Recensione Apple iPad Pro 2024, un costoso spettacolo!

3 months ago 74

Rimani aggiornato quotidianamente sui video, approfondimenti e recensioni di HDblog. Iscriviti ora al canale Youtube, basta un Click!

C'è poco da dire, il nuovo iPad Pro 13 pollici (2024) è il miglior tablet che Apple abbia mai realizzato, e l'azienda ha chiaramente messo tutto quello che poteva mettere dentro a questo dispositivo. Per la prima volta abbiamo uno schermo OLED straordinario, il nuovo e molto potente chip M4 e un design incredibilmente sottile e leggero. Insomma, se i soldi per voi non sono un problema questo è un dispositivo incredibile. Tuttavia, per la grande maggioranza di noi, il budget è un parametro di cui bisogna ben tener conto, e onestamente è difficile giustificare il prezzo di questo iPad, a meno che non si rientri nel target ideale di questo prodotto e lo si voglia utilizzare per lavori creativi di un certo livello in estrema mobilità, ma mi rendo conto di star parlando di un numero molto contenuto di utenti. Se cercate un tablet per rilassarti sul divano e navigare sul web, non è questo il prodotto a cui puntare, date piuttosto un'occhiata al nuovo iPad Air da 13 pollici. Perchè vi sto dicendo questo? ora vi spiego.

DESIGN E MATERIALI

Per quanto anticipato da qualche rumor dell'ultima ora, l'arrivo del chip M4 su iPad Pro prima ancora che su un MacBook ha sorpreso un pochino tutti ma, in realtà, è una scelta che acquista assolutamente senso se pensiamo un attimo a quello che è il design e soprattutto le misure di questo tablet. Stando a quanto dichiarato da Apple, infatti, un design così aggressivo dal punto di vista dello spessore e la gestione di un display con le prestazioni del Tandem OLED che troviamo qui dentro, sono resi possibili solo e soltanto dalla presenza del chip M4. Per poter dotare iPad Pro di queste tecnologie e caratteristiche era infatti necessario un SoC che garantisse prestazioni elevate ma soprattutto un'efficienza energetica molto superiore rispetto a quella del precedente M2 e, molto probabilmente, M3 non era sufficiente.

La scelta è quindi ricaduta sul nuovo M4 che, sempre da dichiarazioni Apple è in grado di garantire le stesse performance di M2 utilizzando la metà delle risorse. Ovviamente non ci si ferma qui, spremendo M4 si raggiungono prestazioni ben superiori, ma è questo livello di efficienza che ha permesso agli ingegneri di Cupertino di realizzare un tablet che fosse spesso solo 5.1 mm, con un peso di circa 580 grammi, 100 in meno rispetto al modello del 2022.

Ma fidatevi, spiegare a parole quanto è sottile e leggero questo prodotto è fondamentalmente impossibile. Se doveste capitare prossimamente davanti ad un Apple Store entrateci un secondo e provate a prenderne in mano uno. Si ha la sensazione di tenere tra le mani un foglio di cartone che possa piegarsi da un momento all'altro. Per cercare di quantificare meglio questa sottigliezza potrei dirvi che anche un AirTag, messo a fianco a questo iPad Pro, risulta essere più spesso.

E l'altra cosa incredibile è che nonostante il suo peso e il suo spessore possano portare a pensare tutt'altro, questo iPad, con la sua scocca realizzata interamente in alluminio riciclato, resta comunque assolutamente robusto, tanto che si è comunque sempre consci di poterlo portare in giro senza troppi pensieri. Per dirla tutta, ho tenuto tra le mani tablet Android economici ben più spessi ma che davano una sensazione di fragilità molto superiore.

Parlando invece di design non ci discostiamo molto da quello del suo predecessore, anzi, se non fosse per il blocco delle fotocamere che è ora in alluminio satinato come il resto della scocca, e per la mancanza della seconda fotocamera, probabilmente si farebbe molta fatica a riconoscere uno dall'altro.


Sulla cornice, per quanto sottile, troviamo poi le feritoie dietro a cui si celano 4 speaker e 4 microfoni che coprono così l'intera area intorno al tablet. Non mancano poi, ovviamente, i tasti per il controllo del volume e quello per l'accensione e lo spegnimento, oltre alla USB-C con supporto Thunderbolt 3 che permette di avere una velocità di trasferimento dati pari a 40 Gb/s. Per la prima volta anche per iPad Pro in confezione non troviamo il caricatore ma solo un cavetto USB-C che, tuttavia, supporta solamente lo standard 2.0. Non è una mancanza particolarmente grave ma questo non ci permetterà di raggiungere la massima velocità di trasferimento dati con il cavetto incluso.

