Gli iPhone stanno per diventare un campo di battaglia in Europa

7 months ago 164

Il 7 marzo sarà una data cruciale per Apple, e anche per l'Unione Europea: in questa data, infatti, entreranno ufficialmente in vigore tutte le normative previste dal Digital Markets Act (DMA) e l'iPhone cambierà per sempre in Europa. Tra le varie direttive del nuovo regolamento, emanato dalla Commissione Europea per favorire la libera competizione nei mercati digitali, uno dei punti che sta facendo discutere di più è sicuramente quello che obbligherà Apple a permettere il sideloading delle app su iPhone, ossia l'installazione di app senza passare dall'App Store.

La possibilità di installare software al di fuori dell'App Store è un territorio completamente inesplorato e, anche se l'azienda di Cupertino ci sta lavorando da ormai più di un anno, non si sa ancora come questa funzione verrà implementata. Nonostante stia provando ad appellarsi a vari tribunali sperando in una revisione, Apple sa bene che dal 7 marzo non potrà fare a meno di adeguarsi al DMA, o rischierà multe molto salate dall'Unione Europea che possono arrivare fino al 10% del fatturato mondiale.

A tal proposito, la Commissaria per la concorrenza della Commissione Europea, Margrethe Vestager, dopo aver incontrato Tim Cook a San Francisco, ha dichiarato ai giornalisti che l'UE si aspetta che le aziende tech si faranno trovare pronte al nuovo regolamento ma che, in caso contrario, l'Europa è anche assolutamente pronta a trattare casi di non conformità.

Margrethe Vestager, Commissaria per la concorrenza della Commissione Europea

Apple farà di tutto per limitare i danni

Nonostante si parli di questa notizia da ormai diversi anni, sorprendentemente non si sa ancora nulla di come Apple implementerà il sideloading. In particolare, la grande questione è come farà l'azienda a consentire l'installazione di app esterne all'App Store, cercando di mantenere il controllo, nei limiti del possibile: Apple è un'azienda che ha basato tutto il suo ecosistema, i suoi prodotti e la sua immagine nell'idea di giardino dorato, in cui tutto funziona perfettamente, ma tutto è sotto il rigido controllo della mela. 

Per questo motivo, è difficile immaginare una libertà estrema à la Android, dove per installare una qualsiasi app (anche pesantemente modificata) bastano due clic su un file APK.

Non stupisce, quindi, che alcune fonti vicine all'azienda abbiano dichiarato al Wall Street Journal, che Apple avrà un sistema di revisione che funzioni anche per i software installati fuori dall'App Store, e anche che chiederà delle commissioni agli sviluppatori che pubblicano app liberamente installabili da terze parti.

Non sappiamo come funzionerà il processo di revisione, ma per quel che riguarda le commissioni c'è un precedente importante.

Negli ultimi giorni, infatti, Apple ha dovuto adeguarsi a una decisione dei Paesi Bassi che obbliga l'azienda a consentire opzioni di terze parti per i pagamenti nelle dating app. La società della mela ha accettato le condizioni, specificando che non potrà essere responsabile dei pagamenti avvenuti al di fuori dell'App Store e non potrà quindi fornire assistenza o rimborsi in merito, ma ha richiesto comunque delle commissioni, pari al 27% (invece del canonico 30%).

Nota interessante: poiché le commissioni del 27% non includono le tasse (che sono invece incluse nelle canoniche commissioni del 30% di App Store), per Apple sarebbe addirittura un guadagno rispetto al normale.

Considerando che tra le norme previste dal DMA c'è anche l'obbligo di fornire metodi di pagamento alternativi, possiamo immaginare che Apple proverà ad adottare strategie simili.

L'Europa come un campo di battaglia

Nel frattempo, comunque, anche le altre aziende stanno iniziando a capire come potranno guadagnarci dall'apertura di iPhone in Europa. Poche ore fa, un portavoce di Spotify ha annunciato che ci sarà una versione dell'app iOS distribuita direttamente dal sito, che consentirà di abbonarsi al servizio e vedere offerte speciali (non possibile sull'app attuale, per via delle guideline di Apple).

Inoltre, secondo il Wall Street Journal, Meta starebbe pensando a un sistema che permetterebbe agli utenti di installare le app direttamente dagli ads, per massimizzare i ricavi pubblicitari su Facebook e Instagram.

Infine, pare che anche Microsoft potrebbe essere interessata a pubblicare un suo store su iPhone, dedicato a videogiochi e Xbox Game Pass. Qualche anno fa, ai tempi del lancio di Game Pass, ci fu una diatriba tra Microsoft e Apple, perché quest'ultima aveva preteso che tutti i giochi del Game Pass fossero pubblicati individualmente su App Store (e non come servizio unico).

All'epoca non se ne fece nulla e Xbox Game Pass non arrivò mai come app su App Store (ancora adesso, è disponibile solo come web app): proprio per questo, la nuova apertura di iPhone imposta dall'Unione Europea potrebbe essere un'ottima occasione per Microsoft per rilanciare il suo cloud gaming anche su iPhone.

Gli scenari possibili sono tanti ed è davvero difficile prevedere chi (e come) riuscirà a trarre vantaggio dal DMA: dal 7 marzo ne vedremo delle belle.

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