È di appena poche settimane fa l'annuncio di Neuralink di aver impiantato il suo primo chip nel cervello di un paziente con problemi motori, e ieri Elon Musk ha annunciato che l'uomo non solo sta bene, ma è in grado di muovere il cursore di un mouse con il pensiero (a proposito di mouse, sapete cosa sono e a cosa servono i dpi?).
La dichiarazione è avvenuta lunedì in un evento in diretta in uno spazio su X, quando gli sono stati chiesti aggiornamenti sull'operazione e sulle condizioni del paziente. "I progressi sono buoni e il paziente sembra aver recuperato completamente, senza effetti negativi di cui siamo a conoscenza. Il paziente è in grado di muovere un mouse sullo schermo solo pensando", ha detto Musk.
Ovviamente la notizia, nonostante Musk stesso avesse anticipato di non voler usare l'evento per dare informazioni a riguardo, ha fatto il giro del mondo e destato molto clamore, nonché numerose critiche.
Non che Neuralink sia nuova a questo tipo di pubblicità, ma ovviamente più si avanza in questo tipo di ricerche e maggiore sarà l'attenzione del pubblico e della comunità scientifica.
Ricordiamo che la società di Musk, forte di un appoggio finanziario mai visto, ha ricevuto il via libera alla sperimentazione umana a maggio 2023, dopo aver superato un primo rifiuto dalla FDA (Food and Drug Administration) e una multa per violazione delle norme di sicurezza sul trasporto di materiali pericolosi (oltre a un'inchiesta tutt'ora in corso per la morte di un numero imprecisato di animali utilizzati come cavie).
Neuralink non ha mai svelato l'identità del paziente, ma l'anno scorso aveva dichiarato di essere alla ricerca di individui con quadriplegia a causa di lesioni del midollo spinale cervicale o sclerosi laterale amiotrofica, comunemente nota come SLA o malattia di Lou Gehrig.
Lo studio prevede l'impianto di un'interfaccia cervello-computer in una parte del cervello che trasmette l'intenzione di muoversi, e a fine gennaio 2024 è arrivato l'annuncio del primo impianto.
Senza articoli o pubblicazioni, solo un annuncio. Non illegale, ma altamente insolito, nel campo della scienza. Tanto che l'Hastings Center, un istituto non profit che ha contribuito allo sviluppo della bioetica, ha definito questa situazione "scienza per comunicato stampa", ritenendo in un post che "un esperimento senza precedenti che coinvolga una persona vulnerabile" dovrebbe includere quantomeno una segnalazione formale al pubblico.
Arthur Caplan, presidente del Dipartimento di Etica Medica dell'Università della Pennsylvania, e Jonathan Moreno, professore di etica, hanno contestato il progetto, dichiarando in un comunicato che anche se la FDA non richiede segnalazioni, i medici e gli scienziati coinvolti hanno il dovere morale di fornire trasparenza.
Ancora peggio, hanno affermato, "quando la persona che paga per un esperimento umano con un'enorme partecipazione finanziaria nel risultato [Elon Musk, NdR] è l'unica fonte di informazioni, gli standard etici di base non sono stati soddisfatti".
Quello che è peggio è che non ci sono conferme sulla effettiva veridicità delle affermazioni di Musk, verifiche indipendenti o altro, e, come notano Caplan e Moreno, "Un velo normativo tecnico non protegge [gli scienziati] dagli obblighi etici di trasparenza per evitare il rischio di dare false speranze a innumerevoli migliaia di persone con gravi disabilità neurologiche".
Al momento Neuralink non ha condiviso ulteriori informazioni sulla sua pagina X, evidentemente la PubMed della nuova scienza.