A livello di esperienza d'uso devo poi segnalare un'altro upgrade all'apparenza poco importante ma nella realtà dei fatti decisamente impattante. Parlo della posizione della fotocamera frontale, che passa da uno dei lati corti a uno di quelli lunghi, e fa tutta la differenza del mondo. Nella stragrande maggioranza dei casi un tablet di queste dimensioni, ancor più con un rapporto di forma come quello di iPad, viene utilizzato in modalità landscape. Avere la fotocamera sul lato corto la rendeva effettivamente poco efficace in diverse situazioni. A partire dalle video-call, con una inquadratura sempre decentrata, passando per lo sblocco, a volte impedito dall'impugnatura.

E chiudo dando un occhiata al blocco fotocamere. Come detto sopra è stata rimossa l'ottica ultra-wide, onestamente ben poco utilizzata a bordo di un tablet, per fare posto ad un nuovo sensore RGB, a mio modo di vedere ben più utile. Le informazioni raccolte da questo sensore, infatti, vengono mixate con quelle raccolte dalla fotocamera frontale per rendere ancora più precisa la regolazione del punto di bianco del display in base alla temperatura della luce dell'ambiente che ci circonda. Il rilevamento avviene infatti ora a 360 gradi ed è meno influnzato dalla luce emessa dal display dello stesso iPad.

DISPLAY E AUDIO

Apple Silicon M4 a parte, la seconda grande novità di questo iPad Pro, anche in termini di impatto sull'esperienza d'uso è senza ombra di dubbio il display. Paragonato al pannello LCD+MicroLED del modello 2022 questo OLED offre un contrasto molto più elevato, colori più brillanti e una luminanza massima che, nonostante il cambio di tecnologia, resta praticamente invariata, ma riesce ad essere mantenuta per più tempo e su una porzione di schermo più ampia. E se ve lo steste chiedendo, sì, risolve anche il problema del blooming che affliggeva le precedenti generazioni.

A livello di precisione nella riproduzione dei colori resta un display ottimo, come già era in precedenza, con Delta E medi bassissimi e una copertura completa del Gamut P3. Non manca nemmeno la tecnologia Pro Motion che permette allo schermo di alzare il refresh rate fino a 120Hz e, in generale, di regolarlo dinamicamente e in automatico tra 10 e 120Hz a seconda delle situazioni. Anche la densità di pixel è rimasta praticamente invariata, nonostante il pannello misuri 13 pollici anzichè 12.9. Questo perchè oltre alla misura della diagonale è cresciuta leggermente anche la risoluzione, che arriva ora a 2752x2064 pixel, portando così la densità a 264 dpi, contro i 265 del modello 2022.


La caratteristica che va però evidenziata maggiormente è senza dubbio la luminosità di questo pannello. Trovare un display OLED in grado di raggiungere una luminanza massima di 1000 nit su tutta la superficie e un picco di oltre 1500 nit in HDR non è per nulla semplice, anzi, al momento se parliamo di tablet questo è l'unico prodotto in grado di arrivarci. Merito di una tecnologia sviluppata in collaborazione con LG e denominata Tandem OLED. In sostanza, il pannello di questo iPad Pro 2024 presenta, sotto la superficie, un doppio strato elettroluminescente che è in grado di portare la luminanza massima ai livelli appena citati mantenendo però intatte tutte le caratteristiche tipiche dei pannelli a matrice organica, come ad esempio i neri assoluti.

Insomma, che utilizziate questo iPad per guardare serie TV con Apple TV+, o qualsiasi altro servizio di streaming, per editare foto, giocare, scrivere, navigare, questo pannello non vi deluderà mai. Nel momento in cui sto scrivendo questa recensione non esiste semplicemente un altro tablet in grado di offrire la stessa esperienza di visione. Ecco, se proprio vogliamo trovare il cosiddetto pelo nell'uovo, il rapporto di forma di 3:2, ottimo per la produttività, fa sì che durante la visione di contenuti in 16:9 ci siano due bande nere abbastanza pronunciate sopra e sotto al contenuto.


