A lungo Control di casa Remedy è stato uno dei titoli preferiti per testare non solo le performance dei PC di fascia alta, ma anche per provare con mano le ultime tecnologie di casa NVIDIA. E Alan Wake 2, sempre sviluppato da Remedy, in qualche modo raccoglie il testimone, diventando uno dei giochi più esigenti in termini di risorse dell'ultimo periodo e anche uno di quelli su cui è possibile provare con mano tutte le ultime novità relative alle RTX serie 40 di NVIDIA. E come è facile intuire, se dà il meglio di sé in queste circostanze vuole anche dire che è graficamente sbalorditivo.
Se avete letto il nostro recente approfondimento su Phantom Liberty saprete forse di cosa stiamo parlando. Sono sempre di più le opzioni di personalizzazione grafica che gli utenti dotati di RTX serie 40 possono attivare, e Alan Wake 2, così come Cyberpunk 2077, può contare su praticamente tutte quelle introdotte da NVIDIA nell'ultimo periodo.
Più nel dettaglio stiamo parlando del Frame Generation, ovvero il DLSS 3, il Path Tracing, detto anche Full Ray Tracing, e il recentissimo Ray Reconstruction, il DLSS 3.5.
Ve le avevamo illustrate nel dettaglio nel pezzo citato poco fa, ma facciamo un rapido recap. Il primo è uno dei più grandi vantaggi della serie 40: la creazione di frame "dal nulla" in modo da aumentare il frame rate (e quindi le performance) senza influire in alcun modo sulla qualità generale dell'immagine. Non è quindi un qualcosa come il buon vecchio DLSS 2 (o Super Resolution) che, a seconda del grado scelto, va a impattarsi sulla resa generale dell'immagine. E la cosa bella è che, se ben implementato dalle software house, può essere attivato a prescindere dall'attivazione del DLSS 2. La differenza si vede bene ad esempio in Diablo 4, che guadagna un discreto numero di FPS anche solo attivando il Frame Generation.
Il Path Tracing è un qualcosa di un pelo più complicato. Si chiama anche full Ray Tracing non a caso: con questo attivo la GPU calcola tutti gli effetti di riflessione e rifrazione in tempo reale per ogni superficie colpita dalla luce, tracciando di fatto tutti i raggi di luce possibili.
Va da sé che si tratta di una tecnica molto, molto "pesante", che di fatto può rallentare tantissimo le performance, persino sulle GPU di fascia altissima.
E poi c'è il Ray Reconstruction, che si occupa di migliorare la resa del Ray Tracing classico, quello che a differenza del Path Tracing non traccia tutti i raggi di luce. Come? Sfruttando tecniche di denoising e un pizzico di intelligenza artificiale, restituendo a schermo un risultato più coerente e realistico. In realtà potete usarlo anche con il Path Tracing e con il DLSS 2, in modo da migliorare le performance e avere una qualità dell'illuminazione comunque al top.
Le impostazioni di Alan Wake 2
La versione PC di Alan Wake 2 include tutte le opzioni grafiche di cui vi abbiamo parlato finora. C'è davvero di che sbizzarrirsi, e fortunatamente è anche rapido vedere in gioco quali sono i risultati delle eventuali modifiche apportate e le eventuali differenze che si notano con determinate opzioni attive e altre no.
Andare all-in richiede ovviamente una configurazione al top. I requisiti hardware parlano chiaro: per poter giocare con il Path Tracing e sperare di raggiungere i 60 fps, ovviamente senza usufruire di DLSS 2 e DLSS 3, serve una RTX 4080. A tal proposito, vediamo proprio i requisiti per giocare con e senza ray tracing.
Nel nostro caso abbiamo scelto una macchina al top, anche se ben diversa da quella auspicata dalla tabella dei requisiti. Abbiamo giocato Alan Wake 2 su un ASUS ROG Zephyrus M16, dotato di una scheda tecnica davvero al top:
- CPU: Intel Core i9-13900H, 2,6 GHz, 14-core
- GPU: NVIDIA GeForce RTX 4090, GDDR6 16GB
- RAM: 2x 16 GB DDR5-4800
- Archiviazione: 2 TB SSD M.2 NVMe PCIe 4.0
- Schermo: 16" ROG Nebula HDR Mini LED QHD (2.560 x 1.600 pixel), 240 Hz, tempo di risposta 3 ms, 16:10, DisplayHDR 1000, Dolby Vision
Prestazioni e differenze
Su una macchina del genere, seppur limitata rispetto a un PC desktop con GPU equivalente, non ci rimaneva altra scelta che andare all-in.
