Avowed: tra luci e ombre, il nuovo RPG di Obsidian convince ma non conquista del tutto

2 hours ago 25

Vi ricordate il primo trailer di Avowed? Sono trascorsi ben 4 anni da quando fu mostrato dagli Xbox Game Studios, e su YouTube la sezione commenti si popolò sin da subito di entusiasmo. Obisidian Entertainment sarebbe forse arrivata prima di The Elder Scrolls VI con un gioco di ruolo degno di questo nome, in grado di rivaleggiare con lo strapotere di Skyrim e dei suoi predecessori.

Non me ne abbiano chi lo aspetta a gloria, ma 3 anni dopo Obsidian spense un po' gli entusiasmi: il primo gameplay trailer mostrava un drastico cambio di toni, di grafica e aspettative decisamente ridimensionate. C'è da dire che meno di un anno dopo l'annuncio di Avowed arrivò quello dell'acquisizione di Bethesda da parte di Microsoft. Chissà che il cambio di rotta non sia dovuto proprio al fatto che ora le due realtà fanno parte della stessa scuderia!

Ma sto divagando troppo: Avowed è qui, e finalmente è arrivato il momento di capire cosa ha da offrire al grande pubblico e ai possibili orfani di The Elder Scrolls. Vediamo pregi e difetti di un'opera imperfetta, con tantissimo potenziale non sempre sfruttato a dovere.

Scheda videogioco

  • Publisher Xbox Game Studios
  • Sviluppatore Obsidian Entertainment
  • Genere Gioco di ruolo
  • Numero giocatori Singolo giocatore
  • Lingua Testi in italiano
  • Disponibile su

Nell'universo di Pillars of Eternity

Avowed non è ambientato in un universo inedito, e questo in qualche modo gioca a suo vantaggio. Il tutto è ambientato nelle Terre Viventi, uno dei continenti di Eora, che altro non è che il mondo di Pillars of Eternity. Passo indietro per chi non sapesse di cosa parliamo.

Recensione Avowed - Mappa di gioco

Pillars of Eternity è un gioco di ruolo con visuale isometrica alla Baldur's Gate che fu sviluppato anni fa dalla stessa Obsidian Entertainment. Fu finanziato grazie a una campagna Kickstarter che raggiunse quasi 4 milioni di dollari, ovvero il quadruplo dell'obiettivo della campagna. C'è anche un seguito uscito nel 2018, sviluppato sempre da Obsidian.

Avowed non è un seguito dei due Pillars: è un gioco a sé stante che condivide l'affascinante setting fantasy degli altri due giochi di ruolo, e non c'è che dire, Obsidian ha fatto benissimo a sfruttarlo. Eora può infatti contare su diversi anni di materiale redatto dalla software house, e vi posso assicurare che il mondo in questione ha un gran fascino e soprattutto tanta credibilità.

Recensione AVOWED - Una delle ambientazioni

Nel gioco assumiamo il ruolo di un deiforme, un kith (così vengono definiti gli umanoidi che solcano le terre di Eora) che è stato toccato da una divinità. Anzi, a dirla tutta siamo uno dei pochi, se non l'unico, deiformi in circolazione. Anche per questo l'Imperatore del regno Aedyr ci ha preso sotto la sua ala protettiva. Un bel giorno l'Imperatore ci elegge suo Inviato, spedendoci nelle Terre Viventi per indagare sulla Piaga dei Sogni.

Immaginatevi il Cordyceps di The Last of Us in chiave fantasy. Diciamo che c'è questa sorta di fungo che contagia le persone, spingendole verso un'apparente follia che sfocia poi nella violenza. Non ci sono morsi in stile zombie, e come si diffonda il contagio non è chiaro, ma l'effetto che fa alle persone è molto simile. Che fortuna essere l'Inviato dell'Imperatore, eh?

Sbarcati sulle Terre Viventi, non con qualche difficoltà, avremo a che fare con vari personaggi, tra cui una sorta di villain sfuggente che in realtà potrebbe essere dalla nostra parte, pericoli di ogni genere e una misteriosa divinità che nessuno sembra conoscere.

