM ci ha recentemente comunicato che avrebbe ritirato la notifica di violazione del 22 ottobre 2024 e ha indicato che non ha attualmente in programma di recedere dal contratto di licenza delle sue architetture con Qualcomm”.
Arm ha in uggia Qualcomm da diverso tempo - potremmo dire che l’inizio della diatriba risale a quando Qualcomm comprò Nuvia con l’intenzione di sviluppare un’architettura di processori proprietaria, il che è avvenuto nel corso del 2024: in primavera con gli Snapdragon X Elite per computer, in autunno con gli Snapdragon 8 Elite per smartphone e tablet. Arm ha argomentato più volte che questa decisione viola i termini del contratto di licenza in vigore tra Arm e Qualcomm.
A ottobre, appunto, Arm aveva inviato a Qualcomm una notifica di violazione, che sostanzialmente diceva che se non avesse smesso di portare avanti il progetto dell’architettura proprietaria avrebbe revocato la licenza che permetteva a Qualcomm di sfruttare le proprietà intellettuali di Arm. In altre parole il chipmaker americano non avrebbe potuto più rilasciare nuovi SoC meno prestigiosi, che fanno leva sull’ampio catalogo di design Arm per proporre chip di varia potenza e costo.
Già lo scorso dicembre una giuria aveva stabilito che le azioni di Qualcomm non rappresentavano nessuna violazione dell’accordo di licenza con Arm. Non si era raggiunto però un verdetto unanime su altre accuse di Arm, che aveva poi richiesto un nuovo processo. Con quest’ultimo sviluppo, non è del tutto chiaro quale sia la posizione della società inglese: sembra che abbia deciso di mollare l’osso, ma potrebbe essere semplicemente una ritirata strategica.