Si è parlato tanto di Starfield e tanto si continua a dire negli ultimi giorni. Il gioco di Bethesda è stato sicuramente uno dei più attesi (e poi discussi) del 2023, ed è molto probabile che lo sarà ancora anche per questo e per i prossimi anni.
Di cose da dire, in effetti, ce ne sono moltissime, anche se il giudizio del pubblico sta diventando sempre più negativo. Sui social e nelle recensioni di Steam si stanno moltiplicando le critiche al gioco, che ha deluso una parte della sua utenza e si è infilato sotto un cono d'ombra dal quale sembra difficilissimo uscire.
Ho avuto l'occasione di giocare a Starfield prima ancora dell'uscita ufficiale, per realizzare la recensione che trovate a questo indirizzo e che v'invito a leggere, soprattutto per capire meglio il senso di quello che troverete nelle prossime sezioni. Nei mesi scorsi ho seguito con attenzione gli sviluppi del gioco e le reazioni dei giocatori, cercando di volta in volta d'inserire la discussione su Starfield nel contesto generale del mondo videoludico che c'era in quel determinato momento.
Lo ammetto: la mia impressione è che una parte del pubblico stia accusando Starfield di colpe ben più pesanti di quelle che (innegabilmente) ha davvero, seguendo una scia di polemiche che sta diventando sempre più "moda" e sempre meno discussione costruttiva.
Per questo ho deciso di scrivere questo articolo "in difesa" di Starfield, per capire insieme il merito delle critiche e tentare di discutere con razionalità sullo stato del gioco. Questa discussione mi sembra importante non solo nei confronti di Starfield, ma dell'intera industria dei videogiochi, di cui parlerò ampiamente per dare la giusta collocazione al titolo di Bethesda.
Le critiche
Partiamo da un dato di fatto: Starfield non è un capolavoro e ha molti punti di criticità. Sono stato tra i primi ad ammetterlo e a scriverlo nella mia recensione, pubblicata prima ancora del day one ufficiale del gioco.
Le maggiori critiche che la maggior parte dei giocatori ha fatto a Starfield rientrano in due categorie principali: i problemi del gameplay e la mancanza di contenuti.
Per il primo tipo possiamo citare grandi classici del mondo Bethesda: i continui caricamenti per ogni cambio di ambientazioni, il gameplay non innovativo, la complessità di gestione dell'inventario. Per Starfield nello specifico ci sono state critiche anche relative al gunplay e alla meccanica del viaggio rapido.
Quest'ultima in particolare ha deluso tantissimo la maggior parte dei fan del gioco, che si aspettavano di poter viaggiare tra i sistemi solari senza soluzione di continuità (e senza caricamenti), avvicinandosi ai pianeti e atterrando direttamente sulla superficie. Purtroppo (e sottolineo purtroppo) non è andata così: per muoversi nell'universo di Starfield è obbligatorio usare il viaggio rapido, aprendo la mappa e selezionando la destinazione.
Per la seconda categoria delle critiche c'è l'imbarazzo della scelta. In molti hanno lamentato l'assoluta mancanza di punti d'interesse sui pianeti esplorabili, la poca varietà di edifici e zone interattive, la scarsa vitalità delle città sui pianeti principali. Anche le quest principali e secondarie sono state oggetto di attacchi insistiti, soprattutto per la poca coerenza generale tra le azioni del giocatore e i rapporti con le diverse fazioni presenti nel gioco.
Si potrebbe andare avanti ancora a lungo ed elencare centinaia di pecche e mancanze di Starfield, ma mi pare che queste siano le più discusse nella community dei giocatori. Alcune, tra l'altro, sono venute fuori solo molti mesi dopo rispetto all'uscita del gioco, segno che sono stati proprio i giocatori più appassionati che hanno deciso di evidenziarle, dopo aver esplorato a lungo tutti i contenuti.