La trama fortunatamente gioca un ruolo importante in Avowed, e approfondirla troppo potrebbe rovinarvi l'esperienza di gioco.

Villain o alleato? - Recensione AVOWED

Due cose però voglio dirvele: Avowed è un po' un diesel, sia a livello di trama che di gameplay. Dategli una chance, donategli un po' delle vostre ore prima di abbandonarlo presi magari dalla foga di provare qualcos'altro sul Game Pass. Inoltre sappiate che ci sono un bel po' di dialoghi, importanti sia ai fini della trama che del gameplay. Fortunatamente è tutto tradotto in italiano, anche se per il doppiaggio dovrete accontentarvi di quello originale in lingua inglese, molto ben fatto fra l'altro.

Scenario di Avowed - Recensione AVOWED

Le stesse Terre Viventi si schiudono piano piano. La regione iniziale sembra quasi banale, anche se a ben vedere ci sono dei segreti nascosti niente male; quelle successive in realtà sono decisamente meno convenzionali. Quindi, di nuovo, date tempo al tempo.

Altra ambientazione di Avowed

Quanto è gioco di ruolo?

Visto che ci siamo continuiamo proprio con il mondo di gioco.

In Avowed ci troviamo di fronte a un mondo semi aperto. Le regioni delle Terre Viventi fungono un po' da contenitori per i vari capitoli della trama, e quando ci si sposta fra una e l'altra si è interrotti da un caricamento. Idem quando entriamo nelle città principali delle regioni o nei dungeon. Le regioni sono esplorabili liberamente, con le limitazioni appena elencate.

Le ambientazioni sono variegate, coloratissime e ricche di dettagli, ma sono forse un po' vuote di vita. Ci sono sì mostri e nemici di vario genere, oltre a personaggi con cui dialogare e da cui eventualmente accettare varie missioni secondarie, ma la fauna scarseggia, e le interazioni sono ridotte al minimo.

E poi è un mondo "finito": una volta che avete ucciso un mostro o raccolto una risorsa non ci sarà più nulla da fare, quasi come se aveste vuotato un contenitore. Da una parte farà la gioia dei completisti, visto che il mondo di gioco nasconde fra l'altro una quantità davvero mirabile di segreti da scoprire e oggetti da raccogliere; dall'altra smorza un po' l'immersività.

Un dungeon - Recensione AVOWED

Con "interazioni ridotte al minimo" vi dico insomma di non aspettarvi uno Skyrim o un Horizon Zero Dawn. Siamo forse un po' lontani dall'immersività del vecchio RPG di casa Bethesda, ma c'è comunque qualche spunto interessante. Le magie per esempio possono interagire con l'acqua.

Dovete superare uno specchio d'acqua per saltare su una pedana altrimenti irraggiungibile? La congelate con una magia a base di ghiaccio e passate. Avete un'arma a base di elettricità e ci sono dei nemici vicino all'acqua? Usatela sull'acqua stessa per elettrificarli (occhio a non farlo a voi stessi però).

Come già detto poi, il mondo nasconde un bel po' di segreti. Ci sono tanti percorsi alternativi e location che si sviluppano in verticale, e saranno proprio i giocatori amanti dell'esplorazione a essere premiati maggiormente. Lo stesso si può dire dei Dungeon: anch'essi offrono percorsi alternativi, puzzle ambientali mai frustranti, tanti salti quasi in stile parkour e missioni secondarie, e non tutti sono obbligatori ai fini della trama! Per accedere ad alcune aree vi servirà obbligatoriamente l'uso di abilità associate ai compagni di squadra, spingendovi quindi a sperimentare più combinazioni per il vostro gruppo di gioco.

Un altro dungeon di Avowed - Recensione AVOWED

Detto ciò, veniamo alla questione fondamentale: quanto è gioco di ruolo Avowed? Ultimamente l'industria videoludica si è riempita la bocca del termine RPG, usandolo un po' a sproposito su giochi che poi di meccaniche ruolistiche hanno ben poco.

