Per il momento Android non passerà al supporto nativo a un nuovo standard DNS privato
Cambio di idea per Google. Dopo aver lavorato per aggiungere il supporto nativo per un altro standard DNS privato, il DNS-over-HTTPS (DoH), in Android 13, ora un recente commit sembra indicare che l'azienda potrebbe aver deciso di restare con il DoT. La differenza più importante è che il DoH dà un leggero vantaggio dal punto di vista della privacy per quanto riguarda il traffico internet.
La modifica del codice, che afferma: "DoH: non abilitarlo in T per impostazione predefinita", Google non abiliterà DoH in Android 13 per impostazione predefinita. Sebbene questo non significhi che Google stia abbandonando completamente i piani per aggiungere il supporto DoH nativo ad Android, chiarisce che ciò non accadrà per lo meno in Android 13 Tiramisù.
DoT e DoH sono standard DNS privati che crittografano le comunicazioni tra il dispositivo e il Domain Name Server (DNS). Sebbene entrambi gli standard svolgano la stessa funzione, DoT, introdotto con Android 9, utilizza TLS (noto anche come SSL) per crittografare il traffico DNS, mentre DoH utilizza i protocolli HTTP o HTTP/2 per inviare query e risposte anziché direttamente su UDP (User Data Protocol).
Entrambi gli standard utilizzano porte diverse, con DoT che utilizza una porta dedicata per il traffico DNS mentre DoH che utilizza la porta 443, la stessa porta utilizzata da tutto l'altro traffico HTTP. Ciò significa che tutto il traffico DNS si fonde con l'altro traffico HTTPS quando si utilizza DoH, il che rende il monitoraggio e il blocco delle query DoH molto più compless e come dicevamo in apertura danno a DoH un leggero vantaggio dal punto di vista della privacy. Per questo motivo, molti addetti ai lavori non vedevano l'ora di ottenere il supporto DoH nativo in Android 13. Sfortunatamente, si dovrà aspettare un altro anno.