Oggi è il Safer Internet Day 2025: i rischi della rete tra AI, fake news e dipendenza

2 months ago 108

Oggi 11 febbraio si celebra la Giornata per un Internet più sicuro, iniziativa con cui dal 2004 la Commissione Europea intende sensibilizzare la popolazione sulla sicurezza online. Più il digitale si diffonde nella nostra quotidianità, più risulta indispensabile saperne cogliere i benefici e riconoscerne i rischi, così da usare la rete in modo consapevole contribuendo proattivamente a renderla un luogo sicuro:

L'obiettivo della giornata per un Internet più sicuro è aiutare i giovani, i loro genitori e gli insegnanti a utilizzare con fiducia gli spazi digitali pur rimanendo sicuri online - Commissione Europea

La giornata si rivolge dunque a diverse tipologie di soggetti:

  • decisori UE, nazionali e internazionali
  • rappresentanti del settore produttivo
  • organizzazioni della società civile
  • genitori, educatori
  • giovani e popolazione intera

Il tema di quest'anno è "Together for a better internet", ovvero "Insieme per un internet migliore".

 le iniziative di Apple per una navigazione pi

Apple 10 Feb

 Instagram ricorda le misure per la sicurezza degli adolescenti

Android 05 Feb

In Italia il Safer Internet Day viene celebrato da GenerazioniConnesse in diretta streaming

Mai come quest'anno si rende necessario sensibilizzare i giovani sul tema della sicurezza in rete: social e intelligenza artificiale generativa hanno profondamente trasformato internet, offrendo sempre più strumenti (e occasioni) di interrelazione (digitale) che, contestualmente, hanno amplificato i pericoli. Conoscere i rischi significa sapersi difendere meglio, e ciò a sua volta può contribuire ad una trasformazione della rete attraverso l'adozione di un comportamento consapevole da parte di tutti i soggetti coinvolti.


ALCUNI TEMI AL CENTRO DELLA GIORNATA

  • Intelligenza artificiale: un sondaggio condotto da Telefono Azzurro e Bva-Doxa rivela che una delle maggiori preoccupazioni dei giovani che navigano in rete riguarda l'AI e la sua rapidissima diffusione. Ciò che fino a poco tempo fa era a disposizione di pochi ora è potenzialmente in mano a tutti, perlopiù a livelli ancora più avanzati rispetto al recente passato: 4 ragazzi su 10 hanno paura che l'intelligenza artificiale venga utilizzata per la generazione di immagini e video falsi che li riguardano, creando danni spesso purtroppo irreparabili dal punto di vista psicologico.
    Un'indagine condotta da skuola.net in collaborazione con il ministero dell'Istruzione e del Merito e alcuni atenei italiani ha fatto emergere come la stragrande maggioranza dei ragazzi utilizzi l'AI per generare contenuti, ma pochissimi sanno spiegare cosa siano algoritmi, LLM e reti neurali. Gli ambiti di applicazione più diffusi sono la stesura di testi e il supporto per le verifiche scolastiche.
  • necessità di sapere di più: i giovani riconoscono le loro lacune in ambito digitale e hanno bisogno di maggiori informazioni per potersi difendere dalle fake news, dal cyberbullismo e dall'adescamento, così come vorrebbero una maggior consapevolezza per difendere la loro privacy.
  • violenza: revenge porn, alienazione dalla realtà, molestie e cyberbullismo rappresentano i principali timori tra i giovani secondo un sondaggio condotto da Terre des Hommes e Scomodo in occasione di questa giornata. L'86% degli intervistati riconosce in rete il rischio del revenge porn, il 48% dichiara di aver subito violenza (verbale, psicologica, catcalling, bullismo, molestie sessuali). Lo studio afferma che i giovani sono sempre più consapevoli dei rischi del web, ma questa loro consapevolezza non è sufficiente a proteggerli.
  • dipendenza dallo smartphone: più si utilizza ciò che lo psicoterapeuta Alberto Pellai definisce "lo strumento di distrazione di massa", più si possono manifestare casi di insonnia, ansia da interazione, riduzione della socialità e, all'estremo, fenomeni di disagio psicologico, disagi alimentari e atti di autolesionismo. "I nostri figli sono sotto lo sguardo costante del gatto e la volpe, che lucrano sulla loro pelle", spiega Pellai. "Ormai non è più soltanto un problema educativo, ma una questione di sanità pubblica. Per questo occorre intervenire anche sul piano legislativo, come ha fatto l’Australia che ha vietato i social ai minori di 16 anni".
  • protezione dei dati e scelta delle password: anche questo è un tema importante, considerando il fatto che sulla carta tutti dicono di sapere come comportarsi, poi nella pratica pochissimi adottano comportamenti efficaci. Se la password più comune resta 123456, allora significa che ci sono ancora profonde lacune da colmare.


UNO SPUNTO DI RIFLESSIONE

Un interessante spunto di riflessione ci viene offerto da Microsoft e dal suo Global Online Safety Survey 2025 presentato oggi in occasione del Safer Internet Day 2025. Estrapolando i dati per l'Italia, si osserva che:

  • il 59% degli italiani ha dovuto affrontare almeno una minaccia online nell'ultimo anno (66% a livello globale)
  • i principali rischi affrontati dagli adolescenti riguardano:
    • disinformazione (40% Italia, 47% mondo)
    • incitamento all'odio, cyberbullismo, molestie e abusi (31% Italia, 33% mondo)
    • contenuti violenti (28% Italia, 27% mondo)
  • gli adolescenti in pericolo online hanno reagito
    • bloccando o rimuovendo i contatti indesiderati (65% Italia, 58% mondo)
    • parlandone con qualcuno (58% Italia, 55% mondo)
    • denunciando il problema


Il 33% dei ragazzi italiani pensa che segnalare i rischi online sia inutile, il 19% ritiene che non ci saranno conseguenze per i responsabili. Da ciò si deduce l'importanza di rendere i sistemi di segnalazione sempre più accessibili.

  • l'uso dell'AI è in forte aumento, specie tra i millennial
    • genera entusiasmo per:
      • strumenti di traduzione
      • risposte alle nostre domande
      • aiuto per i compiti scolastici
      • migliorare l'efficienza al lavoro
    • crea preoccupazione per:
      • generazione di truffe (79%)
      • abusi (76%)
      • deepfake (75% Italia, 72% mondo)
      • allucinazioni AI

NOTA: l'indagine è stata condotta tra luglio e agosto 2024 coinvolgendo 14.800 persone in 15 Paesi, Italia inclusa.


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