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Il panorama automobilistico mondiale è in costante evoluzione, e una delle case che più sta contribuendo a questa rivoluzione è BYD, una delle realtà più forti nel mercato dell’elettrico, soprattutto in Cina. Tuttavia, con il modello BYD Seal U DM-i, l'azienda dimostra di aver capito che non tutti i guidatori sono pronti per un passaggio totale ai veicoli elettrici. Sicuramente anche per questo motivo, uscendo anche un po' dalla sua zona di comfort, BYD ha realizzato una versione ibrida plug-in del suo SUV di segmento D. Un modello che offre un'esperienza di guida molto simile a quella di un'auto elettrica, ma con la possibilità di affidarsi anche a un motore a combustione interna quando necessario. Questa caratteristica giustifica la sigla DM-i, dove "DM" sta per "Dual Mode", ovvero doppia modalità di alimentazione.
DESIGN SEMPLICE E FUNZIONALE
Quando si osserva BYD Seal U DM-i, non si può fare a meno di notare come le sue linee siano molto simili a quelle della versione completamente elettrica. Il SUV presenta dimensioni generose, con un cofano molto allungato e un posteriore leggermente spiovente, il che gli conferisce un profilo abbastanza aerodinamico e filante nonostante la stazza sia comunque notevole. Con una lunghezza di 4,77 metri, una larghezza di 1,89 metri e un’altezza di 1,67 metri, non si tratta di un’auto compatta, e la sua presenza su strada è importante.
Pur non essendo un design particolarmente audace, proprio per via della pulizia delle linee la Seal U DM-I resta piacevole da osservare. I dettagli che risaltano di più sono i baffi alle estremità del paraurti anteriore e la firma luminosa che attraversa il portellone posteriore, senza dimenticare i cerchi aerodinamici da 19 pollici, che si integrano bene con l’estetica generale del veicolo. La qualità costruttiva è di buon livello, e gli assemblaggi contribuiscono a creare un senso di solidità. In altre parole, la berlina Seal è sicuramente più riconoscibile, ma anche analizzando questo grosso SUV si percepisce comunque una certa attenzione ai dettagli e al gusto europeo.
INTERNI TRA SPAZIO E TECNOLOGIA
Se l’esterno del Seal U DM-i non colpisce per soluzioni di design particolarmente innovative, l’interno è un ambiente in cui BYD ha voluto fare un passo avanti. L’abitacolo è sobrio, con linee pulite e pochi pulsanti fisici, ben identificati e sparsi per il tunnel centrale, tra cui avrei gradito quelli per il controllo dell'aria condizionata, che invece, sono disponibili solo a schermo. Non è il massimo della comodità ma devo dire che con l'ultimo aggiornamento del sistema sono state aggiunti degli shortcut che facilitano molto il richiamo delle funzioni di climatizzazione.
Il protagonista indiscusso della plancia è proprio il display centrale da 15,6 pollici, che può essere ruotato in modalità portrait o landscape. Questa caratteristica, anche se interessante, è più un vezzo estetico che una reale necessità: nel mio mese di utilizzo ho infatti sempre mantenuto lo schermo in modalità orizzontale. La compatibilità con Android Auto e Apple Carplay (anche in modalità wireless) è un altro punto a favore, ma entrambi supportano solo il layout orizzontale.
La sensazione di essere immersi in un cockpit super tecnologico aumenta poi spostando lo sguardo dietro al volante, dove troviamo un ampio cruscotto digitale da 12,3 pollici, chiaro e ben visibile, anche se a volte le informazioni appaiono un po’ sovrabbondanti e non sempre facili da navigare.
