Recensione Nothing Ear (Open): qualcosa di diverso e... abbiamo girato il video con?

1 month ago 157

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Ho passato l'ultimo mese provando le Nothing Ear (Open) e alternandole alle Xiaomi Buds 5, recensite qualche giorno fa, e alle Airpods 4 con ANC. Tutte e tre gli auricolari TWS citati, queste Open hanno la peculiarità di far parte di quel sistema di TWS "open ear", seppur in realtà per le Xiaomi e le Airpods dovremmo parlare di "semi-in-ear", poiché esse si vanno comunque ad inserire nell'apertura del condotto uditivo.

Le Nothing Ear (Open), invece, grazie ad un archetto si vanno a posizionare dall'esterno del padiglione auricolare, lasciando completamente libero l'ingresso del condotto uditivo. Ciò permette di non isolarci mai dal contesto sociale, come può essere un ufficio, un treno o una palestra, evitando ad esempio di dover mettere in pausa la nostra musica nel mentre che qualcuno ci domanda qualcosa.

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Non vi nascondo che avevo molti dubbi a riguardo, essendo loro le prime "open ear" che provo a tutti gli effetti. I miei dubbi erano concentrati principalmente sulla qualità del suono, sulla loro capacità di non far ascoltare tutto ciò che è in riproduzione anche a chi è vicino a noi, ad esempio in aereo, ed infine sulla durata della batteria.

Ho trovato fortunatamente una risposta convincente a tutti e tre i punti, con solo un "ma": se per voi la qualità di ascolto è imprescindibile ad oggi si comprano le Airpods 4 ANC (o senza ANC). Il prezzo delle Nothing Ear (Open) è di 149€, non altissimo se lo paragoniamo ai 179€ delle Huawei FreeClips o i 349€ delle Bose Ultra Open Earbuds. Le "classiche" Airpods, ora con ANC, costano 199€.

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Per chi ha Apple, principalmente, l'acquisto delle Airpods sembra quindi scontato ma occhio perché c'è un fattore che spesso non consideriamo: il comfort. Sto usando le Airpods 4 da parecchio tempo, come detto prima, ed in tutti questi giorni non ce n'è stato uno dove non abbia dovuto effettuare un paio di aggiustamenti durante una chiamata o attività fisica.

Per me andare a correre ma anche fare una camminata veloce con le Airpods è praticamente impraticabile, se non con dei gommini aggiuntivi. Ciò che ho amato invece delle Nothing Ear (Open) è proprio la loro capacità di essere piacevolissime da indossare durante ogni sorta di attività, permettendoci quasi di scordarci di loro. Vi racconto meglio come è andata all'interno di questa recensione.

NOTA BENE: Tutte le foto che trovate in questa recensione sono state scattate da iPhone 16 Pro, recensito qualche giorno fa, e l'intera videorecensione è stata registrata in ProRES 4K sempre tramite le sue tre nuove fotocamere. Anche l'audio della videorecensione è interamente registrato da iPhone, con la nuova funzione "Audio Mix" impostata in formato Stereo. Lasciateci un feedback, assieme a quello sulle Nothing Ear (Open) qui sotto nei commenti.

INDICE

CASE E DESIGN

Le Nothing Ear (Open) si presentano in un case leggermente diverso da quello che potremmo aspettarci da un paio di auricolari true wireless bluetooth. Il case si sviluppa in orizzontale ed ha curve morbide e linee tondeggianti, rispetto ai classici prodotti Nothing Ear. Questa forma è giustificata dalla presenza dei due archetti che richiedono ovviamente uno spazio fisico maggiore.

Il case si basa, come in tradizione Nothing, su un gioco di trasparenze che mette al centro dell'attenzione il design degli auricolari. Il mix di parti metalliche ed in silicone viene spezzato dalla cassa in plastica trasparente lucida. Il led di stato ed il pulsante per il pairing manuale sono situati all'esterno ma è disponibile il fast pairing sia di Google che di Microsoft a disposizione.


Il case integra una batteria da 635mAh con ricarica rapida via Type-C, seppur non rapidissima: con dieci minuti di ricarica guadagniamo due ore di ascolto. Per una ricarica completa del case possiamo spendere più di 1h30min. Non c'è il supporto alla ricarica wireless!

Le plastiche del case sono lucide, piacevoli al tatto ma facilmente soggette a graffi. Le ho trasportate sempre in uno zaino assieme ad altri accessori tech (cavetti, altri case di auricolari, caricatori) e a distanza di un mese ci sono svariati graffi. Benissimo invece il meccanismo di apertura con una cerniera non troppo resistente ma fluida e facile da azionare. Il coperchietto si apre a circa 95° permettendo una facile presa degli auricolari.

