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Circa un mese fa ci eravamo lasciati con il mio passaggio da iPhone 14 Pro ad iPhone 16 Pro. Nella recensione vi ho parlato di tante piccole migliorie che andavano a confezionare un ottimo prodotto, sicuramente più interessante dell'iPhone 15 Pro che risultava essere più conservativo e con qualche problematica alle spalle riguardante il SoC A17 Pro.
A distanza di circa 30 giorni torniamo quindi sul discorso per approfondirlo e cercare di capire quanto effettivamente la nostra esperienza possa migliorare da una generazione all'altra o come nel mio caso ogni due generazioni. Reputo infatti il passaggio ogni due anni ad un nuovo modello il giusto compromesso per chi come me con lo smartphone ci lavora, soprattutto in ambito foto e video e al tempo stesso è un appassionato di tecnologia e vuole sempre cercare di avere un prodotto super recente.
Durante questo mese ho lasciato sempre a casa la mia pesantissima attrezzatura composta da fotocamera, microfoni, stabilizzatori e quanto altro a favore solo dell'iPhone 16 Pro ed un minuscolo treppiedi che ho sfruttato come impugnatura. L'iPhone 14 Pro ultimamente era diventato più frustrante da utilizzare in questo ambito, per determinate situazioni che vi ho raccontato in questi due anni: il wifi e la ricezione non ottimali, il display che soffriva molto la protezione energetica, la batteria sporadicamente deludente ed una fotocamera che necessitava di qualche passo in avanti - tutto ovviamente da contestualizzare all'interno del mio utilizzo. Un iPhone 14 Pro per la maggior parte delle persone e contesti è ancora un prodotto eccellente.
In questo articolo e video comunque non parleremo solo del passaggio da iPhone 14 Pro a iPhone 16 Pro, ma vi lasceremo un piccolo feedback sull'esperienza nel passaggio da un iPhone PRO ad iPhone 16 BASE. Sia io, sia Davide sia Antonio abbiamo infatti testato il passaggio da un modello PRO ad un modello BASE (vi scrivo da un iPhone 13 or ora!) e ci siamo fatti una idea ben chiara. Non perdiamoci quindi in chiacchiere ed iniziamo subito la nostra disamina.
INDICE
DA IPHONE PRO AD IPHONE BASE: non siamo tutti professionisti.
iPhone 16 Pro, come anche i suoi modelli precedenti, è chiaramente un telefono che strizza l'occhio a tutte quelle persone che vogliono sfruttare al massimo le varie funzionalità PRO. Ciò però non significa che sia un telefono soltanto per professionisti, anzi, è molto probabile che questo dispositivo lo abbiano tra le mani persone che non hanno mai sfruttato una funzione come il ProRAW o il ProRES.
Antonio ad esempio sfrutta lo smartphone soltanto per fotografia punta e scatta, anche con iPhone 15 Pro Max, ma ha sempre acquistato il modello PRO per avere dei sensori migliori e un teleobiettivo, cose che il modello BASE non ha.
Se la fotocamera è quindi un vero e proprio argomento chiave quando si parla di smartphone, possiamo affermare che se non si è interessati alle funzioni più avanzate la scelta di un modello PRO è principalmente giustificata dalla presenza di un teleobiettivo fisico, a maggior ragione che ora sull'iPhone 16 anche la ultrawide è molto simile ai modelli PRO, mentre prima essa era molto inferiore.
I video, soprattutto quelli da social, sono praticamente identici, nessuno noterà che state usando un iPhone base, anzi, il 16 rispetto al 16 Pro ha anche una distanza minima di messa a fuoco migliore, risultando quindi anche molto più semplice da utilizzare. I selfie idem: sono pressoché gli stessi. La modalità cinema? Sovrapponibile anche questa, anche perché iPhone 16 Pro in questa modalità non può sfruttare la 5X, mentre il 13 Pro, il 14 Pro ed il 15 Pro potevano sfruttare la 3X.
NON SOLO FOTO: Il display a 60Hz è una criticità?