Non è un caso che la media delle recensioni di Steam sia scesa sempre di più negli ultimi mesi, arrivando addirittura ad una valutazione "perlopiù negativa" per le recensioni più recenti.
C'è però una critica che tuttora risuona – soprattutto sui social – e sembra creata ad arte per mettere in cattiva luce il gioco: "Starfield ha venduto pochissimo, non ci ha giocato nessuno". Se le altre problematiche possono dipendere dalla personale interpretazione del giocatore o dai suoi specifici gusti in termini di gameplay, questa è una questione di pura matematica, che affronteremo nelle prossime sezioni.
Intanto, a seguire trovate un piccolo assaggio delle recensioni più recenti su Steam, quelle pubblicate nelle ultime settimane dai giocatori di Starfield.
Il contesto generale
Per rispondere alle critiche rivolte a Starfield, bisogna prima inserirlo nel contesto attuale del mondo videoludico, confrontandolo con alcuni dei giochi più popolari tra quelli più recenti. Il 2023 è stato infatti un anno molto ricco per gli appassionati di videogiochi, con una gran mole di titoli che si sono contesi vendite e attenzioni da parte di critica e pubblico.
Il problema è che, in tutto questo, l'innovazione non è mai stata il punto focale dell'industria. Anzi, a ben vedere, quasi tutte le software house più importanti hanno deciso di andare sul sicuro. Pensate che tutti i giochi nominati per la vittoria del premio "gioco dell'anno" alla cerimonia dei The Game Awards 2023 sono sequel o remake di saghe già molto famose in precedenza.
Se il gameplay di Starfield non è molto innovativo, cosa si dovrebbe dire per titoli come Marvel's Spider-Man 2 e Resident Evil 4? E lo stesso vale anche per i giochi Nintendo come Super Mario Bros. Wonder e The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, che hanno ripreso i precedenti capitoli aggiungendo qualche meccanica in più, ma senza cambiare molto della formula alla base.
La storia è leggermente diversa per Alan Wake 2, che si distacca di più rispetto al primo capitolo, ma segue meccaniche ormai consolidate nell'industria, senza novità clamorose.
Anche guardando la classifica dei giochi più venduti dell'anno, ai primi posti si trovano prodotti che non sono certo definibili come innovativi: parliamo di Hogwarts Legacy, Call of Duty: Modern Warfare III, EA Sports FC 24, Diablo IV. Vi ricordate una sola innovazione contenuta in uno di questi titoli?
E se pensate che per il 2024 la situazione sarà diversa, vi sbagliate di grosso: anche quest'anno uscirà una valanga di sequel, remastered e remake. Pensate che il gioco più atteso del 2024 è Final Fantasy VII Rebirth, ovviamente un altro remake.
La critica sulla poca innovazione contenuta in Starfield è ragionevole e verificabile – tant'è che è il primo dei "contro" che ho riportato nella mia recensione – ma è anche molto esagerata, proprio alla luce del contesto appena descritto. Anzi, mi verrebbe da dire che Starfield è uno dei pochi titoli che ha provato a fare qualcosa di nuovo, lanciando una nuova IP e proponendo qualche meccanica diversa dal solito.
Se non può essere considerato più innovativo degli altri, di certo non lo è meno.
Le aspettative
Uno spartiacque della discussione c'è e si chiama Baldur's Gate 3, quello sì un capolavoro come scritto nella nostra recensione. Un titolo che è riuscito a cambiare le prospettive del pubblico, ha fatto rinascere la voglia di giochi di ruolo e ha mostrato che sì, si possono ancora fare giochi curati e ben sviluppati, con tanti contenuti e una capacità narrativa eccezionale.
L'uscita di Baldur's Gate 3 ha preceduto di poco quella di Starfield ed ha contribuito, molto probabilmente, a mettere ancora più in cattiva luce il GDR di Bethesda. Reggere il confronto con un capolavoro non è facile quando sei uno dei giochi più attesi dell'anno e non riesci a proporre la stessa qualità complessiva. Il disastro era prevedibile, ma anche in questo caso la cattiveria degli utenti è stata molto più ampia di quanto mi sarei immaginato.