COMODIT ED UTILIZZO

Estrarre gli auricolari dal case, come anticipato poco sopra. è una operazione piuttosto semplice! I Nothing Ear (Open) non sono completamente annegate nel case e con due dita si riescono ad estrarre con facilità. Per indossarle ci vorrà qualche secondo in più delle classiche "semi-in-ear" come le Airpods, poiché dovremo sistemare l'archetto e trovare la posizione ideale.

Seppur infatti il silicone sia molto flessibile (con all'interno un cavo in nichel-titanio) e la parte finale che contiene la batteria, con una copertura in metallo, funge da contrappeso, non è detto che il fit sia dei migliori: se avete un orecchio più grande della media potrebbe capitare che la cassa sia leggermente decentrata dalla zona superiore l'apertura del canale uditivo e ciò significherà una peggior qualità di ascolto.


Giocando un po' con gli auricolari comunque si riesce quasi sempre a trovare una quadra e la cosa positiva è che una volta fatto ciò non ho mai riscontrato movimenti dell'archetto che necessitava quindi poi di un aggiustamento. La cassa è ruotata a 50 gradi così che, a quanto dice Nothing, essa si vada a posizionare esattamente sopra il canale uditivo. Parlando di dimensioni le earbud misurano: 51.3mm in larghezza, 41.4mm in alteza e 14.4mm in profondità. Il peso è di 8.1g ciascun auricolare, non male considerando anche i 64mAh di batteria.


Anche dopo oltre 2-3h di utilizzo non notiamo alcun affaticamento. Se vi capiterà di passare più di 20-30 minuti senza nulla in riproduzione potrà anche capitare di dimenticarci di avere le Ear (Open) alle orecchie. Ciò che ho amato è la capacità di ascoltare un podcast a basso volume o musica e non sentirmi completamente isolato dal contesto circostante: un telefono che suona, un citofono, qualcuno che viene verso di noi per parlarci e via dicendo.

Andiamo in una direzione completamente opposta agli auricolari con ANC ma se ascolterete musica ad alto volume potrà capitare di ignorare molti rumori di fondo o non capire cosa vi stiano dicendo, potremmo dire che il volume di ascolto va a creare una sorta di "mini attenuazione" dei rumori. L'assenza di ANC attivi, tra l'altro, va ad esaltare l'autonomia poiché essa arriva a ben 8h di utilizzo continuativo.

PERFORMANCE

Il primo dubbio che ho avuto, una volta indossate questi auricolari in aereo, era sul fattore "isolamento". Non parlo di quello che ci offre l'ANC ma piuttosto di quanto ciò che è in riproduzione tramite gli auricolari fosse "ascoltabile" dall'esterno. Parliamo comunque di audio che viene diffuso tramite griglie che non sono direttamente a contatto con la nostra pelle e Nothing parla di una distanza "minima" di 25cm che evita tale diffusione.


Come fanno degli auricolari con questo design ad annullare ogni ascolto esterno ad una distanza maggiore di 25cm? Grazie al "Sound Seal System" basato su altoparlanti direzionali che puntano a ridurre al minimo la dispersione del suono. Immaginate uno speaker esterno che genera delle onde sonore in controfase, inverse, perfettamente sovrapposte al suono proveniente dagli speaker direzionati verso il nostro condotto uditivo.

Si tenta insomma di annullare l'audio che ovviamente va leggermente a disperdersi anche in direzione opposta grazie a questo effetto di bilanciamento. Il risultato per l'appunto comporta che una chiamata o ascolto musicale al 50% del volume, o poco più, è praticamente inascoltabile a 25cm di distanza. Raddoppiando il volume raddoppia anche la distanza minima, nella video recensione abbiamo inserito un piccolo stralcio in aereo per capirci al meglio, registrato tramite le fotocamere ed il display esterno di Xiaomi MIX Flip (molto comodo in queste operazioni).


Avevo letto online di una mancanza di bassi ma in realtà non ho avuto noie in ascolto anche con brani come "Dumbest Girl Alive" dei 100 Gecs. La problematica più che nell'assenza di bassi risiede nella distanza degli auricolari dal condotto uditivo che ci fanno ovviamente perdere qualcosa.

Per un ascolto più generalista, impostato principalmente sul tratto vocale, l'esperienza è ottimale. Un "Diamonds" di Sam Smith è quasi paragonabile ad un classico ascolto tramite semi-in-ear, tanto da preferire la qualità di ascolto tramite queste Nothing (Open) che le ultime Xiaomi Buds 5. Siamo ovviamente lontani dalle Nothing (Ear) e le Airpods 4 ma per essere delle open-ear il risultato è sbalorditivo.


