IT-Wallet: cosa c'è da sapere e quando sarà attivo

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La data da cerchiare in rosso sul calendario per l'arrivo di IT-Wallet nell'app IO è quella di mercoledì 23 ottobre 2024. È dunque giunta a conclusione la fase di test avviata nel mese di luglio, coinvolgendo poche centinaia di persone. C'è però una precisazione da fare: la distribuzione della novità non interesserà tutti fin da subito.

IT-WALLET NELL'APP IO: IL ROLLOUT IN PI FASI

È stato scelto un approccio graduale, una sorta di rollout progressivo. In un primo momento, circa 50.000 cittadini vedranno comparire il portafoglio digitale all'interno dell'applicazione. I criteri di selezione non sono noti, anche se il team al lavoro sul progetto ha dichiarato in passato di aver inizialmente pensato a un campione rappresentativo della popolazione, pescando dunque tra diverse età, professioni e provenienze geografiche. Con tutta probabilità, accadrà di nuovo così.

Gli altri dovranno invece attendere fino a giovedì 5 dicembre, quando la novità sarà resa disponibile a tutti gli italiani, passando per altri due step intermedi. A rendere note le tempistiche è Repubblica, anticipando di poche ore l'annuncio dal G7 su Tecnologia e Digitale al via oggi a Cernobbio, in provincia di Como. Uno dei temi trattati sarà, appunto, IT-Wallet. Ecco quali sono le quattro fasi della distribuzione.

  • mercoledì 23 ottobre per 50.000 cittadini;
  • mercoledì 6 novembre per 250.000 cittadini;
  • mercoledì 20 novembre per 1.000.000 di cittadini;
  • giovedì 5 dicembre per tutti.

I PRIMI DOCUMENTI SALVATI IN IT-WALLET

A cosa servirà il portafoglio digitale? Ad archiviare i documenti nelle loro versioni smaterializzate. Potranno essere mostrati alle forze dell'ordine in caso di richiesta (ad esempio a un posto di blocco) oppure negli uffici comunali per svolgere una qualsiasi pratica burocratica. Insomma, avranno valore legale. Non sarà dunque più un problema dimenticare a casa le loro controparti fisiche.

Inizialmente, saranno tre quelli ospitati da IT-Wallet. Ecco cosa troveremo fin da subito nell'app IO.

  • patente di guida (solo per l'Italia, per mettersi al volante all'estero sarà comunque necessario quella fisica);
  • tessera sanitaria (la Carta Nazionale dei Servizi con il codice fiscale);
  • carta europea della disabilità.

L'elenco è destinato ad allungarsi, accogliendone altri in futuro, a partire dalla carta d'identità (in arrivo entro il 2025). Toccherà anche alla tessera elettorale, ai certificati anagrafici come quelli di nascita, di residenza e di matrimonio, ai titoli scolastici, agli attestati (ISEE, di disoccupazione ecc.), al fascicolo sanitario elettronico e alla firma digitale.

La volontà è quella di arrivare estendere, nel tempo, il raggio d'azione anche a servizi pubblici e privati come quelli relativi ai trasporti. Ad esempio, sarà possibile trovare nel portafoglio digitale gli abbonamenti dei mezzi di trasporto, i biglietti aerei, quelli per assistere a uno spettacolo e così via. Molto dipenderà da quali realtà sceglieranno di aderire al progetto.

APP IO: COME RICEVERE IT-WALLET

Con tutta probabilità, per vedere comparire IT-Wallet nell'app IO sarà sufficiente effettuare un'aggiornamento dell'applicazione. Se non lo si riceverà in automatico, mercoledì 23 ottobre lo si potrà forzare passando da Google Play su Android e da App Store su iOS, incrociando poi le dita e sperando di rientrare nel campione dei 50.000 italiani selezionati per questa prima fase del rollout.

Una volta disponibile, comparirà un messaggio dedicato al portafoglio digitale. Per l'autenticazione, come già avviene, serviranno le credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) oppure la CIE (Carta di Identità Elettronica).

L'IDENTIT DIGITALE, I SERVIZI E IL FUTURO DI SPID

Tutto ruota attorno all'identità digitale. Prima con SPID e l'app IO, poi con l'arrivo di IT-Wallet, l'Italia ha giocato d'anticipo, concedendo ai cittadini il tempo necessario per prendere confidenza con un concetto che ancora molti faticano a digerire.

L'avvio di questa nuova iniziativa va interpretata come un punto di partenza, non come il raggiungimento di un traguardo. Sarà anzitutto necessario fare i conti con la conformità alle direttive europee. Bruxelles ha dimostrato di avere le idee ben chiare sul tema, con il progetto EU-Wallet.

A confermare questa prospettiva è per primo Alessio Butti, Sottosegretario con delega all’innovazione tecnologica: E questo è solo l'inizio. Da sempre sostenitore della CIE come metodo di autenticazione, è tornato anche sul tema legato alla convivenza con SPID, il cui futuro è stato più volte messo in discussione.

Il Sistema, oggi nelle mani di 38,9 milioni di italiani, rischia di essere abbandonato tra un paio d'anni. In gioco ci sono 40 milioni di euro che il governo ha riconosciuto agli identity provider per il rinnovo delle convenzioni necessaria alla gestione delle credenziali. La nuova scadenza è fissata al 2026.


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