Il problema delle aspettative del pubblico si è fatto sempre più centrale nel giudizio dato ai prodotti multimediali, siano essi film, serie TV, libri, canzoni o videogiochi.
A volte sembra che i prodotti d'intrattenimento debbano rischiare il meno possibile, limitarsi a fare puro e semplice fan service; se tentano una strada diversa vengono spesso stroncati senza pietà.
Per fortuna non è così, o almeno non lo è per categorie che sono meno soggette alle logiche del mercato, come quella dei giochi indie. Se volete un po' di vera innovazione, o almeno qualcosa di diverso dal solito, dovete provare titoli come Cocoon, Dave the Diver e Humanity, giusto per citarne tre usciti nel 2023.
Starfield sta soffrendo tantissimo del problema delle aspettative, per colpe che probabilmente non sono neanche sue. Todd Howard, game director del gioco, ha parlato molto negli anni che hanno preceduto il lancio, descrivendolo sempre come un titolo "grande" e molto ambizioso, ma senza mai dire che sarebbe stato un gioco rivoluzionario o innovativo. Una delle poche volte che ha parlato di innovazione lo ha fatto limitatamente alla meccanica del new game plus, che però è effettivamente una caratteristica nuova e molto interessante.
Bethesda sapeva quello che stava facendo e lo ha più volte ribadito, durante le presentazioni e prima del lancio dei trailer. Lo stesso Todd Howard ha addirittura espresso dubbi sul gradimento di alcuni elementi del gioco, come ad esempio l'esplorazione dei pianeti.
Nonostante questo, il pubblico si è lasciato trascinare dall'hype, ha iniziato a pensare che Starfield potesse essere una vera rivoluzione nel panorama videoludico. Credo che alcuni fan più sfegatati si siano addirittura auto-convinti di vedere nei trailer meccaniche di gameplay che nel gioco non sarebbero mai potute essere implementate. Ed è normale che poi siano rimasti delusi.
Avendo seguito con attenzione lo sviluppo di Starfield sin dal primo trailer, e avendo anche studiato tutti i materiali stampa che Bethesda ha inviato nel corso degli anni fino al lancio ufficiale, posso dire senza particolari timori che l'azienda non ha tradito le sue promesse. Se qualcuno di voi è rimasto deluso, è solo perché aveva aspettative immotivatamente troppo alte, di sicuro non provocate da Bethesda.
Sia chiaro, ciò non vuol dire che un fan non possa avere alte aspettative per un gioco, ci mancherebbe altro. Farsi prendere dalla passione è assolutamente naturale, ma dovremmo ormai essere abituati al fatto che il mondo dei videogiochi è una delle fabbriche di delusione più grandi in assoluto – ve lo ricordate il lancio di Cyberpunk 2077?
I risultati
Dopo aver visto le critiche più frequenti e dato un'occhiata al contesto generale, passiamo a dare qualche risposta, iniziando dai numeri. Starfield è stato un insuccesso? Assolutamente no, e ci sono diversi dati che lo dimostrano.
Nella pagina del riepilogo di fine anno su Starfield pubblicata da Bethesda, possiamo leggere che nei primi 4 mesi ci sono stati ben 13 milioni di giocatori, con oltre 5 milioni di giocatori arrivati alla fine (il 39% del totale dei giocatori).
Il totale di tempo sul gioco di tutti i giocatori va oltre i 22 milioni di giorni, che stando ai calcoli dell'azienda americana fanno circa 40 ore di gioco medio per ciascun giocatore.
Sono tantissime.
