Nelle scorse ore sono state rilasciate le specifiche 1.4 del protocollo Matter, e sono importanti perché rappresentano una risposta decisa della Connectivity Standards Alliance al lancio finora piuttosto deludente di quello che prometteva di diventare in tempo breve lo standard IoT che metteva ordine al caos, unificando e rendendo intercompatibili i gadget smart più disparati e di qualsiasi produttore. Per l’utente finale tutto ciò al momento continua a non contare molto, nel senso che toccherà ai produttori reagire adeguatamente, ma diciamo che si può essere cautamente ottimisti sul futuro prossimo.
Matter 1.4 migliora soprattutto il cosiddetto multi-admin, la tecnologia che fa sì che un prodotto IoT sia in grado di essere comandato contemporaneamente da diversi ecosistemi senza problemi di compatibilità (per esempio un utente potrebbe usare Google Home, un altro Alexa e un altro ancora Apple HomeKit). Il nuovo “Enhanced Multi-Admin” permette ai border router Thread di diversi produttori di comunicare molto più facilmente e include un modo più semplice di aggiungere dispositivi Matter alla propria rete di casa tramite access point e router Wi-Fi.
Soprattutto basterà aggiungere/configurare un gadget a una sola delle proprie reti IoT principali (per esempio: HomeKit visto che ho un iPhone) e sarà reso disponibile in automatico su tutte quelle che sono autorizzate dal proprio account (Google Home per l’Android della moglie e Alexa per l’Echo in salotto).
Vale inoltre la pena osservare che dispositivi di rete casalinghi come router, access point e set-top box da ora possono essere certificati Matter, anche se erano formalmente compatibili fin dalla release iniziale. Questo potrebbe dare una grossa spinta alla diffusione del protocollo perché bene o male tutti a casa hanno almeno un router, quindi potrebbe bastare un aggiornamento OTA o un economico dongle USB per rendere tutta la casa compatibile con Matter.
La specifica era già stata anticipata un paio di mesi fa con il rilascio di Thread 1.4 (il protocollo di comunicazione su cui si basa Matter), ma ora è definitiva ed è disponibile per i produttori coinvolti. Purtroppo ancora non è compatibile con le videocamere di sicurezza, ma ci sono passi in avanti in diverse altre categorie - ora sono supportate le pompe di calore, gli accumulatori casalinghi e i pannelli solari. In effetti le videocamere sono ormai l’unica lacuna dell’ecosistema, che verosimilmente sarà colmata in tempi relativamente brevi.