Nokia non basta più: HMD vuole volare con le proprie ali (sostenibili)

1 year ago 202

Piaccia o meno, HMD ha avuto il merito di tenere in vita il marchio Nokia, che da brand indirizzato verso le fasce economica e media del mercato ha risposto alle difficoltà del mercato trovando una propria identità in telefoni dall'anima "sostenibile" come l'interessante Nokia G42 (ecco la nostra recensione).  

Ora, dopo sei anni di attività, il marchio nato dall'alleanza tra grandi aziende come HTC, Microsoft e Nokia e che annovera tra gli azionisti anche Foxconn, Google e Qualcomm (i dispositivi vengono prodotti da FIH Mobile, una sussidiaria di Foxconn) ha deciso di stabilire un marchio indipendente

L'annuncio viene direttamente da Jean-Francois Baril, cofondatore e amministratore delegato della società, che su LinkedIn ha condiviso l'intenzione di lanciarsi in questa nuova avventura.

"Fedele ai nostri valori, HMD continuerà a progettare per un futuro più sostenibile e conveniente per le persone. Creeremo una tecnologia che è ossessionata dall'esperienza dell'utente e anticipa le esigenze delle persone".

Ma questo è molto più di un ampliamento del catalogo, è un messaggio al mercato. HMD è infatti sempre stata ancorata al marchio Nokia, e diversi dirigenti e dipendenti, tra cui lo stesso Baril, provengono dallo storico marchio finnico.

Ma ora vogliono dimostrare di essere in grado di volare da soli, e pur mantenendo Nokia come brand indipendente sono pronti ad affrontare la sfida di un mercato saturo e competitivo. Scommettendo sempre più sulla sostenibilità. Conclude infatti Baril:

"ognuno di noi di HMD è entusiasta del nostro futuro di progettazione di prodotti innovativi che durano, riducendo i rifiuti elettronici, aiutando le persone a mantenere i loro dispositivi mobili più a lungo e avendo un impatto positivo sul pianeta"

Il motivo di questo annuncio è facile da intuire, stabilire un marchio proprio permetterà di aumentare i margini già piuttosto ridotti di un mercato come quello economico e medio, in quanto non dovranno pagare le royalties a Nokia su ogni smartphone venduto per l'utilizzo del nome.

A questo punto, HMD dovrà inventarsi qualcosa di nuovo. Produrre smartphone che si possono riparare senza l'intervento dell'assistenza è sicuramente un'iniziativa intelligente in un periodo storico come il nostro, ma gli smartphone Nokia riescono a vendere anche grazie al richiamo del nome nonostante interfaccia (Android puro) e design manchino un po' di personalità.

Uno smartphone a marchio HMD ha bisogno di qualcosa di più per convincere i potenziali utenti ad acquistarlo, ma siamo sicuri che l'esperienza dei suoi dirigenti sarà infondere queste caratteristiche, quindi non possiamo che fare i migliori auguri per l'iniziativa. 

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