Le Nothing Ear (Open) integrano un driver dinamico da 14,2mm con rivestimento in titanio. Un driver così ampio è stato utilizzato proprio per offire una migliore esperienza possibile, per degli auricolari con design open, riguardante l'ascolto e la presenza dei bassi. Il diaframma del driver ha una forma personalizzata da Nothing, ristretta e appiattita al centro. Così facendo si riduce la distorsione e si arricchisce ulteriormente il suono delle basse frequenze.

Il rischio di un driver così ampio ed un focus sui bassi è che gli alti vengano poi trascurati ma fortunatamente così non è, soprattutto se andiamo a sfruttare l'EQ di Nothing del quale parleremo a breve. Concludiamo con il rivestimento in titanio per il diaframma, scelto principalmente per la leggerezza e la robustezza. La resistenza del titanio permette movimenti senza piegamenti o distorsioni, così da avere un suono accurato. Rispetto ai diaframmi in carta c'è un guadagno di 3dB (sopra i 12KHz).

SOFTWARE E APPLICAZIONE

Un ottimo hardware non è nulla senza un buon software e mai discorso fu più vero che non per queste Nothing Ear (Open). Le cuffiette vengono supportate da Nothing X, l'app ufficiale dell'azienda londinese per tutti gli accessori audio del brand. L'app funziona esattamente allo stesso modo tramite iPhone o dispositivi Android.

I codec supportati sono l'SBS o l'AAC, perdendoci per strada quindi l'LHDC e l'LDAC visti ad esempio sugli altri modelli del brand. Tramite app possiamo attivare la modalità a bassa latenza, la doppia connessione o far suonare gli auricolari nel caso ce li fossimo persi per casa o ufficio.


LE GESTURE PERSONALIZZATE

Tramite dei pizzichi sulla cassa possiamo attivare svariate gesture: tramite una doppia pressione possiamo andare alla traccia successiva mentre con una tripla tornare indietro nella coda di ascolto. Con una pressione prolungata possiamo abbassare il volume mentre con una doppia pressione prolungata alzarlo. Con una semplice singola pressione possiamo mettere in play, pausa e rispondere alle chiamate.


Il vero successo delle cuffiette di Nothing sta però nel suo equalizzatore, personalizzabile in maniera fine, e alle possibilità di condivisione dei "preset" che possiamo creare. Facendo un rapido giro su Reddit vi potrete rendere conto della quantità di profili personalizzati creati dall'utenza e che potrete provare con un semplice scan del QR Code generato tramite APP nella sezione "Equalizzatore".

Questo genere di condivisione EQ la reputo una mossa vincente, molto più di quei classici profili standard sponsorizzati da grandissimi brand audio ma che spesso poi risultano abbastanza piatti.

BATTERIA, MICROFONI E CONCLUSIONI

L'autonomia delle Nothing Ear (Open) ha poche variabili, anzi soltanto una: il volume di ascolto. Nel mio caso al 100% del volume ho potuto notare un consumo del 70% in 5h30min. Con il preset che vi ho lasciato poco sopra i consumi aumentano leggermente.

I microfoni sono di buon livello, ma non eccezionali. Rispetto a quelli che troviamo sulle Nothing (Ear) siamo uno o due scalini più in basso ma non vi nego che un aggiornamento potrebbe migliorare la situazione. Troviamo ad esempio la stessa tecnologia "Clear Voice Technology" basato su due microfoni ed un canale a forma di "L" per evitare il vento diretto su di essi.


Tutto ciò che vi ho raccontato ha un prezzo di listino pari a 149€. Non parliamo di una spesa esigua come di un acquisto proibitivo ma va ponderato bene. Se le Airpods 4 hanno un fit perfetto per voi e la qualità di ascolto è essenziale per voi, probabilmente la scelta delle semi-in-ear è quella vincente.

Vi lascio qui due esempi di registrazione vocale sia in esterna che in interna. I microfoni funzionano bene anche con dei rumori di sottofondo moderati, ma in chiamata l'effetto diviene più "robotico", peggiorando la qualità della nostra voce. Tutto sommato se manderete qualche messaggio vocale con gli auricolari indossati non dovreste farvi grosse paranoie per la qualità audio.

Se come nel mio caso le Airpods 4 risultano difficilmente utilizzabili ecco che questo design open-ear ad archetto delle Nothing Ear (Open) potrebbe essere una svolta, anche per l'attività fisica. L'autonomia record è poi un ulteriore vantaggio. L'unica cosa che avrei integrato? Una batteria sostituibile con il cilindro in metallo, alla fine dell'archetto, svitabile, così da rendere il prodotto anche "futuribile" e con un occhio di riguardo ulteriore all'ambiente.

VIDEO


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