Anche i sedili anteriori meritano una menzione: sono comodi, riscaldabili d’inverno e ventilati d’estate, con regolazioni elettriche e la possibilità di memorizzare le posizioni preferite. Nel complesso, l’abitacolo è rivestito in materiali morbidi, soprattutto in eco-pelle, che aumentano la sensazione di qualità percepita e contribuiscono a ridurre le vibrazioni durante la marcia. Una menzione speciale va ai vani portaoggetti, ben distribuiti all’interno dell’abitacolo. Ci sono spazi nelle portiere, un alloggiamento sotto al tunnel centrale e due porta-bicchieri, oltre al doppio tappetino per la ricarica wireless sotto al display.
Per quanto riguarda lo spazio, la Seal U DM-i ne offre molto per passeggeri ma un pochino meno per i bagagli. Il passo di 2,76 metri garantisce un abitacolo spazioso, anche per chi siede dietro. I sedili posteriori, infatti, offrono ampio spazio per le gambe, e quindi staranno comodi anche i passeggeri più alti. Il divanetto è sufficientemente largo per accogliere tre passeggeri, ovviamente per viaggi di breve durata. Inoltre, la presenza di bocchette dell’aria condizionata e prese USB-C aggiunge praticità e comfort per tutti i passeggeri.
Tanto spazio a bordo che fa a pugni con la capacità del bagagliaio, che è un po’ deludente rispetto alle dimensioni complessive del SUV. Con una capacità di 420 litri, non è esattamente tra i più capienti della sua categoria. Abbattendo i sedili posteriori, frazionati 60-40, si arriva a oltre 1.400 litri, ma ci si poteva sicuramente aspettare qualcosa di più dati gli oltre 4 metri e 70 di lunghezza del veicolo.
PRESTAZIONI E IMPRESSIONI DI GUIDA
Bene, ma dato che parliamo di un'auto ibrida Plug-in realizzata da un'azienda che produce principalmente vetture elettriche viene automatico chiedersi cosa si nasconda sotto al cofano e come si comporta questa Seal U DM-i su strada. Anzitutto vi dico che le versioni a disposizione sono due: la Boost, a trazione anteriore, con un’autonomia elettrica di circa 80-85 km, e la Design, la versione che ho guidato, con trazione integrale e un’autonomia elettrica leggermente inferiore, intorno ai 70 km. La trazione è garantita da due motori elettrici, uno sull’asse anteriore da 204 CV e uno sull’asse posteriore da 163 CV, che lavorano insieme a un motore a benzina 1.5 litri a ciclo Atkinson, progettato dalla stessa BYD, capace di erogare fino a 131 CV. Nel complesso, la potenza combinata del sistema ibrido raggiunge i 324 CV e 550 Nm di coppia, valori che garantiscono prestazioni sorprendenti per un SUV di questa stazza.
Nonostante le dimensioni e il peso, il Seal U DM-i si dimostra scattante, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 5,9 secondi e una velocità massima di 180 km/h, limitata elettronicamente. La batteria da 18,3 kWh consente una ricarica abbastanza rapida: in corrente alternata, la potenza massima di ricarica è di 11 kW, mentre in corrente continua arriva a 18 kW. In questo modo, è possibile ricaricare la batteria dal 30% all’80% in soli 35 minuti. Non sono tempistiche di ricarica che possano far pensare di poter affrontare un viaggio di centinaia di km solo in elettrico, ma diciamo che, nell'economia di uno spostamento di questo tipo, anche una sosta breve per un caffè in presenza di una colonnina fast, può regalare quel piccolo boost comunque in grado di abbattere un pochino i consumi.
Il sistema ibrido di BYD Seal U DM-i funziona in tre modalità principali. La prima è la modalità completamente elettrica, che predilige l’utilizzo dei motori elettrici finché la batteria non scende sotto il 25% di carica. Quando si raggiunge questa soglia, oppure manualmente, si può attivare la modalità HEV (Hybrid Electric Vehicle), dove il motore a benzina funge da generatore per alimentare i motori elettrici. Infine, c’è una modalità in cui il motore termico prende il sopravvento, ma questo avviene principalmente in autostrada o a velocità sostenute, e quindi accadrà molto di raro nell'uso tipico di questa vettura.
