Eureka è un'azienda che sta guadagnando il suo spazio nel mercato e oggi vi parliamo del suo ultimo arrivato, Eureka E20 Plus, che segue le orme di E10s che abbiamo testato ad inizio anno.
Ancora una volta la serie E di Eureka punta su una chiave diversa dai concorrenti: farvi spendere meno sul lungo periodo senza necessità di comprare sempre nuovi sacchetti per la spazzatura e sfruttare quindi la svuotamento multiciclonico, così lo chiama l'azienda, per semplificare il processo di pulizia.
Questo ha permesso ancora una volta all'azienda di proporsi sul mercato con una base di svuotamento che è estremamente più compatta di praticamente qualsiasi concorrente. Si tratta in sostanza di un cilindro con un motore ciclonico e vista che aspira all'interno del contenitore trasparente la polvere presente nel contenitore del robot quando questo torna alla base. Con un minimo di rumore e sicuramente un effetto scenico notevole ruota a tutta velocità e si riempire della polvere (che poi a quel punto però sarà in bella vista).
Il contenitore può essere sganciato sbloccando una sicura e puoi svuotato in autonomia nel cestino della spazzatura, liberandovi dalla schiavitù dei sacchetti della polvere.
Sempre che questo sia qualcosa che è di vostro interesse.
La base è estremamente più compatta quindi dei concorrenti, ma tenete conto che lo spazio occupato in profondità dal muro su cui lo poggerete non sarà troppo diverso visto che allo spessore della base dovrete aggiungere lo spessore del robot stesso.
Il robot aspirapolvere è ancora una volta circolare con una piccola torretta lidar sulla parte superiore. Frontalmente all'interno del paraurti è stato aggiunto un nuovo sensore laser chiamato Duo Detect AI 3D che dovrebbe permette di mappare meglio lo spazio e di riconoscere meglio gli oggetti. Dai nostri test la mappatura è in effetti particolarmente precisa (seppur mostrata in mappa in modo un po' più caotico) e abbiamo soprattutto notato come le mappe si aggiornino nel tempo quando un mobile o un grosso oggetto viene spostato.
Meno preciso il riconoscimento degli oggetti: conviene levare cavi o calzini dal percorso perché abbiamo trovato un paio di volte il robot inceppato in alcuni ostacoli.
Ribaltando il robot troviamo ben due spazzole laterale. Questo permette di spostare più facilmente lo sporco verso il centro, anche se forse queste hanno una rotazione un po' troppo forte, visto che tendono a spingere alcuni detriti più grandi lontano da sé stesso. Al centro troviamo una nuova spazzola in gomma anti-aggrovigliamento che assieme al potente motore di aspirazione da 8.000 Pa garantisce una pulizia davvero buona per la categoria.
Sul retro troviamo il panno piatto per il lavaggio. Questo è montato sotto al contenitore dell'acqua, che andrà di fatto riempito manualmente. Sempre manualmente andrà rimosso il panno del robot per lavarlo e riportarlo nelle condizioni originali dopo il suo utilizzo. In sostanza è la soluzione di trascinamento del panno bagnato che veniva utilizzato nei robot top di gamma agli albori della tecnologia di lavaggio. Oggi è una soluzione decisamente superata, accettabile nella fascia economica, ma non nella fascia media. Soprattutto perché la base non permette di lavare questo panno in automatico.
È comunque una soluzione che ha una sua efficacia, ma solo se il panno è stato lavato e solo per superfici non troppo grandi. Si può quindi magari pensare di usarlo solo per le stanze più sporche, come cucina e bagno. Non penseremmo comunque a questo come un robot lavapavimenti, ma piuttosto come di un robot con una modalità di pulizia ancora più profonda. Il panno si solleva di 1 centimetro per evitare di bagnare i tappeti. Si tratta di un sollevamento quindi solo minimo che potrebbe comunque far strusciare il panno con il bordo dei tappeti quando ci sale sopra.
La mappa una volta aperta è abbastanza chiara, anche se come abbiamo detto la mappa riporta in modo anche troppo preciso tutti li ostacoli, rischiando di redenrla un po' più confusionaria del dovuto. Si può avviare una pulizia completa, una per singole stanze, oppure per zone. Si possono modificare le preferenze di pulizia cambiando la potenza fra tre livelli e il lavaggio su due livelli.
Non ci sono molte altre opzioni a riguardo e non si possono modificare queste impostazioni in modo diverso per singola stanza.
La mappa può essere modificata, andando ad unirla o dividerla con altri spazi e si possono creare delle barriere virtuali da non superare. Nelle impostazioni potrete programmare la pulizia, installare la lingua italiana per i messaggi vocali e modificare la frequenza di autosvuotamento.
Non ci sono molte altre opzioni e il robot non offre altre modalità più avanzate di pulizia.
La batteria è da 5.200 mAh e garantisce agevolmente la pulizia completa per una casa di circa 200 mq. Una nota: il robot è un po' più rumoroso di altri concorrenti nel processo di aspirazione. Non ottimale se pensate di farlo girare mentre guardate la TV.
Eureka E20 Plus viene venduto a 499€, che diventano 428€ su Amazon (c'è da applicare un coupon) o 399€ sul sito ufficiale.
Controllate comunque il box a seguire per ulteriori cali di prezzo su Amazon.
Il sample per questa recensione è stato fornito da Eureka, che non ha avuto un'anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario.
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Giudizio Finale
Eureka E20 Plus
Questo robot aspirapolvere è specificatamente pensato per chi vuole una buona aspirazione, vuole lo svuotamento automatico, ma non vuole i sacchetti, preferendo svuotare il contenitore solo una volta ogni qualche settimana. Il lavaggio però non è all'altezza della fascia di prezzo e gli mancano altre caratteristiche distintive in un mondo in cui le alternative sono tantissime. Vedremo se un abbassamento di prezzo dovesse giovargli.
Voto finale
Eureka E20 Plus
Pro
- Base senza sacchetto
- Base più compatta
- Buona potenza di aspirazione
- Autonomia sopra la media
Contro
- Nessuna altra funzione di rilievo
- Lavaggio insufficiente
- Più rumoroso della media
- Il panno non si lava da solo
Emanuele Cisotti Ho fondato AndroidWorld nel 2008 durante il mio periodo di studi di ingegneria a Firenze. Ho continuato a gestire AndroidWorld e poi SmartWorld, espandendo quindi l'ambito di competenza, all'interno prima di Banzai Media e poi di Mondadori. A oggi svolgo principalmente il lavoro di gestione del mio team e di rapporto con i marchi, ma non per questo sono meno operativo. Sono conosciuto principalmente per le mie video recensioni di smartphone su YouTube, ma la mia specializzazione riguarda anche wearable (come smartwatch e smart ring), dispositivi di domotica e altri gadget tecnologici sfiziosi. Dal 2011 al 2014 ho lavorato sulla rivista Android Magazine disponibile in edicola e in versione digitale. Sono autore di tre guide riguardanti Android edite da LSWR. Molti di questi trovano spazio sul canale TikTok di SmartWorld. Tre le mie passioni principali la musica elettronica (in quasi qualsiasi declinazione) e le costruzioni LEGO, che sono il principale nemico del mio conto in banca.