Recensione HP Chromebook Plus 15: ChromeOS sotto steroidi, forse anche troppo

10 months ago 224

I Chromebook si fanno più potenti con la serie "plus", che dà una marcia in più a ChromeOS, a dispetto però di un prezzo che difficilmente può essere troppo contenuto, portando così sul piatto della bilancia molti più concorrenti agguerriti. Come ne uscirà HP Chromebook Plus 15a, e in generale i Chromebook Plus?

La confezione di HP Chromebook Plus è quella di un qualsiasi notebook economico, ovvero priva di fronzoli e non particolarmente ricercata nel design. Al suo interno troverete il portatile e l'alimentatore da 45 Watt. Che altro volete?

Che sia un Chromebook o meno, è difficile aspettarsi granché da un portatile di questa fascia in termini di qualità costruttiva. Plastica (riciclata post-consumo) un po' ovunque, cornici attorno allo schermo non certo sottilissime, bilanciamento non impeccabile, cerniera fin troppo rigida (all'inizio), e se fosse stato possibile inclinare di più lo schermo non ci sarebbe dispiaciuto. 

Intendiamoci, non è un demerito di questo modello di HP nello specifico, ma ciò che comprerete in generale a questo prezzo. Del resto da qualche parte si deve pur risparmiare, e meglio su questo che su altri aspetti. Forse.

In compenso è buona la varietà delle porte presenti, che includono anche una microSD; manca forse una HDMI, ma le due USB-C sono un ottimo palliativo.

Se la qualità costruttiva non è eccelsa, anche tastiera e touchpad ne risentono. La tastiera infatti flette sotto pressione intensa, i tasti sono abbastanza rigidi, e l'esperienza di scrittura in generale, per quanto possa essere anche piuttosto veloce, non dà particolari soddisfazioni. La ù sopra il tasto invio è poi uno di quei fastidi ai quali dovrete abituarvi, così come l'assenza del tasto canc (ci sono comunque combo da tastiera), e inoltre non è presente la retroilluminazione, complicando un po' le cose in condizioni di poca luce.

Il touchpad è per fortuna decentrato verso sinistra, vista la presenza del tastierino numerico, in modo che non dia fastidio durante la scrittura. La superficie è paradossalmente fin troppo sensibile al tocco (durante lo scorrimento delle pagine vi capiterà di andare oltre il punto desiderato, almeno all'inizio), il clic è un po' rigido, ma almeno non c'è gioco, e le gesture anche a più dita vengono rilevate correttamente.

  • Schermo: 15,6'' full HD IPS opaco
  • CPU: Intel Core i3-N305
  • RAM: 8 GB LPDDR5
  • Archiviazione: 128 GB UFS
  • Webcam: 1080p
  • Porte: 2 USB-C 3.1 Gen 1, USB-A 3.1 Gen 1, microSD, jack audio combo 
  • Connettività: Wi-Fi 6, Bluetooth 5.3
  • Batteria: 58 Wh
  • Peso: 1.730 grammi
  • OS: ChromeOS 120

Le specifiche di HP Chromebook Plus 15a sono quelle di un portatile di fascia medio / bassa, ma con i giusti accorgimenti. Le memorie intanto non sono eMMC, il che significa che non rappresentano un collo di bottiglia (anche se un SSD sarebbe stato migliore a prescindere), la connettività è di alto livello, con Wi-Fi ax e BT 5.3, la webcam è una full HD, come da specifiche dei Chromebook Plus, e la batteria ha una buona capienza in rapporto all'hardware.

Ci sono insomma tutte le carte in regola per quell'esperienza "Plus" che Google promette con questi portatili, ma l'hardware racconta ovviamente solo la metà della storia.

Lo schermo è in linea con la collocazione di mercato: fa quel che deve, ha una risoluzione adeguata (full HD, sempre come da requisiti dei Chromebook Plus), una luminosità sufficiente per l'uso indoor (250 nit), e grazie alla finitura opaca combatte decentemente i riflessi.