La risposta è molto personale, ma è indubbio ed oggettivo che la differenza si nota fra 60Hz e 120Hz, a maggior ragione se essi sono dinamici. Il refresh rate dinamico viene chiamato ProMotion ma di Pro qui ormai c'è poco e nulla: anche gli smartphone da 100€ montano perlomeno pannelli con refresh rate da 90Hz in su.
Un gran peccato perché poi la qualità del pannello è di altissimo livello, ai miei occhi sovrapponibile ai modelli PRO. Sto usando in questi giorni un iPhone 13 e se non fosse per quel notch che ormai sa tanto di vecchio potrei tranquillamente affermare che ci troviamo di fronte ad un pannello da top, ancora ad oggi.
Ma passare da 120Hz a 60Hz è davvero una criticità quindi? Sia io che Davide che Antonio abbiamo notato ovviamente la differenza, è impossibile non farlo. Tutti conveniamo sul fatto che se si utilizza soltanto un dispositivo con display a 60Hz, per più settimane, il nostro occhio tende ad abituarsi e lo noteremo sempre meno, ma come reagiscono invece le altre persone meno avvezze al tech?
Ho scambiato il mio iPhone 14 Pro con un iPhone 13 per fare questo esperimento e la persona che ha ricevuto l'iPhone 14 Pro mi ha prontamente detto, a distanza di giorni, che notava come il telefono fosse molto più scattante, come se non "laggasse". Quei lag di cui si parlava era proprio il display a 60Hz del suo iPhone 13. La percezione che quindi un comune utente avrà è proprio quella appena descritta, la sensazione di un telefono più fluido, e non di poco.
I COMPROMESSI VALGONO IL PASSAGGIO?
Se quindi siamo comuni utenti non noteremo uno stravolgimento delle fotocamere, è vero, ma sul display è innegabile notare una marcia in più del modelli PRO, anche durante lo scrolling di una applicazione social. D'altro canto un modello BASE, per tutti questi compromessi, avrà una autonomia nettamente migliore.
Nel caso del 16 e 16 Pro dovremmo poi citare degli speaker con una qualità inferiore dispetto ai PRO e la presenza di una Type-C 2.0 sul modello base. Il prezzo ovviamente è molto impattante e questo potrebbe smuovere completamente l'ago della biancia. Le prestazioni sono pressoché identiche ormai: tra un A18 e un A18 Pro, come SoC, è davvero difficile se non impossibile notare differenze nel quotidiano.
DA IPHONE 14 PRO AD IPHONE 16 PRO: LE FOTOCAMERE
Ho scattato più di 15000 foto con iPhone 14 Pro in questi due anni e ho portato a casa più di 2000 foto ricordo che hanno grande valore e che con più definizione, meno rumore o delle alte luci gestite poco meglio non avrebbero cambiato il loro significato. Una volta che abbiamo tra le mani un top cameraphone dovremmo soffermarci sempre meno sui micro dettagli e più sull'esperienza di scatto, la composizione ed i ricordi che stiamo immortalando con quel click.
State vedendo 12 foto che ho scattato negli ultimi mesi, prendendo in esempio le situazioni più complicate: scenari in notturna a New York, foto al cibo con anche le camere secondarie più deficitarie, foto in piena controluce e chi più ne ha più ne metta. I risultati sono sempre super, fantastici. Tutto ciò l'ho ottenuto scattando in ProRAW e andando in seguito a modificare la foto con Lightroom e vari preset creati appositamente in modo da fare un "copia e incolla" e modificare le foto in pochissimi secondi, un po' come si fà con l'editor stock del telefono.