Si potrebbe pensare che tale risultato è dipeso in gran parte dal fatto che Starfield sia stato incluso dal day one nel Game Pass, ma anche su questo punto i numeri sono confortanti. Il gioco di Bethesda è stato tra i più venduti su Steam: al 6° posto per unità vendute e addirittura al 3° posto per ricavi, con una stima di oltre 235 milioni di dollari, dietro solo a Baldur's Gate 3 e Hogwarts Legacy.
C'è poi un altro dato molto curioso, che vale la pena citare: Starfield è stato il gioco più coperto dalla stampa nel 2023, al primo posto assoluto. Ciò vuol dire che, al netto delle lodi e delle critiche, è stato il gioco di cui si è più parlato.
Se tutto questo non dovesse essere sufficiente a dimostrarne il successo, possiamo almeno dire ragionevolmente che Starfield è stato molto giocato e molto venduto, e i risultati sono dalla parte di Bethesda.
I meriti
Come ha fatto Starfield ad attirare così tanti giocatori? Per quale motivo tanti di questi hanno deciso di passare decine e decine di ore all'interno del suo mondo (o meglio, il suo universo)? Il fatto è che, nonostante le critiche e i difetti innegabili, Starfield è un gioco onesto, che funziona, appassiona, diverte, emoziona.
E tutto questo, lo ripeto, pur senza essere un capolavoro.
È vero che ci sono difetti e mancanze. È vero che il gameplay è poco innovativo. È vero che l'esplorazione del mondo è poco soddisfacente. È vero che tante cose potevano (e dovevano) essere fatte meglio. Ma è vero anche che all'interno di Starfield ci sono tanti aspetti positivi: bisogna guardare anche ai suoi meriti, una volta tanto.
L'idea di Bethesda sulla carta era ambiziosissima: mettere il giocatore all'interno di un universo, farlo viaggiare liberamente tra i sistemi planetari, inserirlo all'interno di una narrazione adulta e complessa che mischia fantascienza, etica, storia e tanto altro ancora. In un modo o nell'altro, la missione è stata portata a termine.
Per gli appassionati di Spazio e astronomia, questo titolo è stato un orgasmo. In pochi altri giochi si possono costruire delle navicelle spaziali in modo così preciso e scientifico – e no, il buon Kerbal Space Program non vale. Le battaglie spaziali sono divertenti, ne avrei volute anche di più.
Le città e gli insediamenti umani sui vari pianeti abitati sono pieni di cose interessanti da vedere, e molto spesso si può facilmente scoprire la storia che li accompagna.
Un aspetto molto sottovalutato di Starfield è la sua trama, che nonostante le apparenze rappresenta un punto cruciale dell'esperienza di gioco, molto più di quanto non succede in altre saghe a marchio Bethesda come The Elder Scrolls o Fallout. Il senso di scoperta che guida la narrazione è molto più pronunciato rispetto ai capitoli più recenti di queste due serie, e così anche il tono stesso del racconto, che mi è sembrato più maturo in tutti i suoi aspetti.
Starfield mette insieme tanti degli elementi che hanno fatto le fortune di Skyrim e Fallout 4, spingendo ancora più in là il senso di consapevolezza del giocatore, che soprattutto dopo la metà della trama principale è spesso costretto a prendere decisioni importanti.
Poi, alla fine, tutto si concretizza in una meccanica di new game plus eccezionale, sia per com'è pensata sia per com'è realizzata.
Sto facendo uno sforzo non da poco per evitare spoiler di qualsiasi tipo, ma sappiate solo che vale la pena arrivare fino in fondo alla trama principale.
Il modo in cui si gioca a Starfield è certamente meno "moderno" di quanto molti di noi avrebbero sperato. Sì, bisogna ammetterlo: Starfield è un gioco vecchia scuola in tutto e per tutto, e non bastano le piccole novità a livello di meccaniche per nascondere questo difetto. Ma è davvero un difetto?
Su questo punto, farò lo stesso discorso fatto anni fa per la recensione di Mafia Definitive Edition: ogni tanto va bene anche la vecchia scuola. Ci sono ancora tantissimi giocatori che apprezzano lo stile di gioco di Skyrim e Fallout 4, uno stile sicuramente sorpassato, ma ancora dannatamente efficace.