Da quest'anno poi, solo nelle configurazioni di iPad Pro da 1 o 2 TB di storage, Apple permette, in fase di configurazione, di scegliere tra un pannello con classico rivestimento lucido o un pannello dotato di una speciale finitura nanotexture che lo opacizza e annulla quasi totalmente i riflessi. La versione tra le mie mani è quella con pannello lucido ma nei giorni scorsi sono riuscito ad avere tra le mani per qualche minuto anche il modello con vetro opacizzato. La resa di questo trattamento è ottima, i riflessi vengono effettivamente ridotti fino quasi a sparire ma se devo essere del tutto sincero si ha la sensazione di perdere un pochino di contrasto.

Nulla di invalidante, sia chiaro, ma comunque è un dettaglio da tenere conto. Il sovrapprezzo per il vetro con questo trattamento è di 130 euro, che possono essere più o meno giustificati a seconda di quale sarà la destinazione d'uso del prodotto. Se pensate di utilizzare iPad principalmente per lavorare con contenuti multimediali come foto e video allora la finitura lucida è secondo me ancora preferibile. Se invece il vostro utilizzo è più legato ad una produttività fatta di documenti, navigazione, e magari software di disegno tecnico, allora la finitura con nanotexture può avere assolutamente senso.


Ma ora che abbiamo smarcato l'argomento display non posso non parlarvi dell'audio, perchè anche questa volta Apple ha fatto un lavoro davvero impressionante. A dire il vero siamo ormai tanto abituati ad avere prodotti Apple con speaker altamente performanti da dare quasi per scontato che sia sempre così. In realtà qui c'erano tutti i presupposti perchè non lo fossero, a partire dallo spessore tanto ridotto che obbliga ad utilizzare altoparlanti di dimensioni molto contenute. E invece, no, la resa è spettacolare come al solito. Ovviamente non dobbiamo pensare di essere di fronte ad un impianto HiFi da svariate migliaia di euro, ma se paragonato a quello di qualsiasi altro tablet, e probabilmente anche della maggior parte dei notebook economici, l'audio di questo iPad Pro è nettamente superiore sia per volume che per qualità complessiva. Il trailer di Dune 2 o quello di Furiosa, con esplosioni e scene di combattimenti, hanno una resa semplicemente incredibile, ancora di più se pensiamo di tenere tra le mani un prodotto da 5.1 mm di spessore.

HARDWARE E PRESTAZIONI

La comparsa a sorpresa del nuovissimo chip M4 su questo nuovo iPad Pro da 13 pollici (2024) sembra sempre più una vera dichiarazione di intenti da parte di Apple: l'iPad Pro non è più un dispositivo inferiore rispetto ai suoi Mac, che sopravvive di componenti ereditati da questi stessi restando ancorato ai limiti delle sue origini mobile; si tratta invece di un dispositivo pensato per la produttività ai massimi livelli ed è quindi giusto che sia dotata degli stessi componenti dei MacBook, e anzi, anche di qualcosa in più dal momento che, per ora, il SoC che troviamo in iPad Pro è più potente di quello di un MacBook Pro base.

Il risultato è un dispositivo molto più potente di qualsiasi altro tablet in circolazione. L'incremento prestazionale rispetto ad iPad Pro 2022 è netto, ce lo dicono le operazioni di produttività più spinte ma anche i numeri dei benchmark. Con questo iPad Pro si può fare davvero di tutto e trovare il limite in quelle che sono le attività più comuni è sostanzialmente impossibile. Motivo per il quale, a meno che non ci si cimenti in una sessione di gioco prolungata, è praticamente impossibile anche sentire la socca scaldarsi. Ma anche quando questo avviene non arriviamo mai a temperature tali da renderlo inusabile. Il tablet rimane sempre reattivo e possiamo percepire giusto un leggero tepore nella parte alta della scocca. Del resto Apple sfrutta tutta la superficie metallica della scocca, compresa la mela all'interno della quale è stato inserito un foglio in rame, per fare in modo che il calore generato dal chipset venga dissipato adeguatamente anche senza l'ausilio di una ventola.

Secondo Apple, il nuovo iPad Pro M4 vanta prestazioni termiche migliori del 20%, offrendo al contempo una capacità di rendering quattro volte superiore rispetto al modello precedente, oltre che prestazioni della CPU superiori del 50%, sempre rispetto al chip M2 presente nell'ultimo iPad Pro.


