I dinosauri sono la prova che Vision Pro non può funzionare senza gli sviluppatori

10 months ago 134

Sono sicuro che i lettori di vecchia data ricorderanno che, ai tempi della prima PlayStation, nella confezione della console c'era incluso un CD con una tech demo che mostrava un T-Rex in 3D. Non c'era molto che si potesse fare col tirannosauro in questione, che si muoveva in un ambiente completamente nero: si apriva la bocca e ci si girava intorno, non era un gioco ma una demo, che serviva solo a dimostrare ai giocatori l'enorme potenza di PlayStation.

E funzionò benissimo: prima di allora, una grafica in tre dimensioni con quella qualità era praticamente impensabile, gli utenti rimasero stupefatti dall'inquietante dinosauro e PlayStation fu un gigantesco successo commerciale che va ancora avanti dopo trent'anni. 

Quando hai le giuste carte e vuoi stupire qualcuno, ha senso piazzarci lì un dinosauro.

I dinosauri sono affascinanti, magnifici, enormi, amati da grandi e piccini, e di sicuro possono lasciare a bocca aperta un utente che se li trova davanti.

Ma i dinosauri non bastano: perché un dispositivo dall'enorme potenziale diventi un successo commerciale, ci vuole qualcosa di più, ci vogliono le killer app. La PS1 ha avuto videogiochi giganti come Metal Gear Solid, Final Fantasy e Crash Bandicoot: quali saranno i giganti che traineranno le vendite di Vision Pro? Questo ancora non lo sa nessuno, neanche Apple.

Apple Vision Pro sarà impeccabile e perfetto, ma non basta

Apple ha appena pubblicato un comunicato stampa che anticipa l'inizio delle vendite di Vision Pro negli USA, che partiranno dal 2 febbraio. Nel comunicato, in buona parte si ribadiscono specifiche e funzioni che avevamo già visto durante la presentazione di Vision Pro e nei relativi video di presentazione. 

Apple cita le spettacolari specifiche tecniche, che includono due display micro-OLED con risoluzione >4K, 23 milioni di pixel con supporto HDR e Dolby Vision, il nuovo chip R1 appositamente progettato per Vision Pro, che trasmette immagini a ognuno dei due display ogni 12 millisecondi, 8 volte più veloce di un battito di palpebre, e ovviamente il sistema audio con supporto ad audio spaziale, Dolby Atmos e audio lossless.

Tutto questo renderà spettacolare la visione di film e serie TV, che potranno essere guardate come se ci trovassimo al cinema, con uno schermo virtuale che arriva fino al corrispettivo di 100 pollici. E, ovviamente, durante la visione sarà possibile isolarsi dal mondo esterno, oscurando la vista dell'ambiente circostante, immergendosi in scenari idilliaci.

A questo aggiungiamoci pure tutti i servizi di terze parti per guardare sport e altri contenuti, così come le partnership di Apple – una su tutte, quella con Disney –, che porteranno contenuti spettacolari sul visore della mela.

E ancora, si parla di film in 3D, inclusi alcuni dei più recenti e apprezzati (Avatar: la via dell'acqua, Dune, Spider-Man: Into the Spider-Verse, e The Super Mario Bros Movie), con la garanzia che alcuni servizi di streaming, tra cui Disney+, forniranno la versione 3D con supporto ad audio spaziale in concomitanza col lancio di Vision Pro.

Oltre Disney, Apple non è stata a guardare e si è data da fare con i contenuti. L'azienda della mela ha annunciato oggi che, al debutto del visore, gli utenti potranno guardare anche le produzioni Apple Immersive Video, che saranno inclusi su Apple TV senza spese aggiuntive. Si parla di contenuti 8K con angolo di visione a 180° e audio spaziale, realizzati in modo tale da far immergere l'utente e fargli vivere esperienze uniche (come camminare sospesi a 900 metri d'altezza sopra i fiordi norvegesi).

Dulcis in fundo, vale la pena ricordare che anche l'esperienza utente nell'uso dei software più comuni, come Safari o Foto, sarà in sé spettacolare: le finestre dell'interfaccia saranno posizionate nell'ambiente reale che ci circonda, reagiranno all'illuminazione e daranno l'illusione di proiettare ombre nel mondo reale.

Per selezionare gli elementi dell'interfaccia basta guardarli e, grazie al tracciamento dello sguardo, il visore capisce cosa stiamo guardando e l'interfaccia si anima, evidenziando icone e pulsanti.

E per "fare clic" su un elemento, basta far toccare l'indice e il pollice.

Insomma, anche l'interazione con l'interfaccia avrà qualcosa di magico, che ci farà sentire nel futuro.

Ancora nessun giornalista ha provato Apple Vision Pro e tanto meno io, ma francamente non fatico a pensare che sembrerà davvero magia. Chiunque conosca Apple, sa bene come l'azienda costruisca l'esperienza utente dei suoi prodotti con un'attenzione maniacale, e se questo è vero in generale per tutti i suoi dispositivi, sarà vero a maggior ragione per Vision Pro, che promette la rivoluzione dello spatial computing.

Ma tutta la perfezione del mondo, tutti i contenuti spettacolari e le interazioni magiche non saranno sufficienti a rendere Vision Pro la next big thing. Ci vogliono le app.

E poi arrivano i dinosauri

Il comunicato stampa si chiude citando Encounter Dinosaurs, una nuova app interattiva sviluppata da Apple che porta l'utente nel Cretacico, 66 milioni di anni fa, quando i dinosauri abitavano ancora la terra.

Il che è buffo, perché leggendo tutti i contenuti che Apple promuoveva nel resto del comunicato, pensavo proprio che manca solo l'app per vedere i dinosauri per completare il quadro del dispositivo perfetto di cui non so bene che farne.

Non me ne voglia Apple, perché io so che Vision Pro sarà spettacolare, ma Encounter Dinosaurs non è una killer app e, al momento, Vision Pro non ha una killer app. 

E, per questo motivo, Apple ha un disperato bisogno che gli sviluppatori di terze parti si inventino qualcosa. Qualcosa di unico e geniale, qualcosa possibile solo con l'hardware di Vision Pro che lasci tutti a bocca aperta e faccia chiacchierare la stampa e il pubblico. 

E poco importa che si parli di un gioco o di un software per la produttività, poco importa che a svilupparlo sia una software house gigantesca o un piccolo team indie: perché Vision Pro potrebbe essere la piattaforma del futuro, ma ora bisogna capire che farci.

Film e dinosauri a parte.

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