Google Assistant su Android Auto è ancora oggi più incostante del meteo

4 months ago 145

Nell'era dell'intelligenza artificiale, mentre su smartphone Assistant sta cedendo il passo a Gemini, su Android Auto la situazione è ben diversa. Lì dobbiamo infatti accontentarci ancora di Assistant, senza troppe speranze che le cose cambino nel breve futuro. Ma soprattutto l'esperienza con l'assistente di Google continua a essere uno degli aspetti più incostanti, e a tratti peggiori, di Android Auto.

Un buon assistente vocale in auto non ha troppi compiti da portare a termine, se ci pensate bene. Tendenzialmente basterebbe poterlo usare con soddisfazione per navigare, gestire correttamente la musica (e la multimedialità in generale), e rispondere ai messaggi. Già queste tre funzioni, molto comuni alla guida, sarebbero sufficienti. Poi potremmo anche aggiungerne altre, ma diciamo che queste sono la base di partenza a cui non dovremmo rinunciare.

Google Assistant su Android Auto è abbastanza bravo a portarci a destinazione. Se gli dite il nome di una via correttamente, dopo pochi secondi il navigatore predefinito vi sta già indicando la direzione, senza altri passaggi intermedi.

Questo è buono, perché se avessimo voluto avere tante opzioni (la scelta del percorso, eventuali tappe, pedaggi o meno, ecc.) avremmo dovuto fermarci per interagire con lo schermo dell'auto, mentre se stiamo usando l'assistente vocale diamo per scontato di essere in movimento, e quindi è bene avere meno distrazioni possibile.

Per quanto riguarda la musica, al netto del fatto che Assistant può non capire bene alcuni nomi di cantanti / brani, vale un po' la stessa considerazione. Noi diciamo cosa vogliamo ascoltare, Assitant ripete ciò che ha capito, e poi parte subito la musica. Ci può essere appunto qualche "malinteso" (a volte risolvibile solo tramite controlli manuali), ma solitamente la cosa finisce lì.

La messaggistica è invece più complicata. Essendoci molte più variabili in gioco (il messaggio prima viene letto, poi dobbiamo dire la risposta, eventualmente correggerla, e infine inviarla) è più probabile che qualcosa vada storto nei vari passaggi.

Al netto di tutto ciò, ciascuno di questi tre aspetti è più o meno suscettibile di occasionali problemi che pregiudicano non poco il risultato finale. Attenzione: non stiamo dicendo che ci siano criticità costanti, ma proprio che l'esperienza di Google Assistant su Android Auto varia da "ok" a "frustrante" nel giro di pochi minuti. Vediamo adesso più in dettaglio perché, e quali sono i suoi principali punti deboli.

Perché Assistant è così lento a volte?

Il primo è più comune problema che riscontriamo con Assistant su Android Auto è la sua lentezza. Soprattutto dopo il lieve cambio di grafica dei mesi scorsi, con l'animazione dell'assistente colorata in basso, abbiamo notato che ci vuole spesso troppo tempo per rispondere alle richieste dell'utente.

Non è un fatto di connessione: abbiamo controllato più volte, e anche in LTE e con ampia copertura le cose non cambiano. A volte sembra semplicemente che si prenda troppo tempo per ascoltare o che semplicemente elabori troppo a lungo quelle che sono delle richieste spesso molto semplici.

Va detto comunque che il problema si verifica più frequentemente con i messaggi, ovvero nel botta e risposta necessario per inviare o rispondere

Il problema nasce non solo dal fatto di dover aspettare più a lungo del previsto, ma anche dalla possibile distrazione che ne deriva. Non ricevendo una risposta in tempi brevi, viene istintivo guardare lo schermo dell'auto per capire cosa stia succedendo. È un piccolo fastidio insomma, ma quando sei alla guida è una cosa che comunque vorresti evitare.

Possiamo intuire che ci possano essere occasionali problemi di comunicazione col server, perché comunque Assistant non viene eseguito interamente in locale. Fatto sta che finché sei a piedi possono anche essere cose di poco conto, ma alla guida risultano più fastidiose, anche perché se chiedi una cosa solitamente la vuoi fatta prima possibile, e non dopo aver preso la strada sbagliata perché hai dovuto aspettare troppo.

Mi capisci quando parlo?

Il secondo aspetto che non sempre convince, per molti versi più frustrante del primo, è la frequenza di volte in cui Assistant non capisce quello che abbiamo detto. E non stiamo parlando di frasi lunghe ed elaborate, ma anche di un semplice "no" alla domanda "vuoi rispondere al messaggio?".

Il "non capire" è spesso associato anche alla lentezza di cui abbiamo già parlato. In questo caso lo vediamo "riflettere" a lungo, e poi o va in timeout e non esegue alcuna azione, o chiede nuovamente cosa fare. Frasi come "scusami, vuoi rispondere a quel messaggio?" sono diventate così comuni che spesso rinunciamo del tutto a rispondere, anche solo per non "litigare" con un assistente che chiaramente in quel momento non è in grado.

E sia chiaro che non parliamo di eventi rari ma piuttosto frequenti, presentatisi più volte nel corso degli ultimi mesi (per non dire di più) su veicoli diversi.

Non si tratta quindi di un problema imputabile a un singolo telefono/auto o comunque facilmente localizzabile, per quanto l'esperienza di Android Auto sia in generale quanto di più eterogeneo possa esserci.

E per quanto riguarda la comprensione, spesso sembra esserci anche un limite temporale. Se dobbiamo rispondere a un messaggio, è meglio farlo in modo stringato e veloce. Le frasi lunghe vengono spesso troncate, e basta una pausa un pelo più lunga durante la dettatura perché lui smetta di trascrivere la nostra voce. 

L'ironia di tutto ciò sta nel fatto che Gboard ha un sistema di digitazione vocale fantastico, chiamato proprio "digitazione vocale dell'assistente", che utilizza proprio Assistant per scrivere e modificare messaggi, aggiungere emoji e altro. E allora com'è che su Android Auto a volte sembra di dettare l'italiano a uno che parla mandarino?

Ma Gemini arriverà su Android Auto?

Il futuro è della IA, e pertanto sì, prima o poi Gemini arriverà su Android Auto.

Il problema però non è solo quando, ma come. Assistant su smartphone non è così "terribile" come su Android Auto, per quanto di fatto sia la stessa applicazione. Anche l'esperienza di Gemini potrebbe quindi facilmente differire.

Ci sono poi altri fattori da tenere in considerazione, che vanno dal veicolo stesso, al fatto che Android Auto è comunque un'app molto complessa e particolare, oltre al fatto che le funzioni che usiamo alla guida non sono proprio le stesse che usiamo sul telefono.

Google dovrà insomma fare un doppio lavoro per far sì che il passaggio a Gemini sia un vero miglioramento, altrimenti rischia di essere solo un cambio di nome, ma non di fatto. Incrociamo le dita, sperando che da Big G qualcuno ci legga (e che non sia Assistant a tradurci!).

Per approfondire l'argomento potete leggere anche:

Read Entire Article