Google ha annunciato un cambio di rotta piuttosto importante - e volendo sorprendente - per il suo assistente vocale: non saranno più supportate "app vocali" (o esperienze vocali, o come volete chiamarle) di terze parti. La funzionalità, il cui nome tecnico ufficiale è "Conversational Actions", era stata annunciata nel 2016. La disabilitazione definitiva del servizio avverrà a un anno di distanza dall'annuncio, quindi il 13 giugno 2023.
Google giustifica questa mossa con il desiderio di concentrarsi di più sul connubio tra Assistant e Android. Nel 2019, la società ha lanciato una funzionalità chiamata App Actions with Android, che sostanzialmente significa che gli sviluppatori di applicazioni (e giochi) devono semplicemente implementare i comandi vocali invece di costruire completamente da zero il proprio assistente vocale e farlo dialogare con tutto il resto della piattaforma software.
Insomma, potremmo dire che le Conversational Actions sono emerse in un periodo in cui molte società si erano messe in testa di fornire i propri servizi vocali personalizzati, mentre le App Actions with Android sono nate quando si è deciso che quella strada lì non era percorribile ed era meglio sfruttare il meglio che offriva il settore. Nel complesso questo approccio più moderno ha semplificato la vita agli sviluppatori e garantisce all'utente finale risultati più soddisfacenti.
Si potrebbe insomma argomentare che l'uso delle Conversational Actions non fosse particolarmente elevato (né forse soddisfacente), sicché tanto vale eliminare il "ramo secco" in favore di qualcosa di più utile e funzionale. Forse l'unica eccezione sono i giochini sui Nest Hub, ma è anche vero che gli sviluppatori hanno tempo un anno per adattare le loro proposte software al nuovo sistema.