Meta blocca Apple Intelligence su Whatsapp, Instagram, Threads e Facebook

1 day ago 48

Apple ha introdotto Apple Intelligence con iOS 18, distribuito al pubblico a partire da ottobre 2024 con l'aggiornamento iOS 18.1 (iOS 18.4 in Italia dallo scorso aprile). Questa suite di funzionalità basate su AI, pensata per offrire strumenti intelligenti come la scrittura assistita, la creazione di emoji personalizzati (Genmoji) e altri supporti creativi, è integrata nella maggior parte delle app iOS in modo predefinito. Tuttavia, gli sviluppatori possono scegliere se attivarle o meno, e Meta ha deciso di non farlo.

ASSENTE SU FACEBOOK, WHATSAPP, THREADS E INSTAGRAM

Apple Intelligence non è disponibile in nessuna delle principali applicazioni di Meta per iOS. Ciò significa che strumenti come Strumenti di Scrittura (Writing Tools), che permettono di scrivere, modificare e correggere testi con l'aiuto dell'intelligenza artificiale, risultano completamente assenti da Facebook, WhatsApp, Threads e Instagram.

Normalmente, gli utenti iPhone e iPad possono accedere a questi Strumenti di Scrittura semplicemente toccando un campo di testo. Ma su queste app, l'opzione non compare. Inoltre, Meta ha disabilitato anche la possibilità di creare e condividere Genmoji, le emoji personalizzate generate da Apple Intelligence. Non è finita: è stata rimossa anche la funzione che permetteva di aggiungere sticker da tastiera e Memoji nelle Instagram Stories, un'opzione precedentemente disponibile.


Nel caso di Threads, ad esempio, non è possibile utilizzare gli Strumenti di Scrittura nemmeno durante la creazione di un nuovo post. La stessa cosa accade su Facebook e Instagram: né nelle didascalie, né nei commenti compare alcuna funzione legata ad Apple Intelligence. Al contrario, molte altre app di terze parti – incluso X – continuano a mostrare correttamente l'integrazione, segno che la scelta di Meta è del tutto volontaria e specifica.

META SPINGE IL PROPRIO ASSISTENTE AI

Meta non ha fornito spiegazioni ufficiali per questa scelta, ma la motivazione sembra facilmente intuibile. La compagnia guidata da Mark Zuckerberg probabilmente intende promuovere l'utilizzo di Meta AI, il proprio assistente basato su intelligenza artificiale, già integrato in quasi tutte le sue applicazioni. Meta AI offre funzionalità simili a quelle di Apple Intelligence, come la generazione e modifica di testo e la creazione di immagini tramite AI, rafforzando l'ipotesi di una strategia tesa a mantenere il controllo completo sull'esperienza utente all'interno delle proprie piattaforme.

Tuttavia, Meta AI al momento non offre lo stesso tipo di funzioni avanzate nei campi di testo: non permette, per esempio, di revisionare contenuti già digitati o suggerire cambiamenti di tono o grammatica in tempo reale. Nonostante ciò, Meta sembra voler evitare qualsiasi spazio alla concorrenza anche su queste funzioni native del sistema operativo Apple.

Quanto rilevato si inserisce in un contesto di relazioni non sempre distese tra Apple e Meta. Un'inchiesta del Wall Street Journal aveva rivelato che le due aziende avevano discusso un'eventuale integrazione di Llama, il modello linguistico di Meta, all'interno di Apple Intelligence. Tuttavia, Apple avrebbe poi deciso di rinunciare all'accordo a causa delle divergenze sulle politiche di privacy, tema da sempre centrale per l'azienda di Cupertino. Le due società sono anche spesso in contrasto su altri fronti, come le linee guida dell'App Store.

UN'ESCLUSIONE CHE PESA SUGLI UTENTI IOS

La scelta di Meta di bloccare Apple Intelligence si traduce in un'esperienza limitata per gli utenti iOS che utilizzano quotidianamente app come WhatsApp, Facebook e Instagram. In un momento in cui le funzioni basate su AI stanno diventando sempre più centrali nell'ecosistema Apple, l'impossibilità di sfruttarle su alcune delle app più popolari del mondo rappresenta un freno evidente. Resta da vedere se, in futuro, Meta deciderà di rivedere la propria posizione, magari con l'arrivo su iOS di nuove AI partner come Google Gemini o la stessa Meta AI. Intanto, Apple continua la sua alleanza con OpenAI.


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