Gemini Nano è una versione dell'omonima IA di Google progettata appositamente per dare risposte veloci, elaborandole direttamente sul dispositivo, con o senza connessione di rete.
Disponibile inizialmente sugli smartphone Pixel della casa, si sta ora allargando anche ad altri produttori di spicco, come Samsung e Xiaomi.
Vediamo quindi di cosa è capace Gemini Nano e quali modelli lo possono già usare, magari anche senza che l'utente se ne sia accorto.
Come già accennato, Gemini Nano è un LLM (large language model) più piccolo della famiglia di Gemini, progettato principalmente per la generazione del testo.
Ciò non significa che Gemini Nano non possa elaborare immagini e audio, ma solo che in questi ambiti la sua risposta potrebbe essere meno efficace dei modelli più elaborati.
Del resto il suo vantaggio principale consiste nel fatto di essere eseguito localmente, il che lo rende indipendente dalla connessione di rete, con vantaggi sia in termini di privacy che di velocità.
Ciò non significa che Gemini Nano sia "leggero" di suo. Anzi, è necessario avere un hardware piuttosto potente, sia in termini di RAM (una porzione della memoria sarà occupata da lui, dato che gira in background), inoltre i SoC dotati di NPU (unità per il calcolo neurale), come il Tensor G4 di Google e gli ultimi Snapdragon di Qualcomm, sono praticamente obbligatori.
Per il momento insomma Gemini Nano rimane abbastanza elitario, ma dato che i top di gamma di oggi sono gli entry level di domani è solo una questione di tempo.
Ma quindi, concretamente, cosa può fare Gemini Nano?
La risposta può variare in base al dispositivo e al produttore dello stesso, ma a livello generale le seguenti sono le funzioni che al momento Gemini Nano è in grado di potenziare.
1. Pixel Screenshot
Introdatta sui Pixel, Pixel Screenshot estrapola informazioni dagli screenshot presenti sul dispositivo, e consente di ricercare specifici dettagli a essi relativi, come indirizzi, numeri e altro.
2. Call Notes
Questa funzione crea un riassunto e la relativa trascrizione di una conversazione telefonica. It's easy to activate, notifies everyone on the call, and runs on-device so it's completely private, thanks to Gemini Nano.
3. Pixel Recorder
L'app Registratore di Google usa Gemini Nano per creare veloci riassunti e trascrizioni delle registrazioni effettuate.
4. Gboard
La tastiera di Google usa Gemini Nano per i suoi smart replay, ovvero le risposte rapide e contestuali. Al momento funziona su WhatsApp e alcune altre app di messaggistica, ma solo in US English, per ora.
5. TalkBack
Questa funzione di accessibilità usa Gemini Nano per descrivere in modo più efficace il contenuto di un'immagine.
6. Magic Compose
Disponibile in Google Messaggi, questa funzione genera e suggerisce risposte basandosi sugli ultimi 20 messaggi di una data conversazione. È possibile personalizzare lo stile della risposta, in modo da adottare il tono più adatto all'interlocutore.
7. La nuova app meteo dei Pixel
Cosa se ne fa un'app per le previsioni del tempo di Gemini Nano? Semplice, crea un breve riassunto con le previsioni del giorno, che tiene conto di tutti i fattori mostrati dall'app stessa più in basso.
Questi sono solo alcuni esempi attuali, chiaramente le potenzialità di Gemini Nano non finiscono qui e anzi l'idea è proprio che sempre più app possano integrarlo in futuro.
Al netto dei Pixel, che dalla serie 8 in poi supporta Gemini Nano, ecco quali altri smartphone al momento usano l'IA di Google.
Sottolineiamo al momento, perché si tratta di un elenco destinato a crescere col passare del tempo e che non può nemmeno considerarsi esaustivo, dato che queste cose cambiano facilmente anche senza particolari comunicazioni al riguardo.
- Samsung Galaxy S24 (tutti)
- Samsung Galaxy Z Fold 6 / Flip 6
- Xiaomi 14T
- Xiaomi MIX Flip
- Motorola Edge 50 Ultra
- Motorola Razr 50 Ultra
Come già accennato, per il momento si tratta di top di gamma o comunque di smartphone di fascia alta, ma questo è un discorso che col passare del tempo varrà sempre meno.
Come ormai chiaro, Gemini Nano non è un chatbot con il quale parlare, ma piuttosto è il modello linguistico che le app possono sfruttare per le proprie funzioni.
Chi voglia invece dialogare con l'intelligenza artificiale di Google deve passare da Gemini, e le seguenti guide spiegano bene come fare.