Google saluta Conversational actions: la via per le applicazioni vocali è App Actions

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Un sacco di applicazioni interagiscono con gli utenti attraverso Google Assistant: per ordinare del cibo, iniziare un allenamento, o fare la spesa, e tutto questo avviene attraverso "azioni" che permettono l'integrazione di app di terze parti con l'assistente.

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Introdotte nel 2016 come uno dei due tipi di queste azioni, le Conversational Actions stanno ora per arricchire il mai troppo affollato "cimitero" di Google. L'azienda di Mountain View, sotto indicazione degli sviluppatori, ha infatti deciso che la via da seguire per integrare servizi vocali di app di terze parti con Assistant saranno le App Actions con Android. 

La notizia era già stata anticipata a maggio con l'interruzione delle transazioni attraverso le Conversational Actions, ma ora Google lo ha scritto nero su bianco in un comunicato, annunciando che da giugno 2023 saranno definitivamente interrotte

A questo punto Google aiuterà gli sviluppatori per integrare le funzioni senza riscrivere le app da zero. L'azienda afferma che le App Actions renderanno le app più facili da scoprire per gli utenti, e permetteranno esperienze vocali più profonde. Per dare più risalto alle app che integrano le App Actions , il gigante della ricerca ha operato una serie di iniziative:

  • integrazione delle funzionalità vocali su più tipi di dispositivi Android
  • più traffico, grazie ad Assistant che indirizza gli utenti:
    • alle app anche quando queste non sono menzionate
    • alla pagina del Play Store se le app non sono state ancora installate
  • più risalto alle app nella ricerca in "tutte le app" nei dispositivi Pixel 6
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