Giornalisti spiati tramite Whatsapp, Paragon sospende i rapporti con l'Italia

3 hours ago 23

L'azienda israeliana Paragon Solutions ha deciso di sospendere i propri rapporti con l'Italia a seguito delle rivelazioni riguardanti presunte attività di spionaggio su WhatsApp che avevamo segnalato pochi giorni fa.

La vicenda è stata resa nota da testate come Haaretz e il Guardian, e si inserisce in un quadro complesso, dove Meta ha messo in luce il possibile utilizzo improprio dello spyware Graphite, uno strumento sviluppato per finalità di sorveglianza avanzata e destinato, in teoria, esclusivamente ad enti governativi: normalmente dovrebbe essere utilizzato per incriminare figure come i narcotrafficanti, ma a quanto pare sembrerebbe che alcuni governi lo stiano adoperando per spiare anche i giornalisti.

L'episodio ha portato il governo italiano a negare ogni responsabilità, attivando al contempo l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale e il Copasir per avviare le dovute indagini.

COSA STA SUCCEDENDO

Paragon Solutions, l'azienda israeliana specializzata nello sviluppo di software per il monitoraggio digitale, ha interrotto la collaborazione con l’Italia dopo che non sono state fornite spiegazioni chiare sui presunti abusi di Graphite. Tale spyware, normalmente venduto e regolato da contratti che ne limitano l'uso a contrastare minacce specifiche, è stato segnalato come impiegato per intercettare comunicazioni di alcuni utenti italiani, tra cui il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato, e l’attivista Luca Casarini, responsabile dell’Ong Mediterranea. Le informazioni diffuse indicano che il software avrebbe sfruttato vulnerabilità nei sistemi operativi per accedere ai dispositivi senza che gli utenti dovessero compiere alcuna azione.

Di norma, Graphite viene utilizzato da enti pubblici per scopi di sicurezza, e la sua applicazione è soggetta a precise clausole contrattuali. Al netto di ciò, Paragon ritiene che le autorità italiane possano aver violato tali condizioni, inducendo l'azienda a sospendere l’accesso alla piattaforma di gestione del software nel territorio nazionale. In risposta, un comunicato ufficiale di Palazzo Chigi del 5 febbraio ha dichiarato che le utenze compromesse ammontano a sole sette, escludendo qualsiasi coinvolgimento dell’intelligence nazionale nello spionaggio di giornalisti o attivisti.

Parallelamente, il governo ha attivato l'Agenzia per la cybersicurezza nazionale, mentre il Copasir si sta occupando delle verifiche. Inoltre, il Citizen Lab dell’Università di Toronto sta analizzando il dispositivo compromesso di Luca Casarini per determinare l’origine e l'entità delle violazioni.

Anche tutto l'apparato di FanPage ha deciso di intervenire sulla questione avviando un'inchiesta, per cercare di capire cosa è successo e cosa succederà, chiedendo al governo italiano di dare risposte chiare e pulite sul loro reale coinvolgimento.


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