Di conseguenza abbiamo testato Alan Wake 2 con tutte le opzioni grafiche attive: Path Tracing al massimo delle sue possibilità, Ray Reconstruction, Frame Generation e anche un pizzico di DLSS 2, impostato però su Qualità in modo da influire il meno possibile sulla qualità generale dell'immagine. Riproducendo il tutto in QHD+, in modo da sfruttare del tutto il meraviglioso display Mini LED del laptop ASUS, Alan Wake 2 viene riprodotto intorno ai 70 fps. Anzi, la cosa bella è che in città, dove viene da pensare che ci siano più elementi da gestire tra edifici, abitanti, riflessi e simili, le performance sono addirittura un pelo meglio che nelle foreste intorno al lago. In questo caso la RTX 4090 riesce a gestire bene anche il Path Tracing senza l'ausilio del DLSS 2 (Super Resolution). Disattivandolo infatti si cala intorno ai 40 fps, il che significa che Alan Wake 2 rimane ancora giocabilissimo. Per quanto infatti si tratti in parte di un gioco di azione con sparatorie, il titolo di Remedy è prima di tutto un'avventura dai toni horror, che punta tutto sulle atmosfere, sui suoni e sui jump scare.
Ma Alan Wake 2 non è utile solo a spremere le macchine e a guardare il numero di fps raggiunti. Ci permette, grazie alla sua grafica, anche di apprezzare al meglio le differenze che sussistono con e senza le tecnologie citate finora. Vediamo ad esempio questi due screenshot: in uno è attivo il Ray Tracing al massimo delle sue possibilità, comprensivo quindi di Path Tracing e Ray Reconstruction; nell'altro invece è tutto disattivato.
Inutile che stia a dirvi quale dei due è quello con il Path Tracing attivo, no? E attenzione a non sbagliarvi: Ray Tracing e Path Tracing non si traducono solo in migliori riflessi nelle pozze. Spesso si usano proprio le pozze per mostrare subito a colpo d'occhio le differenze, ma se date un'occhiata ai file originali, che potete scaricare dalla gallery premendo su Guarda il file originale, noterete che il Path Tracing cambia anche la resa di tutte le superfici colpite dalla luce, non solo quella delle pozze o appunto eventuali superfici bagnate.
E vi assicuro che nei boschi di Alan Wake 2 il Path Tracing colpisce duro, restituendo a schermo un risultato impressionante (e sufficientemente terrificante). Guardate anche queste due immagini: notate il bancone, la vetrina del bar, il pavimento, la resa di tutti gli oggetti al di fuori del bar che si intravedono dai vetri.
E visto che ci siamo, vediamo anche la differenza tra un Ray Tracing normale e uno a cui viene aggiunto il Ray Reconstruction del DLSS 3.5! Notate come i riflessi siano davvero completi e non solo accennati. Ce n'è anche una coppia fatta da più lontano in cui il riflesso dell'agente Alex Casey è ancora più impressionante!
Si arriva in certi casi a degli estremi, come nel caso di questa pozza. Nel primo caso è ovvio che ci siano sia il Path Tracing che il Ray Reconstruction attivi. Nel secondo, con queste tecnologie disattivate, non si ha proprio riflesso.
Insomma, può sembrare scontato dirlo, ma su PC con una scheda RTX serie 40 di fascia alta Alan Wake 2 dà il meglio di sé. In tutti i contesti, che siano quelli cittadini e più tranquilli o quelli notturni, dove il bosco è illuminato solo da un lampione lontano e dalla vostra torcia, il risultato finale è davvero incredibile. E forse, proprio per via dell'importanza della luce sia in Alan Wake 2 che nei giochi dell'orrore in generale, molte di queste tecnologie NVIDIA tornano davvero utili proprio al servizio del genere survival horror!
Che poi in realtà non è per forza necessario dotarsi di una RTX 4080 o 4090: anche sugli altri modelli si può sfruttare il Frame Gen per avere un frame rate migliore, la Super Resolution per fare un po' di upscaling e guadagnare ulteriormente in performance, e poi darci dentro di Ray Tracing per far sì che tutte le superfici e tutte le zone del gioco di Remedy risultino sbalorditive.
E occhio, che il Ray Reconstruction (DLSS 3.5) funziona anche sulle precedenti generazioni di schede RTX! Chiudiamo con qualche altro screenshot di Alan Wake 2 e con un altro consiglio: dategli una chance. Certo, senza sapere nulla di quello che è successo nel primo capitolo non è affatto banale capirci qualcosa. Se invece avete giocato il primo e magari si dà anche il caso che abbiate giocato a Control, vi intrigherà tantissimo. Ci sono collegamenti con quest'ultimo già nella primissima ora di gioco!