Non sottovalutate l'impatto dell'IA negli smartphone: i Galaxy S24 fanno cose mai viste prima

10 months ago 220

Oggi è il giorno di lancio della famiglia di Galaxy S24: come da tradizione parliamo di tre dispositivi, ossia Galaxy S24Galaxy S24+ e Galaxy S24 Ultra. Ci sono differenze importanti tra i vari modelli, ma tutti e tre sono accomunati dalle nuove funzioni basate su intelligenza artificiale e raggruppate sotto il nome di Galaxy AI.

Si tratta di un insieme di insieme di funzionalità, che vanno da cose più o meno già viste (ad esempio la ricerca visuale Cerchia e cerca, realizzata in collaborazione con Google), ad altre meno comuni, come ad esempio i vari "assistenti" inclusi nelle app di sistema (Assistente chat, Assistente Note, Assistente trascrizione) che possono aiutare l'utente a perfezionare il tono di un messaggio, a trascrivere (e riassumere) una registrazione o a parlare con una persona in una lingua che non conosciamo.

Intendiamoci: non c'è niente che non si sia mai visto prima, magari in servizi ad hoc (e a pagamento) e non c'è niente che vi lascerà completamente a bocca aperta se siete appassionati di tecnologia al passo con le ultime novità.

Il vero cambiamento, quello che non si era mai visto prima, è soprattutto l'approccio che Samsung ha utilizzato, abbracciando in pieno l'intelligenza artificiale, creando e addestrando appositamente delle IA per farne un punto essenziale per i propri software di sistema.

L'era delle IA generative

Samsung è stata la prima ma non sarà sicuramente l'ultima, anzi: è estremamente probabile che molte altre aziende introdurranno un uso massiccio dell'intelligenza artificiale sui propri dispositivi (tra cui Apple). I servizi che sfruttano l'IA generativa saranno la next big thing degli smartphone e, ancor prima di visori e altri dispositivi futuristici, daranno il via a una nuova epoca a cui non siamo ancora abituati a pensare.

Infatti, anche se da un lato abbiamo già familiarità con alcune applicazioni dell'IA, fino a oggi questo genere di strumenti sono stati utilizzati soprattutto in modo "trasparente" all'utente, per ottenere risultati migliori in operazioni già note. Pensiamo ad esempio all'uso dell'IA per migliorare gli scatti, o per ridurre i rumori nelle registrazioni.

Al contrario, Samsung è la prima a proporre e sbandierare un uso "attivo" delle intelligenze artificiali, sfruttando le IA generative: con i vari assistenti di Galaxy AI, non si tratta più di correggere errori o migliorare un risultato, ma di dare all'utente la possibilità di risparmiare tempo (e fatica) offrendo una nuova tipologia di servizio.

Con l'Assistente trascrizione sarà possibile registrare una lezione universitaria o una riunione a lavoro e ottenere automaticamente non solo la trascrizione, ma anche un riassunto di quel che è stato detto. La Traduzione Live, inclusa nell'app Telefono di Samsung, permetterà di fare una telefonata con una persona che non parla la stessa lingua e avere una traduzione in tempo reale: anche solo dieci anni fa, questa era un'idea da fantascienza, ma nei prossimi anni sarà la quotidianità.

Intendiamoci, questo genere di funzioni non sono ancora perfette e gli scivoloni (anche gravi) capitano, ma è solo una questione di tempo prima che l'IA generativa porti con sé una nuova concezione di smartphone.

A tal proposito, sarà anche interessante scoprire come verranno raccontate e comunicate funzioni del genere al pubblico generalista: perché gli smartphone li usano tutti e, anche se non tutti capiscono bene cosa sia l'IA generativa, tutti possono beneficiare di una traduzione in tempo reale quando si trovano all'estero o di un assistente virtuale che riassume lunghi testi o conversazioni.

È solo una questione di tempo: esattamente come è successo con gli smartphone, che anche solo trentanni fa sarebbero sembrati magia nera, anche le intelligenze artificiali generative diventeranno la norma per il grande pubblico. E anche tua nonna sarà in grado di parlare in coreano al telefono.

Tutto gratis?

Lasciando da parte tutte le altre possibili implicazioni, sarà interessante riflettere sull'eventuale monetizzazione: anche se i SoC dei nostri dispositivi hanno sempre più spesso processori dedicati al machine learning, non tutte le operazioni possono essere eseguite in locale, e le operazioni in cloud hanno un costo per le aziende.

Sui nuovi Galaxy S24, ad esempio, alcune delle funzioni di Galaxy AI sono disponibili solo con connessione dati attiva, le operazioni vengono eseguite in cloud ed è necessario essere collegati con un account Samsung. A tal proposito, nel comunicato stampa si specifica che queste funzioni saranno gratuite almeno fino al 31 dicembre 2025.

E dopo? Probabilmente, al momento nessuno lo sa, e dipenderà molto da come si assesterà il mercato: non per niente, anche per la IA generativa di Apple, alcuni analisti ipotizzavano la possibilità che parte delle funzioni venga lanciata in abbonamento

D'altra parte, è un cane che si morde la coda: le nostre richieste avranno un costo per l'azienda, ma serviranno ad addestrare ancor meglio le IA. Il prezzo verrà applicato all'utente, o ancora una volta i nostri dati saranno la miglior forma di pagamento, che ci farà sembrare tutto gratis?

Difficile sapere come si evolverà il settore, ma state pur certi che le IA generative sono qui per restare, e per occupare massivamente i vostri smartphone.

E se speravate che la moda delle intelligenze artificiali avette già raggiunto l'apice, preparatevi a cambiare idea.

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