Avowed da questo punto di vista si difende abbastanza bene. Iniziamo dalla costruzione del personaggio. Come ogni RPG che si rispetti, quando si sale di livello si possono distribuire dei punti caratteristica e dei punti abilità. È tutto spiegato in modo impeccabile, e anche chi non mastica pane e Baldur's Gate saprà cavarsela abbastanza bene.

La cosa bella è che Avowed permette di mischiare abilità e statistiche senza mai sentirsi deboli o inutili. Per dire, con il mio personaggio ho iniziato la carriera di avventuriero da promettente guerriero con spada e scudo, per poi virare verso abilità e caratteristiche dei ranger, finendo per usare prevalentemente una coppia di pistole vecchio stile.

Nulla vieta, anche intrapresa questa direzione, di sfoggiare un grimorio degli incantesimi e sparare qualche soffio di fuoco.

Ovviamente concentrarsi su un'unica direzione potrebbe portare a essere più ferrati in una classe singola, ma anche il multi classe, posto il fatto che nessuno vi assegna una classe predeterminata, dà una certa soddisfazione. È il gioco stesso a spingervi a mischiare il tutto, mescolando spade, scudi, incantesimi e armi da lancio per cercare la combinazione che più si confà al vostro stile.

Un punto a favore della componente RPG di Avowed insomma: come si usano punti caratteristica e abilità influenza lo stile di gioco, anche profondamente. Scordatevi però una barra abilità gigantesca e piena di pulsanti da premere. Qui si vede come il gioco di Obsidian sia stato sviluppato con in mente Xbox.

Si hanno 6 tasti di scelta rapida durante i combattimenti, e in questi slot si devono far coabitare le abilità attive del proprio personaggio e quelle dei compagni di squadra.

Dagli screenshot PC visti finora avrete forse notato la barra orizzontale della abilità, mentre su console avremo un'interfaccia distribuita in modo diverso, anche per favorire l'associazione visiva dei tasti sul controller.

Combattimento in Avowed - Recensione AVOWED

6 slot vi obbligano a delle scelte ben precise: favorire per esempio poche abilità attive e molte più passive, per concentrarsi su quelle dei gregari di squadra. Niente paura per gli incantesimi però: se brandite un grimorio, in cui di solito sono memorizzati 4 incantesimi, vi basta premere il tasto a esso associato per aprire un sotto menu da cui scegliere quale magia lanciare.

Ci sono però anche incantesimi attivi, e di conseguenza dovrete organizzarvi bene, soprattutto se scegliete la via del mago. Se non altro azzerare caratteristiche e abilità è questione di un mero investimento di valuta di gioco da fare in qualsiasi momento, e di conseguenza nulla vieta di sperimentare a più non posso.

Nulla poi vieta di usare anche le altre abilità attive conosciute dal personaggio o dai gregari. Su PC premendo il tasto E si apre un menu di scelta delle skill, menu che fra l'altro mette in pausa l'azione permettendovi di riprendere fiato nei momenti più concitati.

La ruota delle abilità di Avowed - Recensione AVOWED

Venendo ai gregari, se ne può portare con sé solo due, anche se in realtà il totale finale di quelli fra cui scegliere non è che sia poi tanto più grande. Quando salite di livello potreste guadagnare anche punti abilità da aggiungere ai compagni, da ripartire anche qui fra abilità attive e passive.

C'è da dire che in combattimento sono abbastanza furbi, e se messi alle strette useranno i poteri a loro disposizione per difendersi, ma è anche vero che usare le loro abilità attive al momento giusto può rendere molto più semplici i combattimenti.

Anche qui sta a voi scegliere come comportarsi.

Peccato che per i compagni la selezione delle abilità sia l'unica cosa che ci è concesso scegliere. Non si potrà modificare il loro equipaggiamento, né tanto meno il look, se non con costumi un po' deludenti che modificano tutto l'aspetto di colpo.