Se tutti i nuovi giochi fossero così sicuramente mi arrabbierei, ma dall'altra parte mi fa molto piacere che Bethesda continui a fare le cose "secondo la tradizione".
In fondo, sono contento che esistano ancora giochi "tipo Skyrim", perché a me Skyrim piaceva moltissimo e per questo ho apprezzato anche Starfield, pur riconoscendone i limiti e i problemi, come avevo riconosciuto quelli di Skyrim.
Questa è forse la cosa che i giocatori più critici non riescono a comprendere fino in fondo: non tutti i giochi possono piacere a tutti. Anzi, per quanto è particolare nel suo gameplay e nella sua narrazione, è quasi un miracolo che un gioco come Starfield abbia comunque ottenuto i numeri di cui abbiamo parlato nella sezione precedente.
Starfield non punta ad essere un gioco di massa, non vuole piacere a tutti e si guarda bene dall'essere perfettino in tutti i suoi aspetti. E sinceramente io ritengo che vada bene così, nonostante tutto, perché al suo interno ci sono comunque tantissimi contenuti interessanti e difficili da trovare in altri giochi.
In un certo senso, le peculiarità del gioco di Bethesda sono simili a quelle del già citato Baldur's Gate 3: anch'esso è un titolo che fa parte di un genere di nicchia, con meccaniche che sulla carta dovrebbero piacere solo ad una parte marginale di videogiocatori.
La differenza è che Baldur's Gate 3 è un capolavoro vero, fatto così bene da riuscire a travalicare i limiti del suo genere ed invadere tutto il mondo videoludico, diventando un vero fenomeno di massa.
Il futuro
Per il futuro di Starfield ci sono ottime notizie. Qualche ora fa è stato rilasciato (in versione beta) il più grande aggiornamento sin dal lancio del gioco, che contiene oltre 100 miglioramenti su tutti i fronti: grafica, gameplay, prestazioni, interfaccia, esperienza utente e altro ancora. Potete leggere il changelog completo su questa pagina.
Il lavoro del team di sviluppo è proseguito con buon ritmo negli ultimi mesi, con un gruppo di circa 250 persone che continua a lavorare costantemente per sistemare i problemi ed espandere il gioco con nuovi contenuti. Sappiamo che è già previsto un DLC chiamato "Shattered Space", in arrivo gratuitamente nei prossimi mesi, ma è probabile che ci saranno anche altre espansione.
Bethesda ha dichiarato che pubblicherà regolarmente aggiornamenti ogni 6 settimane circa, per intervenire sui problemi del gioco e aggiungere novità.
Insomma, i lavori continueranno ancora a lungo, Starfield non sarà abbandonato a sé stesso, anzi vuole essere un titolo di lunga durata.
Questo aspetto è forse quello più rassicurante per i fan del gioco, e anche per chi lo critica. Ovviamente non tutti i problemi potranno essere risolti e sicuramente non si potranno andare a modificare le meccaniche principali del gameplay, ma sono abbastanza fiducioso che pian piano Starfield possa diventare sempre più bello da giocare.
E poi, come da tradizione, ci sono e ci saranno tante mod per modificare l'esperienza di gioco secondo il vostro gusto. Già ora esistono migliaia di mod prodotte dalla community, capaci di aggiungere contenuti assurdi, ma anche di migliorare sensibilmente alcuni aspetti del gameplay. Vi abbiamo spiegato in questo articolo come installare una mod e quali sono quelle consigliate.
Se ancora non avete ancora giocato a Starfield, il mio consiglio è di lasciar perdere qualsiasi tipo di commento, ma di provarlo in prima persona e farvi catturare dalla sua atmosfera.
Magari scoprirete di esserci anche voi tra gli appassionati del genere "gioco di ruolo vecchia scuola".