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OPPO torna finalmente a vendere i suoi Find X, i modelli top di gamma, anche in Italia. Abbiamo avuto modo di testare l'OPPO Find X8 Pro per più di tre settimane in giro per l'Europa, così da testare al meglio le sue quattro fotocamere, di cui due periscopi, il nuovo e potentissimo Dimensity 9400 e la batteria da 5910mAh con ricarica rapida.
Queste sono soltanto alcune delle caratteristiche di punta di questo modello che tra l'altro arriva in vendita già con Android 15 e la ColorOS 15. Lo smartphone verrà supportato dalla nuova politica di aggiornamento che promette 5 futuri major update e ben 6 anni di patch e migliorie con rilascio pressoché mensile.
Il prezzo da pagare per tutto ciò, ed un telefono che sulla carta si presenta senza difetti, è di 1199€ al listino al netto di promo. Una cifra non è bassa, certo, come tutti i top di gamma, ma essendo per la versione 16/512GB non è poi un posizionamento eccessivo. Rispetto ai competitor, analizzando i prezzi del 2024, è quasi concorrenziale! Al lancio non c'è uno sconto extra ma un eventuale bundle con l'Oppo Watch X che abbiamo recensito qualche mese fa ma se non vi interessasse il nostro sistema prezzi lo ha già rilevato in promo a 1049€ solo smartphone.
Il bundle è comunque consigliato visto che parliamo di uno dei migliori smartwatch WearOS del momento, difatti abbiamo inserito il suo fratello gemello OnePlus Watch 2 all'interno del video dei migliori wearable del momento. Ma prima di fare discorsi sul prezzo vediamo se queste specifiche hardware sono valide e se il software, grazie anche alle funzioni AI, è ben ottimizzato.
INDICE
DESIGN E QUALIT COSTRUTTIVA
L'OPPO Find X8 Pro si presenta bene con la sua colorazione Pearl White e dei riflessi particolarissimi originati dalla back cover in vetro opaca. Al tatto l'effetto è setoso, gradevolissimo, ed il vetro posteriore leggermente curvato ai lati si va ad annegare perfettamente all'interno del frame opaco in metallo.
L'argento opaco del frame viene perfettamente ripreso dal bump delle fotocamere che offre dei riflessi e giochi di luce accattivanti. Le quattro fotocamere all'interno di questo oblò sono poste simmetricamente e con la H di Hasselblad posizionata perfettamente al centro. Questo bump in metallo ricorda un obiettivo fotografico, grazie alla zigrinatura esterna che tende a ricordare una ghiera.
Lo smartphone pesa 215g, non poco ma neanche troppo se pensiamo che molti competitor superano anche i 230g, sulle stesse dimensioni. Lo spessore, di 8,24mm, in prossimità delle fotocamere aumenta soltanto di 3.5mm grazie ad un modulo fotografico che diminuisce del 40% l'ingombro rispetto alla precedente generazione. A conti fatti, seppur l'oblò fotografico sul retro sia di dimensioni generose, lo smartphone non risulta scomodo da usare quando poggiamo lo smartphone su un tavolo, anche grazie alla perfetta simmetria del modulo.
IL FRAME RICCO DI FEATURE
Sul frame in metallo troviamo svariate chicche: c'è lo slider per il silenzioso ed il muto, preso in prestito dai OnePlus, c'è un sensore infrarossi, ci sono tre microfoni che lavorano all'unisono con il quarto posto all'interno del modulo fotografico, abbiamo un carrellino per due SIM fisiche (ma c'è anche il supporto all'eSIM), ed infine c'è una type-c 3.2 con uscita video.
Lo speaker principale posteriore funziona all'unisono con la capsula auricolare, per un effetto stereo. La qualità di ascolto è ottima con un audio corposo e gradevole anche al massimo volume. Parliamo anche di vibrazione: il feedback aptico è gestito tramite l'O-Haptics, integrandosi perfettamente in tutte le varie gesture come lo sblocco con l'impronta, le gesture o il controllo del volume.
