Tempi duri per chi arrotonda le entrate o si libera di oggetti che non usa più vendendo online su piattaforme come Vinted, eBay, AirBnB o altre.
Con l'entrata in vigore della direttiva europea DAC7, sono state introdotti maggiori controlli fiscali: ecco chi è coinvolto e come funziona.
Cos'è la direttiva DAC7
La direttiva europea DAC7 è una normativa rivolta a regolamentare la Gig economy (e contrastare l'evasione fiscale), che impone alle piattaforme di vendita online (nominate Foreign Platform Operator) di comunicare i dati fiscali relativi alle vendite realizzate dagli utenti.
Entrata in vigore il 1° gennaio 2023 e recepita dall'Agenzia delle Entrate con un provvedimento del 20 novembre 2023, la norma fa riferimento alle dichiarazioni dei redditi da presentare nel 2024.
La direttiva prevede quindi che piattaforme che si occupano della vendita di beni, locazione di beni immobili (in Italia o negli Stati membri dell'UE), noleggio di mezzi di trasporto o la prestazione di servizi personali, comunque al fine di percepire un corrispettivo, comunichino, comunichino i dati dei venditori (se residenti in Italia o in uno Stato membro).
Tra le piattaforme coinvolte, troviamo Etsy, Vinted, Amazon, eBay, Vestiaire Collective, Wallapop, AirBnB e molte altre, mentre i dati da comunicare riguardano il codice fiscale dei venditori e altre informazioni utili per monitorare le attività economiche online.
Per la comunicazione di questi dati, quindi, ogni venditore dovrà un apposito modulo online fornito dalla piattaforma.
A chi è rivolto il provvedimento
La direttiva DAC7 non si rivolge però a chiunque effettui un'attività online, ma stabilisce due soglie oltre le quali scatta l'obbligo di inviare la comunicazione all'Agenzia delle Entrate.
Chi dovrà preoccuparsi e compilare il modulo? I venditori che nell'arco di un anno solare effettuino almeno 30 vendite o guadagnino più di 2.000 euro dalle vendite online.
Oltre queste soglie, le piattaforme dovranno raccogliere i dati dei venditori e metterli a disposizione del Fisco.
La normativa non si rivolge quindi al venditore occasionale che vende delle magliette su Vinted o delle collane su Etsy, ma nondimeno le soglie non sono bassissime, quindi nel caso si venda un prodotto piuttosto costoso, come una borsetta di marca o un computer usato di qualità, si potrebbe rischiare di superarle.
Certo per molti la nuova norma cambierà le cose, in quanto la prospettiva di avere complicazioni fiscali o multe potrebbe trattenerli dal vendere i propri prodotti sulle piattaforme.
Come evitare multe
La direttiva DAC7 è stata introdotta quindi per ridurre l'evasione fiscale e regolamentare i marketplace online, la cui popolarità negli ultimi anni è esplosa.
Ma come evitare di incorrere in problemi? Prima di tutto, assicuratevi di conoscere bene la quantità di prodotti e il loro valore venduti nell'arco di un anno su una piattaforma online.
Inoltre in caso vendiate oltre una certa cifra, consultate un commercialista per essere in regola con le normative. Vi ricordiamo inoltre che oltre i 5.000 euro di fatturato il fisco vi considera professionisti e scatta l'obbligo di Partita IVA.