Cosa mi limitava di iPhone 14 Pro, in ambito lavorativo? La fotocamera ultrawide poco definita e che spesso risultava così poco qualitativa da essere trascurata ed un teleobiettivo ormai vetusto. La fotocamera principale mi soddisfa ancora al 90% come qualità ma aveva due difetti: la distanza minima di messa a fuoco esagerata e l'impossibilità di scattare senza shutter lag anche a 48MP in ProRAW. In realtà avevo anche un ulteriore limite: lo storage. Le foto a 48MP in ProRAW occupano tanto, anche una volta post prodotte.
iPhone 16 Pro ha messo una toppa a quasi tutte queste problematiche: la fotocamera ultrawide è migliorata ed ora permette scatti più definiti, perlomeno usabili anche un lavoro social. La fotocamera principale continua ad avere una distanza minima di messa a fuoco esagerata, ma perlomeno ora si può scattare senza shutter lag con ogni modalità, anche 48MP ProRAW, una funzione rarissima. Il teleobiettivo, che mi auspicavo migliorasse, a conti fatti è soltanto cambiato: passiamo da un 3X ad un 5X ma il sensore alla base resta molto piccolo, l'apertura focale non estrema e quindi rimane qualche limite tecnico.
Staccare i soggetti per creare un effetto ritratto, con il nuovo teleobiettivo 5X, è davvero difficile, se non impossibile. Anche nel caso di oggetti inanimati, difficilmente si potrà avere un effetto macro. A differenza di Huawei, Xiaomi, OPPO, Honor o Vivo, tutti brand cinesi che stanno puntando molto sull'hardware fotografico, qui non abbiamo delle lenti che possono flottare e andare a creare un effetto telemacro, con distanza minima di messa a fuoco pressoché illimitata.
Pensiamo al fatto che su quasi tutti i top di gamma dei brand che vi ho appena citato, troveremo un teleobiettivo da 200MP con sensore di dimensioni 1/1.4", molto simile alle dimensioni del sensore principale di iPhone 16 Pro, da 1/1.28", contro i 1/3.04" di dimensioni del teleobiettivo tetraprismatico di iPhone 16 Pro. L'hardware non è tutto, certo, ma se Apple iniziasse a svecchiare l'hardware avremmo dei risultati fotonici, probabilmente inavvicinabili per nessuno, considerando quanto il tutto è poi ottimizzato dal software.
Già perché sia l'interfaccia della fotocamera sia l'elaborazione i post dei ProRAW è ottima, gradevolissima e rende l'iPhone ad oggi il telefono preferibile per un uso foto e video. Sbloccare lo smartphone, aprire l'app della fotocamera e scattare una foto è immediato e poco dispersivo: non abbiamo a prima vista tantissime informazioni e funzioni inutili ma il giusto indispensabile.
Cosa manca? Una modalità "PRO" con settaggi manuali, perlomeno in video. Se nelle foto non ho particolare interesse ad impostare manualmente i parametri, essendo il telefono molto smart per capire i migliori in autonomia, nei video sento spesso la necessità di limitare gli ISO, l'esposizione o i tempi di scatto. Personalmente ho colmato ciò comprando una app di terze parti, Moment, che permette tra l'altro di sfruttare l'Apple LOG ma registrando in HEVC e non in ProRES, andando a risparmiare tantissimo spazio.
In questo modo tra l'altro posso già importare delle LUT, come quella ufficiale di Apple da AppleLOG a Rec709, così da avere dei file già colorati e pronti all'uso ma con un livello nettamente superiore. Nell'anteprima di Vivo X200 Pro ho sfruttato proprio queste funzioni nella registrazione video. Non solo perché ho anche i canali audio a vista e una anteprima dell'audio tramite auricolari.
Insomma per usare un iPhone 16 Pro davvero come un professionista, prima di tutto servono gli strumenti professionali. L'app fotocamera di iPhone è ottima ma non è professionale, mancano troppe funzioni, e se già il ProRAW ed il ProRES non vengono utilizzati, o peggio non sono conosciuti, figuriamoci una app di terze parti.
Stavo provando ad esempio a registrare la Luna rosa dallo SkyTerrace 428 di Hong Kong ma con l'app stock il risultato era una semplice palla bianca, mentre con Moment sono riuscito ad aggiustare l'esposizione, gli ISO ed i tempi di scatto e a visualizzare perfettamente i crateri e a restituire un colore più veritiero alla Luna.