Come molti altri colleghi e tanti utenti che li hanno provati sono un grande fan dei chipset Apple Silicon. Anzitutto è innegabile che il loro ingresso sul mercato abbia dato nuova vita ai MacBook, altrimenti destinati al declino costretti nella prigionia dei chip Intel mai realmente digeriti, e oltre a questo è altresì vero che la loro superiorità in termini di rapporto prestazioni/watt abbia in un certo senso smosso il mercato dei notebook in generale; vedi l'accelerazione di Intel che porterà a 3 nuove generazioni di chipset in pochissimo tempo e all'imminente ingresso sul mercato di Qualcomm con i propri nuovi Snapdragon X Elite.

L'introduzione di un iPad Pro con l'inedito chipset M4 non può quindi che essere apprezzata, per quanto, è anche questo è innegabile, la potenza di calcolo di cui è capace questa piattaforma è enormemente superiore alle necessità della quasi totalità degli utenti. In questo momento, considerando le app disponibili per iPad è fondamentalmente impossibile mettere in crisi le componenti di questo tablet, a meno di caricarlo di lavorazioni in una maniera innaturale, portandolo in situazioni in cui un utilizzo normale, anche professionale, non arriverebbe mai.


Ha senso quindi dotare un tablet di tutta questa potenza di calcolo? Dipende dal lavoro che svolgeranno gli sviluppatori da qui in avanti, ma questo concetto ve lo spiego meglio qui sotto. Quello che è certo è che con un chip di questo tipo siamo di fronte ad un prodotto che non avrà certo problemi di longevità, e se compri un tablet da 2000 euro è il minimo che tu ti possa aspettare. Oltre al fatto che il refresh di iPad non ha sempre cadenza annuale e, in generale la vita media di un tablet supera tranquillamente i 3-4 anni. Avere quindi una piattaforma così aggiornata, al di là della potenza che questa può fornire, è un modo per avere un prodotto che possa restare performante il più a lungo possibile.


E chiudo la considerazioni legate alle prestazioni con un accenno all'autonomia. Ad un primo impatto si potrebbe pensare che novità come il display OLED così luminoso e il nuovo M4 possano portare ad un degrado delle prestazioni in termini di durata della batteria ma in realtà non è così, anzi. Proprio il chip M4 con la sua maggiore ottimizzazione ed efficienza permette di ottenere prestazioni che sono anche in questo caso, migliori, o comunque sovrapponibili a quelle del modello 2022. Ipotizzando un utilizzo fatto principalmente di navigazione web con luminosità del display al 50% è possibile raggiungere tranquillamente le 11-12 ore di utilizzo continuativo. Un risultato di tutto rispetto e che posiziona iPad Pro 2024 come uno dei migliori prodotti della sua categoria anche in termini di autonomia. Peccato per la ricarica che, come per iPhone non è rapidissima. La potenza massima supportata è di 30W che porta ad un tempo di ricarica da zero al 100% di oltre due ore.

SOFTWARE E ACCESSORI

Bene, eccoci quindi a parlare di software, e come vi ho detto poco fa a questo proposito, il lavoro che svolgeranno gli sviluppatori da qui in avanti sarà fondamentale per capire le sorti di iPad Pro e soprattutto per dare un senso alla strategia di Apple. È infatti indubbio che un chipset come Apple Silicon M4 possa far girare senza problemi applicativi MacOS, e ne avremo a breve la prova quando sarà annunciato il refresh dei MacBook Air e Pro. Ma è altresì vero che questo iPad Pro è equipaggiato con iPadOS 17, un sistema operativo molto più leggero di MacOS, che deve del resto girare senza intoppi anche su prodotti meno potenti di questo iPad Pro, basti pensare a iPad Mini, iPad o iPad Air.

Proprio per questo vi dico che la linea sarà tracciata dal lavoro degli sviluppatori. Seppur la base del sistema operativo debba restare leggera, le app non sono legate a questo vincolo e questo iPad Pro con M4 acquisterà sempre più senso con più applicazioni professionali in grado di sfruttare la sua potenza verranno lanciate da qui ai prossimi anni. Allo stato attuale questo tipo di applicazioni sono ancora presenti nell'App Store in un numero molto limitato, alcuni esempi sono Final Cut Pro, DaVinci Resolve, l'imminente Logic Pro e qualche altro applicativo per il disegno e la progettazione 3D. Questi software, se utilizzati con workflow di un certo spessore, sono già in parte in grado di giustificare la presenza di un chipset come l'Apple Silicon M4, ma occorre che queste app diventino molto più numerose creando valide alternative alle versioni per MacOS.