La visuale è in soggettiva, e visti i pregressi di Obsidian Entertainment ci pare anche la scelta più azzeccata. Si può anche giocare in terza persona, ma è il gioco stesso a suggerirvi di non farlo, visto che rovinerebbe la prospettiva durante i combattimenti, rendendoli più difficili di quello che sono.

C'è una parentesi molto interessante da aprire: come scala il mondo di gioco e come Avowed gestisce l'equipaggiamento dell'eroe? Le ambientazioni offrono difficoltà di livello statico. Ciò significa che il grado di sfida è predeterminato in ogni angolo del mondo, e non dipende minimamente del livello da voi raggiunto.

Potreste di conseguenza incontrare mostri e nemici assolutamente non alla vostra portata.

C'è un sistema di teschi ben visibile vicino al nome degli avversari: se hanno un solo teschio sono ostici ma affrontabili, se ne hanno di più potreste avere seri problemi.

Succede quindi che quando arrivate in una nuova regione sarebbe meglio non gettarsi a capofitto nella missione principale, che spesso vanta un livello di difficoltà superiore al vostro.

Avowed vi spinge insomma verso le quest secondarie, come taglie o richieste di stampo piuttosto classico da parte di personaggi presenti o in città o in giro per la mappa. Ce ne sono di divertenti e sufficientemente stratificate, il che non guasta.

A rendervi potenti non è però solo il livello del personaggio: anche l'equipaggiamento gioca un ruolo fondamentale, e qui Osbidian ha implementato una meccanica niente male.

Qualsiasi oggetto può essere potenziato fino al livello leggendario.

Se nella prima regione trovate un'arma o un'armatura magica da cui non volete separarvi, non dovrete farlo. Con pazienza potete trovare tutti i materiali necessari per migliorarla e portarla con voi virtualmente fino alla fine del gioco. E se volete stare al pari con le sfide offerte dal mondo di gioco dovrete farlo per forza, altrimenti i danni inflitti saranno troppo bassi.

La parte più divertente del gioco? I combattimenti. Che usiate armi a distanza, armi corpo a corpo o magie, dovrete darvi un gran da fare. È fisico nel senso stretto del termine: anche il più semplice dei mostri richiede comunque criterio nell'essere affrontato. Ciò implica un uso corretto di blocchi (con scudi o armi) e schivate.

Non è un Elden Ring, sia chiaro, ma saper usare al momento giusto lo scudo o schivare poco prima di ricevere un colpo fa la differenza. Anche colpire un nemico richiede attenzione.

Con le armi da lancio, che siano pistole o archi, dovete mirare i punti sensibili (evidenziati da un piccolo rombo) per fare più danni, e dovrete anche gestire i tempi di ricarica. Inoltre per ogni azione che compite, che sia una schivata, un colpo di spada, una pistolettata o una parata, consumate vigore.

C'è di più: i colpi possono essere caricati! Spendete più vigore, ma ogni colpo caricato va a riempire una barra di stordimento sotto il nemico bersagliato. Quando questa barra è completa l'avversario vacillerà, e il vostro prossimo colpo sarà una sorta di critico speciale delineato da un'animazione specifica. Le abilità e le magie invece consumeranno Essenza, che è un po' l'equivalente del mana.

Insomma, avrete capito che di indicatori da tenere d'occhio e di cose da fare durante le battaglie ce ne sono. A questo aggiungeteci anche un corretto posizionamento, dare ordini ai compagni e scegliere i bersagli giusti.

Nelle fila delle varie tipologie di nemici che affrontiamo ci sono quasi sempre sacerdoti pronti a curare i compagni, e non sempre è facile individuarli velocemente nella bolgia del combattimento.

E l'IA dei nemici com'è? Niente di straordinario, ma agisce cercando di mettervi quanto più possibile in difficoltà. I nemici che attaccano a distanza cercheranno sempre di raggiungere punti elevati, idem maghi e sacerdoti, mentre le unità da mischia più grosse vi cercheranno sul campo di battaglia per darvele di santa ragione e distrarvi da chi vi colpisce a distanza.

