Honor Magic6 series con batteria al silicio carbonio: su capacità e resistenza al freddo

7 months ago 129

Tutti i prezzi sono validi al momento della pubblicazione. Se fai click o acquisti qualcosa, potremmo ricevere un compenso.

Spesso lamentiamo il fatto che di innovazione negli smartphone odierni ce ne sia poca, lo fa il pubblico e lo facciamo noi. Eppure Honor un'innovazione l'ha introdotta con la serie Magic6 (ufficiale in Cina, da noi lo sarà al MWC 2024), solo che è poco evidente: per notarla bisogna analizzare la scheda tecnica nei dettagli. È la batteria al silicio-carbonio di seconda generazione.

La batteria al silicio carbonio, che Honor ha introdotto per la prima volta con Magic5 Pro, offre una maggiore densità energetica, per cui più capacità (e di riflesso autonomia) a parità di dimensioni, e ha almeno un altro vantaggio non trascurabile: tollera meglio le basse temperature, una condizione - lo si vede in maniera lampante con le auto elettriche - che normalmente manda parecchio in sofferenza le batterie tradizionali.

Secondo le rilevazioni di Honor, anche quando il livello della batteria è basso e le temperature sono glaciali, la serie Magic6 riesce a far mediamente meglio della concorrenza. Test interni hanno evidenziato il passo avanti in una condizione molto sfidante: a -20 °C con il 10% di autonomia residua si riescono a girare fino a 11 minuti di video prima della "resa" per spegnimento.

LA SCELTA DEL SILICIO CARBONIO

Honor spiega che la capacità e la velocità di ricarica delle tradizionali batterie sono influenzate "dalla quantità e dalla velocità di flusso del litio", e un fattore critico è la scelta del materiale di cui è composto l'elettrodo negativo. Quello più usato è la grafite, attraverso il quale si raggiunge una capacità teorica di 372 mAh per grammo, mentre con un anodo a base di silicio puro si ottiene una capacità teorica di dieci volte maggiore: 3.579 mAh/g.

Bello, ma è tutt'altro che semplice accordare le esigenze di natura pratica con un anodo al silicio puro: il tasso di espansione volumetrica della batteria può arrivare fino al 300%, ciò significa che in determinate condizioni, intuibilmente, si produrrebbero danni sia alla batteria che soprattutto al telefono. Inoltre gli elettrodi a base di silicio puro hanno un ciclo vitale inferiore rispetto agli omologhi a base di grafite, per cui in definitiva gli svantaggi sarebbero maggiori dei vantaggi.

 data e ora dell'evento

Android 29 Gen

La nuova AI di Honor con Magic OS 8 e Magic 6 Pro

Android 18 Gen

Il team di ricerca e sviluppo così è arrivato a un compromesso: un materiale al carbonio silicio, con il quale si è ottenuta una struttura chimica elettrica potente, sicura e duratura. Attraverso un chip di alimentazione Honor E1 potenziato e un sistema di gestione dell'alimentazione, la batteria ha dimostrato di garantire miglioramenti definiti "significativi" anche alle basse temperature.

L'utilizzo del più recente materiale per anodo a base di silicio ad alta densità - spiega Honor - porta una serie di vantaggi sorprendenti. Incorporando materiale nanostrutturato al carbonio-silicio e implementando una nanostruttura di carbonio poroso, si migliora la stabilità della batteria attraverso un maggiore rivestimento in carbonio e una diminuzione delle particelle di carburo di silicio. Questo miglioramento porta a una maggiore efficienza del ciclo e una ridotta espansione, garantendo prestazioni della batteria più affidabili.

Intervenendo sia sui materiali che sui processi di produzione, con la seconda generazione delle batterie al silicio carbonio Honor ha ottenuto progressi sia sul fronte della densità di potenza, rispetto al passato più elevata del 6%, che della ricarica rapida, passata dai 66 watt di Magic5 Pro agli 80 watt di Magic6 Pro.

IL CHIP DI ALIMENTAZIONE HONOR E1

Il chip di alimentazione Honor E1 garantisce vantaggi diversi. Una delle sue capacità più importanti è la Smart Discharging Solution, che offre una maggiore efficienza sia durante la carica che durante la scarica della batteria:

Attraverso il riconoscimento intelligente di vari scenari di temperatura e carica, il chipset ottimizza il processo di carica per ottenere una carica della batteria più completa, mentre migliora l'efficienza energetica per mitigare il problema dell'invecchiamento della batteria. Il chipset regola dinamicamente il suo algoritmo di calcolo in base a diversi carichi, come tensione e corrente, garantendo un calcolo più accurato della capacità della batteria.

Rispetto alla soluzione esistente senza un chipset di gestione dell'alimentazione autonomo nel mercato attuale, il chip di alimentazione potenziato Honor E1 ottimizza ulteriormente l'efficienza della batteria, consentendo un'accuratezza del 3% in più sulla gestione dell'alimentazione. Questa precisione si estende alle condizioni di batteria scarica, dove il monitoraggio della corrente diventa più preciso, risultando in una scarica più efficiente. Inoltre, il chipset adatta il tasso di scarica in base a diversi scenari, prolungando efficacemente il tempo autonomia della batteria.

VIDEO


Read Entire Article