A conti fatti però con iPhone 14 Pro o un iPhone 16 base non avrei potuto sfruttare appieno queste modalità PRO anche nei video, guadagnando quindi qualcosa e potendo effettivamente sfruttare anche quel "boost" di potenza in più offerto dall'A18 Pro. Ciò che mi manca di iPhone 14 Pro è lo zoom ottico 3X. Avrei davvero gradito mantenere quella lunghezza focale con magari un sensore di dimensioni identiche al principale e con tanti megapixel così da compensare un ottimo zoom fino al 10X. Un Vivo X200 Pro con tele da 3.7X ha uno zoom 10X digitale migliore di iPhone 16 Pro con tele da 5X, nettamente migliore.
UNA NOVITA' TROPPO SOTTOVALUTATA: IL JPEG-XL LOSSLESS
Se quindi a conti fatti abbiamo una qualità migliore, ma non stravolgente, ed una esperienza decisamente migliorata, ma con qualche compromesso negli zoom intermedi, sembra che abbiamo tra le mani non un grandissimo salto generazionale. Ciò sarebbe vero se non fosse per l'introduzione del formato di compressione dei ProRAW basato sul JPEG-XL.
Ve ne ho parlato ampiamente all'intero della recensione completa: abbiamo dei file che pesano la metà, circa, ma con una qualità paradossalmente migliore, nettamente migliore. Ciò significa che possiamo immagazzinare "il doppio" delle immagini e quindi comprare iPhone con storage minori è "più conveniente", non costringendoci a spendere tantissimi soldi in più per tagli di storage più ampi.
IL DISPLAY MIGLIORATO..PER DAVVERO?
Sempre all'interno della recensione di iPhone 16 Pro vi raccontavo di come il display fosse un ulteriore punto cardine che si poteva considerare nell'eventuale acquisto o passaggio. Al netto di una scheda tecnica simile ci troviamo un vetro a protezione più resistente, delle cornici ridottissime, una luminosità di poco superiore ma più di tutto un nuovo sistema di dissipazione che dovrebbe aiutare a ridurre al minimo il rischio di protezione energetica.
Sia iPhone 13 Pro che iPhone 14 Pro, i miei due precedenti iPhone, soffrivano di protezione energetica: dopo averli usati per un po' di tempo a massima luminosità sotto la luce diretta del sole la luminosità dei pannelli crollava a picco, rendendo lo smartphone quasi inutilizzabile.
Vi confermo che iPhone 16 Pro ha messo una grande toppa su questa problematica, che affliggeva anche iPhone 15 Pro, ma non la ha risolta del tutto. Durante i miei giorni di permanenza a Shenzhen ed Hong Kong, con circa 33°C di temperatura ambientale ed una umidità fuori scala, ho potuto mettere alla prova questo nuovo iPhone simulando la "stagione estiva" da noi, l'uso sotto l'ombrellone insomma.
iPhone 16 Pro si è comportanto bene, andando in protezione soltanto quando ho provato a registrare più di 10-15 minuti di video 4K sotto al sole. In uso social/fotografico non ho mai notificato problematiche, come avviene invece sul mio iPhone 14 Pro ma anche Galaxy S24 Ultra, durante la mia riprova a New York.
Quello che ho gradito e che mi fa affermare che questo nuovo sistema di gestione del calore funzioni è che, come potrete notare in video, la luminosità cala di molto ma non drasticamente, lo schermo resta comunque visibile e appena ho interrotto la registrazione video, soprattutto tornando in una zona d'ombra, la luminosità tornava subito quasi al massimo. iPhone 14 Pro invece necessitava di molto tempo per tornare visibile in una situazione identica.
BATTERIA E CONNETTIVIT
La batteria è migliorata, ricordo come all'uscita di iPhone 14 Pro dovevo fare una ricarica obbligatoria anche dopo l'ora di pranzo, durante una delle mie giornate stress di lavoro in viaggio, mentre con il 16 Pro quella ricarica è posticipata verso pomeriggio tardo. Manca ancora quel 20% per renderlo completamente indipendente dalla ricarica di mezza giornata, nelle giornate più impegnative, ma è un piccolo compromesso a favore di un dispositivo tutto sommato compatto.
