Venerdì scorso sono stati aperti i preordini di Apple Vision Pro, il nuovo visore per la mixed reality della mela, che sarà in vendita dal 2 febbraio. Le unità disponibili per il pre-ordine sono andate esaurite nel giro di poco, com'era prevedibile: non si è ben capito quanti fossero i Vision Pro disponibili per il pre-ordine, Mark Gurman di Bloomberg dice 80.000, mentre l'analista Ming-Chi Kuo parla di 160.000-180.000. A prescindere dalle cifre, comunque, era inevitabile che andasse così: nonostante il prezzo di 3.500$ e nonostante la vendita fosse limitata agli Stati Uniti, lì fuori è pieno di persone che non vedono l'ora di poter provare con mano il visore di Apple e vedere di cos'è capace.
E, ovviamente, anche chi scrive non vede l'ora di poter giocare un po' con il dispositivo per lo spatial computing che Apple ha messo a punto: è un dispositivo su cui la società della mela ha scommesso moltissimo, è un azzardo come non se ne vedevano da decenni, e il suo successo o insuccesso probabilmente consacrerà la fine della leadership di Tim Cook come CEO.
Purtroppo, ci vorrà ancora un po' (ma forse meno del previsto) prima di poterlo provare anche in Italia, quindi ci tocca accontentarci di riassumere qui le prime impressioni dei colleghi statunitensi che hanno avuto modo di provarlo. Ne abbiamo lette parecchie (tra cui citiamo, soprattutto quella di The Verge, di Engadget e di Wired) e ci è sembrato che le costanti fossero 3:
- È impressionante
- È pesante
- È... boh?
Andiamo con ordine
Vision Pro è impressionante
Chi più chi meno, tutti i giornalisti che hanno provato il nuovo visore di Apple hanno scritto che è senza mezzi termini la miglior esperienza di AR/VR mai provata. Tutti elogiano l'incredibile esperienza utente, che trasforma lo sguardo in un cursore e l'unire le dita in un clic del mouse, e tutti sono concordi che il software è estremamente fluido.
Anche la possibilità di mostrare o nascondere il mondo reale ruotando la corona digitale è un aspetto che molti dei giornalisti hanno citato come interessante, così come le finestre delle app che rimangono ancorate in uno specifico punto dell'ambiente intorno (Victoria Song di The Verge, scherza sulla possibilità di lasciare l'app Foto appesa al soffitto, per poter guardare in alto e distrarsi con uno scatto quando si vuole fare una pausa).
In generale, quel che ha convinto di più sembra essere l'immersività delle esperienze proposte: la possibilità di guardare i film di Star Wars fingendo di essere su Tatooine con l'app di Disney+, gli emozionanti incontri con i dinosauri (a proposito, sapete cosa ne pensiamo noi dei dinosauri?) e la farfalla che si posa sulle dita e sembra vera, e anche le foto e i video immersivi.
A proposito di questi ultimi, anche se tutti i giornalisti hanno elogiato il risultato finale, alcuni si sono sentiti anche un po' straniati a guardare una scena come un compleanno in famiglia, sentendosi contemporaneamente "dentro" la scena, ma inevitabilmente anche fuori, come dei fantasmi.
A proposito di foto e video immersivi, ossia quelli che conservano informazioni sulla profondità degli elementi e vengono resi in modo "tridimensionale", possono essere scattati con iPhone 15 Pro o direttamente da Vision Pro, tramite un tasto dedicato.
Vision Pro è pesante
Quasi tutti i giornalisti che hanno provato Vision pro hanno segnalato un qualche tipo di problema legato alla comodità del prodotto. Ora, francamente ci saremmo stupidi del contrario: i visori VR/AR non sono mai stati comodi e difficilmente lo diventeranno prima di qualche rivoluzione tecnologica.
In particolare, però, molti giornalisti segnalano che la Solo Knit Band (ossia la fascia unica) sia sensibilmente più scomoda rispetto alla Dual Loop Band (ossia la fascia doppia, con una che passa sopra la testa, come nell'immagine qui sotto).
Seppur meno elegante, la fascia doppia distribuisce meglio il peso del visore, che risulta quindi meno scomodo da indossare. Nonostante questo, molti dei giornalisti che hanno provato Vision Pro si sono domandati per quante ore di fila sarebbero riusciti a portare il dispositivo addosso (la demo era per tutti di circa mezzora).
Infine, a proposito di peso, vale la pena parlare anche della batteria, che è esterna, e che ha ricevuto opinioni contrastanti: anche se tutti sono concordi nel dire che una batteria esterna è un design davvero poco Apple, tra coloro che hanno provato Vision Pro c'era chi diceva che la batteria sostanzialmente scompare (in tasca, ad esempio, anche considerando che non si surriscalda), e chi sosteneva invece che fosse comunque un ingombro.
In conclusione... boh?
Leggendo le parole dei giornalisti che hanno provato Vision Pro, mi è sembrato che un sentimento comune fosse l'incertezza in merito al dispositivo. Che è fantastico e futuristico, ma che sicuramente non passa inosservato come Apple vorrebbe far credere, e dal quale non si sa bene cosa aspettarsi.
A proposito dell'ingombro, inteso anche come ingombro "sociale", più o meno tutti i giornalisti sembrano essere d'accordo che, nonostante i tentativi di Apple nel cercare di normalizzare le interazioni con l'esterno, nessuno vorrebbe davvero parlare con qualcuno che ha un visore addosso. EyeSight, ossia la funzione che mostra gli occhi della persona che sta indossando Vision Pro, sembra aver convinto fino a un certo punto: è sicuramente impressionante e ha delle chicche niente male (ad esempio, l'interfaccia diventa bluastra quando l'utente inizia a guardare a un'app, e non più al suo interlocutore), ma prevedibilmente non riesce a normalizzare davvero le interazioni.
Può essere comodo per scambiare qualche frase, ma non per sostenere una vera conversazione.
L'altro grande punto che mi è sembrato trasparire da tutti i primi hands-on letti è che, al momento, non si sa bene che farsene di Vision Pro. C'è chi suggerisce che possa essere un valido alleato a lavoro, vista la possibilità di avere spazio e schermi virtualmente infiniti a disposizione, chi invece pensa che il futuro del visore sia strettamente legato alla multimedialità (e magari ai videogiochi), ma tutti esprimono perplessità su come un dispositivo del genere possa essere integrato nella vita quotidiana.
In questo periodo di incertezza, la palla passa agli sviluppatori: considerando anche che alcune delle app di streaming più utilizzate (come Netflix, YouTube e Spotify) non saranno disponibili per Vision Pro al lancio, toccherà ai developer di terze parti immaginare come utilizzare questa tecnologia futuristica, possibilmente prima che passi l'entusiasmo.