I gregari possono aiutarvi a distrarli e a prendersi colpi al posto vostro, ma se saranno loro a cadere a terra senza energia rimarrete da soli con tutte le armi puntate su di voi. Giusto per ribadirlo, i combattimenti sono ben congegnati, e sono probabilmente la parte meglio realizzata di Avowed.

Rimane da capire un'ultima cosa prima di passare al comparto tecnico.

Quanto sono importanti i dialoghi e le scelte compiute dal giocatore? Mediamente.

La storia è quella e almeno nelle battute iniziali ed è abbastanza lineare. Piano piano ci si rende conto che le nostre azioni avranno conseguenze più o meno dirette. Alcune scelte influenzeranno i dialoghi offrendo nuove linee di dialogo sia tra quelle che potrete scegliere voi che fra quelle che otterrete parlando con i personaggi, e quelle più impopolari vi verranno rinfacciate un po' ovunque, anche dai vostri stessi gregari.

Con la sottile arte dell'oratoria potete cavarvi fuori da situazioni pericolose o cacciarvici dentro a capofitto, evitando del tutto combattimenti altrimenti scontati o causandone altri che invece non sarebbero mai avvenuti.

Certe linee di dialogo dipendono anche dal background che avete scelto per il vostro personaggio, altre ancora dal numero di punti distribuiti nelle varie caratteristiche. Anche in questo Avowed è un po' un diesel: nelle prime ore di gioco non sembra che ci sia questa grossa differenza rispondendo "bene o male", poi capirete che le scelte fatte hanno conseguenze che andranno poi a influenzare le fasi finali del gioco.

A un certo punto ci si dovrà proprio schierare da una parte o dall'altra, e per farlo dovrete prendere una decisione piuttosto ardua. In definitiva, non c'è la libertà di approccio di un Baldur's Gate 3, ma ci sono comunque dinamiche ruolistiche che hanno il loro peso. Ed è già di più di quanto possano dire altri giochi recenti che si fregiano del termine RPG.

Quello che manca sono un sistema di moralità, di gestione delle fazioni e di reputazione. Dai dialoghi capirete a chi state simpatici o meno, ma finisce lì. Manca anche il concetto di rubare e di rispetto della legge, e non avrete nemmeno la libertà di fare fuori chi vi pare all'interno o all'esterno degli insediamenti. Siamo insomma lontani non solo da Skyrim, ma anche da un Fallout New Vegas o da un The Outer Worlds, giusto per citare opere di Obsidian simili a queste.

Per quanto riguarda la longevità potete dormire sonni tranquilli. La durata supera tranquillamente le 30 ore, anche perché, come già detto, Avowed vi spinge sia a esplorare che a compiere missioni secondarie, di gran lunga più remunerative in termini di punti esperienza che andare a caccia di nemici senza uno scopo preciso.

Comparto tecnico

Dispiace dirlo, ma al character design ci metterei un bel "no". Tra i personaggi principali non ce ne sono di così indimenticabili, tranne qualche rara eccezione, e tra gli NPC se ne notano alcuni palesemente tirati via.

Il mondo di gioco è decisamente più riuscito, e lo stesso si può dire anche di buona parte dei nemici, anche se sono abbastanza ripetuti lungo tutto il gioco. Non vi aspettate boss incredibili, né da un punto di vista di schemi di attacco né di design, ma le sfide sono di per sé sufficientemente ostiche e frenetiche.

Lo stile grafico generale non piacerà a tutti. È tutto molto cartoon, sia appunto nello stile che nella scelta dei colori, e il character design non fa che accentuare la cosa. Idem dicasi per l'interfaccia, che soprattutto PC risulta un po' troppo stile console.

Peccato, perché l'editor dei personaggi non è malvagio, e di conseguenza si intuisce che poteva essere fatto di più sul design di alcuni NPC. Anche gli equipaggiamenti hanno un'estetica sufficientemente ricercata, un ulteriore dettaglio che fa capire che forse qualcosa è stato fatto con un po' di furia e forse con qualche taglio di budget di troppo.