Per la batteria alla fine c'è il MAX. Poiché iPhone ha una batteria molto più piccola dei competitor Android, a parità di velocità di ricarica qui impieghiamo meno tempo. Ad oggi non ho mai notato come la ricarica di iPhone 16 Pro fosse un limite, seppur reputi le ricariche a 68W o 100W troppo più comode.
Lato ricezione e connettività il mio iPhone 14 Pro era un mezzo disastro, per il mio uso specifico. Spesso mi sono trovato per lavoro all'estero a dover sfruttare WiFi di alcuni eventi ma il non avere il WiFi 6E comportava avere un upload castrato a 0.90MB/s mentre ad esempio con Galaxy S23 ed il suo WiFi 6E non avevo limiti. Questa situazione mi è capitata ad almeno 5 eventi su 10, molto frustrante. Anche la ricezione non era il massimo, perdendo spesso il segnale in situazioni limite.
iPhone 16 Pro grazie al WiFi migliore (anche compatibile con lo standard 7) è un netto passo in avanti e rende lo smartphone futuribile, seppur c'è da notare come il WiFi 7 al momento risulti castrato non funzionando in 320MHz ma solo 160Mhz. Al momento non ci sono risposte, ma è davvero un peccato limitare una funzione come questa, soprattutto senza giustificazioni al riguardo. I microfoni funzionano molto bene, seppur l'Audio Mix è da rivedere: ad oggi troppi artefatti si creano nel cancellare il rumore di fondo, non uno strumento PRO insomma.
CONCLUSIONI E CONSIDERAZIONI
Ci sono alcuni aspetti marginali che non abbiamo considerato in questo articolo, come: il passaggio dall'acciaio o alluminio al titanio, il peso dello smartphone, la velocità delle RAM o dello STORAGE o banalmente quanto il nuovo A18 Pro migliori l'esperienza d'uso. La verità è che tutti questi aspetti non sono stravolgenti, come non lo è neanche il Camera Control (vi parlo di come poteva essere ottimizzato all'interno del video). L'A18 Pro ad esempio è un eccellente salto in avanti ma prima di tutto lato gestione temperature e consumi, risultando essere un mini "M4".
Va bene, possiamo giocare a qualche titolone come Assassin's Creed Mirage ma l'esperienza non è fluidissima e non credo che nessuno abbia il gran piacere di videogiocare su un prodotto come l'iPhone 16 PRO, soprattutto non MAX, se non a qualche gatcha. Nel quotidiano un iPhone 14 Pro sembra a tutti gli effetti ancora un top di gamma attuale, mentre l'IA al momento è assente ovunque e non è quindi un metro di paragone.
Discorso prezzi: negli ultimi anni Apple non ha alzato il tiro, anzi, come nel caso degli Airpods ha addirittura abbassato il costo. Nel caso peggiore del mondo potrei vendere il mio vecchio iPhone 14 Pro a 600€, rientrando quasi di metà spesa rispetto l'acquisto di un nuovo 16 Pro. Ciò significherebbe un costo di 670€ ogni due anni, una spesa certo non esigua ma più che accettabile nel mio caso essendo uno strumento lavorativo, circa 0,9€ al giorno di spesa se lo mettessimo sul piano di un "abbonamento".
Per chi non avesse bisogno di un iPhone PRO invece il passaggio al modello base è possibile consigliabile, al netto del discorso 60Hz, ormai appurato che è notabile da tutti, anche quel pubblico "newbie" che non conosce l'ambito tecnico dell'argomento.
E voi, cosa ne pensate? Ogni quanto cambiate il vostro smartphone?
VIDEO
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- Disponibili su : iPhone 16 Pro a 1,239 euro e iPhone 16 a 979 euro.
(aggiornamento del 30 ottobre 2024, ore 13:52)