Meta IA sta arrivando in Italia e vuole i vostri dati: come negargli l'accesso

5 months ago 146

Se avete un account Facebook più o meno attivo in queste ultime ore potreste aver ricevuto una notifica molto particolare da parte di Meta, la società di Zuckerberg che gestisce anche Instagram, WhatsAppp e, ovviamente, Facebook. La notifica a primo acchito sembra quasi innocua: "Abbiamo in serbo nuove funzioni IA per te". La frase dopo però potrebbe lasciare perplessi: "Scopri come utilizziamo le tue informazioni".

Non è certo un segreto che per addestrare le intelligenze artificiali si usino post, articoli, foto, immagini e dati simili da dare in pasto alle reti neurali che le compongono, e Meta al momento siede su uno dei database più enormi di sempre di informazioni, quella che sarà a tutti gli effetti la valuta del futuro. E come era lecito aspettarsi, Meta vorrebbe usare le nostre informazioni, quelle relative agli account che fanno parte, in questo caso, del nostro account Facebook, per addestrare la propria intelligenza artificiale, Meta AI.

Vediamo quindi quali dati ha intenzione di usare e come fare per contestarne l'utilizzo.

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I nostri dati che Meta vorrebbe utilizzare per l'IA

Cliccando sulla notifica (in quanti lo faranno?) si può piano piano approfondire sempre di più l'argomento. Meta sta in sostanza annunciando l'arrivo di Meta AI in Italia. Al momento collegandosi al sito si viene accolti dalla scritta "Meta AI non è ancora disponibile nel tuo Paese", ma visto l'arrivo della notifica è questione di poco. Ecco la pagina che appare cliccando sull'avviso in questione

La parte più importante è "Che cosa significa per te". Meta afferma che si affiderà alla base giuridica denominata "interesse legittimo" per l'uso delle nostre informazioni al fine di sviluppare e migliorare l'IA di Meta. L'interesse legittimo è un modo per Meta per mettere le mani avanti nei confronti delle autorità pubbliche italiane. Può essere spiegato facilmente come il diritto di tutti, aziende e privati, a essere trattati in modo giusto e corretto dalle autorità pubbliche.

La società continua affermando che ogni utente gode del Right to Object al trattamento delle informazioni per tali finalità. In sostanza, almeno così lo abbiamo interpretato noi, mandando la notifica Meta ha svolto il suo ruolo informativo nei confronti dell'utente, e se l'utente non preme sulla notifica informandosi sulle normative d'uso del servizio l'autorità pubblica deve tenerne di conto in caso di accuse contro Meta.

In ogni caso, Meta vuole usare i dati degli utenti di Facebook (e non solo) per addestrare la propria intelligenza artificiale. Cliccando sul primo link si scopre quali dati Meta vorrebbe sfruttare:

Poiché è necessaria una grande quantità di dati per ottenere modelli efficaci, per l'addestramento viene utilizzata una combinazione di fonti. Utilizziamo dati pubblicamente disponibili online e informazioni concesse in licenza. Inoltre, usiamo le informazioni condivise nei Prodotti e servizi di Meta, ad esempio post, foto e relative didascalie.

Non utilizziamo i contenuti dei messaggi privati che scambi con familiari e amici per addestrare le nostre intelligenze artificiali.

Questo passaggio, che potete leggere qui, è molto interessante. Prima di tutto si parla di Prodotti e servizi di Meta, quindi non solo Facebook, ma banalmente anche Instagram e WhatsApp. Si parla poi di utilizzare post, foto e relative didascalie, e non si parla nello specifico di post o foto pubbliche, ma in generale dei contenuti postati dall'utente. Se non altro viene specificato che non verranno utilizzati i messaggi privati scambiati ad esempio con Messenger (e si spera anche con WhatsApp).

C'è un altro passaggio abbastanza rilevante:

Anche se non usi i nostri Prodotti e servizi o non hai un account, potremmo comunque elaborare le tue informazioni per sviluppare e migliorare l'IA di Meta. Ad esempio, questo potrebbe accadere se sei presente in un'immagine condivisa sui nostri Prodotti o servizi da qualcuno che li usa o se qualcuno menziona informazioni su di te nei post o nelle didascalie che condivide sui nostri Prodotti e servizi.

Se non siete iscritti a Facebook e qualcuno ha caricato una vostra foto sul suo profilo, questa foto potrebbe essere usata per addestrare l'IA di Meta.

Contestare l'utilizzo delle proprie informazioni per l'IA di Meta

Nella notifica, come già detto, si fa cenno anche al Right to Object per il trattamento delle informazioni.

Premendo sul link presente nella notifica, si viene indirizzati alla pagina intitolata "Contesta l'uso delle tue informazioni per l'IA di Meta".

Compilando il form (lo trovate qui) si può opporsi all'utilizzo di tali dati da parte di Meta. E, giusto per ribadirlo, si parla si "nostri Prodotti e servizi", quindi non solo Facebook.

Sempre in questo form si ribadisce il fatto che alcune nostre informazioni potrebbero comunque essere usate dall'intelligenza artificiale in questi casi:

  • se apparite in un'immagine condivisa sui nostri Prodotti o servizi da qualcuno che li usa;
  • siete menzionati nei post o nelle didascalie che qualcun altro condivide sui nostri Prodotti e servizi.

In sostanza, se non volete che i vostri dati siano dati in pasto alle reti neurali di Meta non basta contestare l'utilizzo delle informazioni. Di fatto dovrebbero farlo anche i vostri contatti, o comunque quelli con cui avete il maggior numero di scambi di post, tag, foto e simili.

C'è una remota possibilità che Meta non accolga la nostra richiesta di contesto all'uso delle informazioni? Sul form è riportato anche quanto segue:

Controlliamo le richieste relative alle obiezioni in conformità con le leggi pertinenti sulla protezione dei dati. Se la tua richiesta è accolta viene applicata da quel momento in poi.

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