Gli angoli di visione sono abbastanza buoni, non esattamente da angolo piatto, a dispetto del pannello IPS, ma la resa dei colori non è certo esaltante, come del resto la sua gamma cromatica stessa. In compenso la leggibilità è buona in quasi tutte le situazioni, tranne con luce intensa contro, anche se il lettering può risultare un po' scalettato.

In estrema sintesi, non sarà il monitor più piacevole da guardare che abbiate mai visto, ma al contempo non è nemmeno male e soprattutto si legge (quasi) sempre bene.

HP Chromebook Plus 15a regala un'autonomia più solida di quanto avremmo pensato. La giornata tipica di 8 ore lavorative la coprirete abbondantemente, e dato che per stressare un Chromebook significa che ve la state proprio cercando, in generale questo significa che è difficile non arrivare a sera. E oltre.

La ripresa dallo standby non è proprio fulminea come vorremmo, ma in compenso i tempi di avvio da freddo sono piuttosto rapidi.

Anche la ricarica è abbastanza veloce: in un'ora sarete quasi all'80%, sufficiente per affrontare la maggior parte delle giornate.

Non avevo mai provato un Chromebook così veloce. L'apertura delle app, la navigazione, lo scrolling: per molti versi, se parliamo puramente di navigazione sul web con Chrome, sembra di trovarsi di fronte a un notebook di fascia ben più alta. I siti si caricano tendenzialmente molto velocemente, e anche con diverse schede aperte Chrome regge bene, ma tutto dipende anche dalla quantità e dal contenuto della scheda stessa.

Se volessimo provare a dare un po' di numeri (che comunque sono fuorvianti) Geekbench 6 (nella sua versione per Android) ci dà punteggi single-core intorno a 1.150 e multi-core sui 4.050 (circa 5.600 sulla GPU), che sono appunto da processore di fascia piuttosto bassa, segno che se avete bisogno di tanta potenza di calcolo qui non la troverete.

Un po' di giri su Speedometer, un test che misura reattività delle applicazioni web di un browser, si sono fermati intorno ai 170 punti, che è invece un valore piuttosto dignitoso, segno appunto di quella reattività che dicevamo prima.

Tanto per fare un paragone, un i7-1360P su Windows 11 Pro raggiunge i 350 punti, che sono sì più del doppio ma parliamo anche di un processore di classe completamente diversa.

In ogni caso è chiaro che siamo su un'altra lega rispetto al classico Chromebook entry level con memorie eMMC. Qui ci si sente in grado di fare qualcosa di più, e di farlo comunque con maggiore scioltezza. Se le vostre esigenze di computing sono al 90% navigazione, siete in una botte di ferro, relativamente parlando.

Questo però non deve farvi del tutto dimenticare che un hardware di fascia medio / bassa rimane tale indipendentemente dal sistema operativo. Un esempio pratico: durante alcune chiamate con Google Meet, che è un servizio più pesante di quanto non si possa pensare, abbiamo sperimentato un ritardo audio, con delle cuffie collegate via Bluetooth, così grande da compromettere la qualità della video chiamata stessa.

(Piccola parentesi: la webcam full HD è sì a risoluzione elevata, ma la qualità non è proprio eccelsa, a causa di un rumore un po' eccessivo che incide negativamente sulla definizione delle immagini.)

E poi si aprirebbe tutto un capitolo a parte sul software. Per quanto ChromeOS possa essere progredito a livello di interfaccia e di funzioni integrate nel sistema, ad esempio l'ottimo sodalizio con gli smartphone Android (non che Windows sia troppo da meno in realtà), il numero di app native è ancora scarso. È vero che c'è sempre il cloud, che può ovviare sia la lato gaming, col sempre ottimo GeForce Now, che a quello lavorativo, ad esempio con Photoshop Web (3 mesi sono gratis con i Chromebook Plus), ma questo vale per qualsiasi computer.

E l'apporto della app Android, per quanto utile in molti casi, non è sempre risolutivo, e soprattutto ti costringe a un'esperienza che spesso è sub-ottima.