IL "NUOVO" CAMERA CONTROL"
Sul frame, sulla destra, troviamo anche il nuovissimo Camera Control, molto simile a quello osservato su iPhone 16 ma che, una volta provato, abbiamo trovato leggermente più ottimizzato, perlomeno ad oggi. Il tasto non è realmente un tasto, seppur il feedback tattile, il prima citato O-Haptics, lo faccia sembrare tale.
Una volta cliccato due volte apriamo la fotocamera, con un click scattiamo le foto e con una pressione prolungata andiamo a scattare una raffica. Tenendo il telefono in verticale, scorrendo su e giù sul tasto, non accade nulla. Se, invece, incliniamo il telefono in orizzontale, ecco che con un trascinamento potremo effettuare anche uno zoom in e zoom out. Questo per far si che non si creino falsi tocchi, un po' come avviene su iPhone.
IL COMPARTO FOTOGRAFICO DA PRO?
Il comparto fotografico è sicuramente la punta di diamante di OPPO Find X8 Pro, anche se potenzialmente ci sarebbe da aspettare la versione Ultra per avere quell'esperienza che tanto avevamo apprezzato con il Find X7 Ultra. C'è pero da dire una cosa: nonostante i sensori siano quasi tutti inferiori rispetto alla versione Ultra della precedente generazione, l'esperienza è praticamente la stessa.
Anche il passaggio all'ISP Mediatek non ha avuto praticamente impatto, supportando addirittura lo Zero Shutter Lag. Tutte le fotocamere hanno 50 megapixel a disposizione, così da non creare problematiche nel cambio da una all'altra ottica.
A disposizione abbiamo due periscopi: quello per lo zoom 6X è lo stesso del precedente Find X7 Ultra, con anche le stesse lenti a supporto con apertura focale f/4.3. Gli altri tre sensori sono una versione leggermente depotenziata: la ultragrandangolare è basata sull'Isocell JN5 da 1/2.75", la grandangolare sul LYT-808 da 1/1.4" e le tele 3X sul LYT-600 da 1/1.95". Le aperture focali sono rispettivamente f/2.0, f/1.6 e f/2.6. Esclusa la ultragrandangolare, che comunque supporta l'autofocus, le altre tre fotocamere hanno le lenti con OIS, la stabilizzazione ottica.
La cam principale è di ottimo livello ma nulla di nuovo rispetto per esempio a quanto osservato su OnePlus 12 o OnePlus Open, considerando che la fotocamera è la stessa. I risultati sono buoni anche in notturna, col rumore digitale ridotto al minimo ed ottimi colori.
Abbiamo la possibilità di scattare anche fino a 7 foto al secondo senza perdere qualità e garantendo ad ogni scatto un post processing rapidissimo. Lo zero shutter lag è effettivamente un qualcosa di concreto e verificato, come potete notare nella foto qui in basso del ciclista in zona navigli a Milano.
La fotocamera ultrawide è di buon livello, leggermente inferiore a quella che troviamo sui migliori top di gamma, compreso anche il precedente OPPO Find X7 Ultra. L'autofocus su questa ottica è di discreto e grazie all'apertura focale f/2.0 è anche ben sfruttabile, creando un leggero stacco dai soggetti in primo piano. In registrazione video, che si spinge fino al 4K/60fps, lo swap tra tutte e quattro le fotocamere è attivo, una ulteriore conferma che tutti e quattro i sensori sono qualitativamente allineati.
I due teleobiettivi, basati su dei periscopi, sono di buon livello. Soprattutto il tele 3X è intrigante, grazie al triplo prisma ed il sensore LYT-600. Quando poi ci serve quel boost in più di zoom, magari per alcune foto di architettura, possiamo sfruttare il secondo periscopio 6X. Tutti e quattro i sensori supportano le Live Photo, sia in galleria sia su Instagram, proprio come iPhone.
Le foto scattate sono state ottenute tramite gli scatti in modalità "Master", ovvero la classica "PRO" che però permette sia di scattare con i parametri manuali a vista sia con tutto in automatico, traendo però i vantaggi degli scatti RAW, che abbiamo elaborato con Lightroom. Soltanto in notturna, in qualche occasione, abbiamo notato delle foto che potrebbero ancora migliorare, probabilmente con la versione definitiva del software. Vi ricoridamo che noi stiamo provando questo smartphone prima dalla sua commercializzazione.