La fluidità nell'erogazione e la coppia disponibile da subito grazie ai motori elettrici, fanno si che comunque, nel complesso, questa BYD sia un'auto piacevole da guidare e assolutamente consigliata per affrontare anche tragitti di lungo raggio in assoluta comodità. E a questo aggiungo che anche la frenata non è per nulla male, il pedale del freno è secondo me giustamente tarato a livello di pressione necessaria per l’attivazione e perfettamente integrato con una frenata generativa che, onestamente, mi sarei aspettato più aggressiva e che invece, pur magari sacrificando qualcosa in termini di energia recuperata, rimane sempre discreta.
Ma ovviamente l'auto perfetta non esiste e anche qui abbiamo degli aspetti che possono essere sicuramente migliorati, o meglio "occidentalizzati". Parlo della la risposta dello sterzo e l’assetto. Il volante è molto morbido, quasi troppo, tanto che ho preferito impostarlo in modalità sport per ottenere una sensazione più consistente. Anche l’assetto, sebbene molto confortevole per l’uso quotidiano, mostra una certa propensione al rollio nelle curve strette o nelle manovre più dinamiche, rendendolo meno agile rispetto ad altre alternative europee. Si tratta di piccoli peccati di gioventù, per cui BYD starà già sicuramente lavorando ad una soluzione da integrare nei prossimi modelli.
CONSUMI
E per chiudere parliamo di consumi. Durante questo long test drive ho potuto saggiare questa BYD Seal U DM i in tante condizioni differenti. Diciamo che, come per tutte le plug-in l’utilizzo più corretto è quello di metterla in carica ogni sera in modo da trovarla completamente carica al mattino e da affrontare gran parte della percorrenza giornaliera in elettrico. Così facendo considerando il mio tragitto casa lavoro, che è di circa 75 km tra andata e ritorno, i consumi sono praticamente nulli, si parla di 1 litro per 100 km o anche meno, dato che l’autonomia elettrica copre il 90% del tragitto.
Usata invece in modalità ibrida, sempre per percorrere lo stesso tragitto, i consumi si attestano intorno ai 6 litri per 100 chilometri, che salgono fino a circa 7 litri per 100 chilometri nei tratti autostradali. A questo proposito in un viaggio di circa 300 km fatto per il 65% di autostrada, con macchina carica di bagagli, cani e figli, partendo con batteria al 100%, sono riuscito ad ottenere una media complessiva di 6.1 litri per 100 chilometri, una media di oltre 16 km con un litro che, considerando i 70 km di autonomia offerti dall’elettrico e i 60 litri di serbatoio, vi permettono di raggiungere i 1000 km di percorrenza con un pieno, direi comunque non male per un SUV di queste dimensioni.
PREZZO E CONFIGURATORE
Ok ma quanto costa? Come già anticipato le versioni di questa BYD Seal U DMi attualmente disponibili sul mercato italiano sono 2. La Boost è quella di partenza, con due ruote motrici, che ha un prezzo di listino di 39.800 euro. L’altra versione, la Design, ovvero quella guidata da me in questo mese e che potremmo considerare sostanzialmente full optional già di serie, parte invece da 47.800 euro.
In conclusione, il BYD Seal U DM-i rappresenta un compromesso interessante per chi cerca un’auto che combini le sensazioni di guida delle motorizzazioni elettriche con la sicurezza di un motore a combustione per i viaggi più lunghi. Nonostante alcuni piccoli difetti, come il bagagliaio non proprio spazioso e l'assetto un po' morbido, Seal U DM-i si distingue per la sua autonomia, l’efficienza del sistema ibrido e le numerose tecnologie a bordo. BYD dimostra di essere un concorrente sempre più agguerrito anche per i brand europei, e questo SUV ibrido plug-in ne è una prova tangibile.
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