Anche perchè iPad Pro è una macchina davvero pronta ad affrontare operazioni di produttività anche molto spinta, e lo è anche grazie ai suoi accessori che in questa generazione sono stati rinnovati e migliorati; parlo ovviamente della nuova Apple Pencil Pro e della Magic Keyboard.

La prima mantiene lo stesso design del passato, e direi che va bene così; anche dopo aver provato diverse alternative, infatti, posso dire che Apple Pencil rimane una di quelle che preferisco per ergonomia, bilanciamento del peso e feedback della punta. Tra le novità introdotte con questa versione Pro della penna abbiamo una nuova gestione del tratto in base all'inclinazione ma anche lla rotazione della punta. Ovviamente si tratta di una funzione legata strettamente allo strumento che stiamo utilizzando, un pennarello a punta tonda non vedrà grandi variazioni di tratto; al contrario uno a punta quadrata traccerà una linea più o meno spessa a seconda della rotazione della punta.

Oltre a questo abbiamo un nuova superficie touch che ci permette, nelle app compatibili, di attivare menu contestuali tramite la pressione con due dita; in questo modo, ad esempio, possiamo cambiare il colore o l'intensità del tratto senza spostare la mano verso la barra degli strumenti. Ogni pressione è confermata con un feedback aptico, ed è possibile passare dalla matita alla gomma con un semplice doppio tap. E infine da questa generazione la Apple Pencil è compatibile con Dov'è. Sarà quindi molto più semplice ritrovarla se dovessimo perderla; un eventualità non troppo remota considerando che, purtroppo, l'unico sistema di ritenzione resta quello magnetico, che non è sicuramente il più sicuro.


Parlando invece della Magic Keyboard abbiamo anche qui una serie di novità non di poco conto. La prima è data dalla finitura del poggiapolsi, ora in alluminio vivo, meno avvezzo ad attirare impronte ma ugualmente resistente ad eventuali graffi. Oltre a questo troviamo un trackpad più esteso, che ci consente quindi un utilizzo più comfortevole e, soprattutto, dei tasti più stabili e con una corsa leggermente più profonda. Può sembrare poco ma la differenza rispetto al modello precedente è notevole specialmente quando si digita per molto tempo. Peccato anche qui per la presenza di una sola USB-C.

CONSIDERAZIONI

Eccoci al momento di tirare le somme e come sempre vorrei partire dal prezzo, che è un dato molto importante per poter giudicare un prodotto. Questo iPad Pro nella versione da 13 pollici parte da 1569 euro per il modello con 256 GB di storage, che diventano 2299 per quello con 1 TB di memoria, a mio modo di vedere l'unico da prendere in considerazione se vogliamo alimentare il discorso di longevità affrontato sopra. I tagli da 256 GB e 512 GB, infatti, sono dotati di 8 GB di memoria RAM, contro i 16 dei modelli da 1 e 2 TB. Ora, non stiamo parlando di 14 o 12 GB contro 16, stiamo parlando del doppio della memoria RAM che, se magari oggi sono sufficienti, non possiamo essere certi che lo saranno anche tra uno o due anni quando magari saranno arrivati applicativi professionali più completi e impegnativi in termini di richiesta di risorse. Senza contare che le versioni da 1 e 2 TB sono le uniche che possiamo configurare con il vetro nanotexture.

Detto ciò i dubbi sono davvero pochi, il prezzo di questo iPad Pro è davvero alto, per molti proibitivo, ma questo non toglie che siamo di fronte al miglior tablet che possiate comprare ad oggi e che, molto probabilmente, per la grande maggioranza degli utenti questo prodotto è tranquillamente in grado di sostituire un notebook. Questo giustifica il costo? Probabilmente no, ma nessuno ha mai pensato che il nuovo iPad Pro potesse essere un prodotto economico.

In questo momento, come largamente spiegato, questo è un tablet che offre una potenza di calcolo che è molto probabilmente inutile per molti, anzi moltissimi utenti. Ma la verità è che se non avete problemi di budget questo è un prodotto che io vi consiglierei di acquistare anche solo per la sensazione di tenerlo tra le mani e poter guardare un film in mobilità sfruttando il suo incredibile display. Se invece il vostro budget è limitato vi consiglio di dare un'occhiata al nuovo iPad Air, che è ora disponibile in verisone da 13 pollici e può essere certamente una validissima alternativa.

PRO E CONTRO

VIDEO


Read Entire Article