Giusto per riagganciarci a quello che dicevo in apertura, non si capisce bene cosa sia successo dal primissimo trailer del 2020 a quello mostrato nel 2023. La cosa che forse stona di più è che la storia tocca temi difficili e tragici, e viverli in questa grafica che sprizza colori da ogni poro fa davvero strano.

C'è un altro problema. Lo stile grafico è quello che è, e il risultato finale non sembra propriamente "next-gen". Viene quindi da pensare che giocarlo su PC non richieda chissà quale configurazione. Purtroppo non è così, ma d'altronde bastava dare un'occhiata ai requisiti consigliati su Steam: si parla di una RTX 3080 o di una RX6800 XT.

L'ho giocato su due configurazioni: un Acer Predator Helios 18 con RTX 4080 Max-Q e un desktop dotato di RTX 4070 Ti SUPER, non proprio due macchine di fascia bassa insomma. Sul Predator il gioco in QHD a impostazioni quasi massime gira tra i 40 e i 60 frame al secondo, con cali sensibili in alcune città o durante i combattimenti con tanti avversari.

Meglio con la GPU desktop, con un frame rate variabile fra 60 e 110 fps a seconda della situazione. Per chi ha le serie 40 di NVIDIA (e i pochi con la serie 50) avete la possibilità di sfruttare Frame Generation, Super Resolution e altre soluzioni del genere.

Su Xbox Series X si ha invece 3 modalità grafiche: performance a 60 fps, quality mode a 30 fps e una modalità bilanciata a 40 fps che prende un po' il meglio delle due.

Nota di merito infine per il doppiaggio e per le musiche, queste ultime tutte strumentali e sufficientemente evocative.

Il codice per questa recensione è stato fornito da Microsoft, che non ha avuto un'anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario.

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Avowed è un buon gioco, e si vede che dietro alla sua realizzazione c'è un team che ama gli RPG. Si ha però la costante sensazione che avrebbe potuto dare di più, quasi come se alcune cose fossero state solo abbozzate per mancanza di tempo o di budget. Ne sono un chiaro esempio lo stile grafico, che non riflette al 100% i temi affrontati durante la trama, e la mancanza di libertà che caratterizza altri giochi di ruolo firmati Obsidian Entertainment. Non è insomma un nuovo Fallout: New Vegas, e non c'è nemmeno la libertà vista in The Outer Worlds, il che è un vero peccato. Eoria e le Terre Viventi sono uno scenario affascinante e ricco di storia, e forse meritavano un po' di più sotto alcuni aspetti. Se non altro il combattimento e la personalizzazione del proprio personaggio sono di buon livello, e anche le conseguenze delle nostre scelte, sia a livello di dialogo che di azioni, sono azzeccate e in linea con quello che ci si aspetta da un gioco di ruolo. Avowed in definitiva è un'esperienza che, pur con qualche limite, sa regalare emozioni agli amanti degli RPG. E voi, siete pronti a esplorare le Terre Viventi?

Pro

  • Combattimento stratificato e variegato
  • Eora e le Terre Viventi sono affascinanti e approfondite
  • Tanti dialoghi e scelte che influenzano parte di quello che succede
  • Incluso nel Game Pass!

Contro

  • Manca la libertà tipica di altri RPG Obsidian
  • Stile grafico stonato e un po' datato
  • Esoso di risorse su PC

Lorenzo Delli

Lorenzo Delli Cresciuto a "computer & biberon", mi sono avvicinato al mondo dell'informatica e della tecnologia alla tenera età di 5 anni. Mi occupo di news e recensioni legate ai PC (desktop e laptop) e al gaming, ma non disdegno elettrodomestici smart quali scope elettriche e friggitrici ad aria, preferibilmente con Bluetooth e Wi-Fi. Se trovate un meme sui canali social di SmartWorld è probabilmente colpa mia.

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