I video come detto prima arrivano al 4K/60fps, sono ben stabilizzati e con una ottima qualità. C'è il supporto alla modalità "Ultra-stabile" in 4K e al Dolby Vision HDR. Grazie ai tre microfoni possiamo attivare anche la "Focalizzazione sonora", così da migliorare la qualità del suono in base alla posizione della fonte audio. Purtroppo non ci sono modalità video pro con i LOG a disposizione.
IL DISPLAY AMOLED
OPPO Find X8 Pro monta un display AMOLED da 6.78" LTPO 8T, supportando quindi il refresh rate dinamico da 1Hz a 120Hz e la risoluzione è di 2780 x 1264 pixel. Per la prima volta OPPO pone una particolare attenzione anche alla protezione della vista, integrando un PWM Dimming a 2160Hz sotto i 70 nit ed un DC dimming oltre i 70 nit. Lo smartphone è stato certificato TÜV Rheinland Eye Comfort 4.0, ha un sensore di luce ambientale doppio (uno sul retro e uno frontale) e l'effetto stile TrueTone di iPhone.
Lo smartphone ha il supporto in app terze come Netflix all'HDR10+, l'HEVC ed il Dolby Vision. Parlando di luminosità del display in questi giorni di test, soprattutto in esterna, abbiamo notificato quanto segue: in modalità automatica arriviamo ai 1600 Nit mentre in piccole porzioni di display, con schermata bianca e HDR attivo, tocchiamo anche i 4500 Nit. C'è il supporto al ProXDR, compatibile con l'Ultra HDR di Google. Il display è anche Splash Touch, risultando usabile quindi anche quando esso viene bagnato da gocce di pioggia.
COME SBLOCCHIAMO LO SMARTPHONE
L'Oppo Find X8 Pro monta, sotto all'ottimo display, un classico sensore per il riconoscimento delle impronte digitali di tipo ottico. Per il futuro Find X8 Ultra si parla di sensore ultrasonico, come quello che pare verrà montato anche sul Realme GT 7 Pro, mentre qui ci accontentiamo di un sensore comunque rapido ed efficiente ma più limitato.
Ovviamente possiamo sfruttare anche lo sblocco tramite il volto, con la selfie camera da 32MP basata sull'IMX615, apertura focale f/2.4 e dimensioni del sensore 1/2.74". Lo sblocco è ovviamente 2D e non viene semplificato dall'eventuale autofocus della selfie camera, che purtroppo non è presente su questo Find X8 Pro.
RICEZIONE, MICROFONI E CONNETTIVIT
Oppo Find X8 Pro ha quattro microfoni a disposizione, ottimi, quasi eccellenti in registrazione audio. Parliamo di uno di quegli smartphone che portati ai concerti non ci lasceranno mai delusi dalle registrazioni effettuate tramite i suoi microfoni. La ricezione segue questo livello grazie al nuovissimo modem 3GPP Release-17 5G ed al nuovo chip a 4nm per il Wi-Fi 7 Tri-band e Bluetooth 5.4. Anche il fix GPS è fino al 45% più rapido delle precedenti generazioni.
Il Bluetooth 5.4 ad esempio sblocca il supporto al LinkBeacon AI ovvero quella funzione che permette di effettuare chiamate anche in assenza di segnale, ovviamente verso smartphone che supportano la stessa tecnologia. Questa funzione è ottima in tutte quelle situazioni di traffico mobile congestionato, come durante un concerto, una partita di calcio o una manifestazione.
Come per l'ISP della fotocamera, anche qui ci troviamo di fronte ad un SoC Mediatek completissimo e che non ci fa mancare assolutamente la presenza di una soluzione Qualcomm, anzi, in alcuni casi riesce addirittura far meglio. Un aspetto paradossale per chi come me segue il mondo degli smartphone dagli albori e associa i Mediatek a quei MT6737 e simili del passato da fascia bassissima del mercato. La ricezione e la connettività per me è fondamentale e qui si dimostrano entrambi i fattori alla pari di un top di gamma con soluzioni Qualcomm.