Le app Android su ChromeOS sono infatti pur sempre app Android: al netto delle prestazioni, sono state pensate per schermi touch e verticali, non per un 16:9 non touch come questo.

Se confrontate ad esempio l'app di Telegram per Android in esecuzione su ChromeOS con quella ufficiale per Windows o macOS (come abbiamo fatto nella video recensione) vi accorgerete subito delle differenze: niente drag and drop dal file manager, tastiera fisica che si comporta come quella virtuale, gestione di sticker ed emoji assai più scomoda. E questo è appunto solo un esempio per far capire qual è la logica: le app per Android non si comportano come app desktop, perché non sono tenute a farlo.

E per quanto sia bello poter eseguire un LumaFusion su un Chromebook, non è certo questo il portatile che un video editor vorrebbe avere. Ma un video editor probabilmente non ci penserebbe nemmeno.

E il punto in fondo è un po' questo: chi fosse già amante di ChromeOS troverà qui tante ragioni in più per amarlo, rispetto ai Chromebook di fascia più bassa.

Chi però non sia già un utilizzatore del sistema operativo di Google farà bene a conoscerlo meglio prima di comprare a scatola chiusa un Chromebook Plus, che alla resa dei conti è pur sempre... un Chromebook! Nel bene e nel male.

Non è banale dare un giudizio sul prezzo di questo Chromebook. Costa senz'altro di più dei classici modelli di fascia ultra bassa, al punto che se andiamo a vedere soltanto l'hardware non è certo impossibile trovare alternative con Windows anche superiori, spendendo meno.

A questo punto allora dovremmo considerare le prestazioni che riuscite a ottenere da detto hardware, e il discorso potrebbe cambiare (a vantaggio di ChromeOS). Poi dovremmo parlare anche delle app e dei software in generale che i due OS mettono a disposizione, e le cose si complicherebbero ancora di più (a svantaggio di ChromeOS). 

La morale della favola è che se volete una delle migliori esperienze con un Chromebook sono soldi ben spesi, ma dovete prima decidere se volete un Chromebook; o meglio, se fa al caso vostro.

Immagini

Su alcuni dei link inseriti in questa pagina SmartWorld ha un'affiliazione ed ottiene una percentuale dei ricavi, tale affiliazione non fa variare il prezzo del prodotto acquistato. Tutti i prodotti descritti potrebbero subire variazioni di prezzo e disponibilità nel corso del tempo, dunque vi consigliamo sempre di verificare questi parametri prima dell’acquisto.

Giudizio Finale

HP Chromebook Plus 15a

È un piacere vedere ChromeOS girare al meglio, con un hardware finalmente capace di dargli quella spinta in più che tutti gli utenti di uno dei tanti portatili entry-level col sistema operativo di Google si saranno trovati a desiderare. Il nocciolo della questione è però forse proprio questo: i Chromebook Plus non sono troppo indicati per chi non abbia mai usato ChromeOS; il rischio è quello di spendere una cifra non irrisoria per trovarsi poi con un sistema che non fa del tutto al caso tuo. In caso contrario lo amerete per le sue prestazioni e la sua autonomia, ma non troppo per tutto il resto.

Voto finale

HP Chromebook Plus 15a

Pro

  • ChromeOS gira che è un piacere
  • Schermo ben leggibile
  • Discreta varietà di porte
  • Buona autonomia

Contro

  • Il prezzo inizia a essere un problema
  • Sotto torchio ha comunque i suoi limiti
  • Qualità costruttiva non elevata
  • Schermo poco luminoso

Nicola Ligas

Nicola Ligas Ciao, sono Nicola Ligas, e sono caporedattore di SmartWorld.it. Sono appassionato di notebook, TV e home cinema, action cam, mobilità elettrica, e in generale di tutti quei prodotti che possono rendere più comoda la nostra vita. Se non mi trovate qui a scrivere, probabilmente sto giocando (con mio figlio).

Read Entire Article