SCHEDA TECNICA
- display: AMOLED 6,78" 2780x1264, 450ppi, 4.500nit picco, refresh rate 1-120Hz, campionamento tocco fino 240Hz
- processore: MediaTek Dimensity 9400 octa-core a 3.626GHz, ProXDR, Dolby Vision, HDR Vivid
- memoria:
- 12/16GB di RAM LPDDR5X
- 256GB/512GB/1TB interna UFS 4.0
- sicurezza: riconoscimento impronte digitali (sensore integrato sotto lo schermo), riconoscimento facciale
- connettività: 5G dual SIM, WiFi 7, Bluetooth 5.4, USB-C 3.2 gen 1, NFC, GPS
- OS: ColorOS 15.0
- resistenza: IP68 e IP69
- fotocamere:
- anteriore: 32MP, f/2,4, 21mm eq.
- posteriori:
- 50MP principale, f/1,6, 23mm eq., AF, OIS
- 50MP ultra grandangolare, f/2,0, 15mm eq., FOV 120°, AF
- 50MP Hasselblad per ritratti, f/2,6, 73mm eq., obiettivo 1G3P, AF, OIS
- 50MP tele a doppio periscopio, f/4,3, 135mm eq., obiettivo 1G3P, AF, OIS, zoom ottico fino 6x
- video fino 4K a 60/30fps
- batteria: Glacier 5.910mAh, ricarica 80W, wireless 50W
- colori: Hoshino Black, Chasing Blue, Floating White
- dimensioni: 162,27x76,67x8,24mm (Hoshino Black) / 8,34mm (Chasing Blue, Floating White)
- peso: 215g
9 Hardware
5.9 Qualit Prezzo
Oppo Find X8 Pro
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Continuando l'analisi del Mediatek Dimensity 9400 iniziata per la fotocamera ed il modem, parliamo di vere e proprie prestazioni. Rispetto al Dimensity 9300+, che abbiamo analizzato a bordo dello Xiaomi 14T Pro e che ci aveva già stupito, qui abbiamo una netta evoluzione. A coadiuvare il tutto ovviamente abbiamo 16GB di RAM LPDDR5X e 512GB di storage UFS 4.0 con velocità sorprendenti di 4178MB/s in lettura e 3972MB/s in scrittura.
Il nuovo Dimensity 9400 è basato su ARM v9.2 e segue la strategia della CPU "All Big Core" con un core principale Cortex-A925 a 3.63Ghz, tre Cortex X4 a 3.3Ghz e quattro performance core A720 a 2.4Ghz, che vanno a sostituire di diritto gli efficiency core delle precedenti generazioni. Anche Qualcomm con Snapdragon 8 Elite ha seguito la strada degli "All Big Core", un bel vanto per Mediatek che per la prima volta, probabilmente, ha portato una vera e propria innovazione nel mercato CPU mobile.
Il SoC, e quindi il processore, è prodotto da TSMC sfruttando in modo N3E, lo stesso di Apple M4 che troviamo nei MacBook e Mac Mini. Il processo produttivo è quindi sì, sempre a 3nm, ma l’efficienza energetica e la potenza aumentano di netto e di pari passo.
Attenzione anche alla GPU: la nuovissima Mali-G925 Immortalis MP12 ha battuto, nei benchmark, anche il potentissimo A18 Pro di Apple iPhone 16 Pro. Anche fuori dal mondo benchmark siamo rimasti stupiti dalla potenza di questa GPU che ci ha permesso di videogiocare senza impegni ed al massimo della qualità senza mai pensieri.
Il gaming e l'uso intensissimo, come può essere dell'editing Lightroom, una navigazione con Maps anche di oltre quattro ore, la registrazione di video 4K ed il montaggio video sono il pane quotidiano di questo SOC. Dagli screenshot potrete notare come le temperature della batteria sono sempre sotto controllo, mai elevate.
LA BATTERIA, LA RICARICA E LE TEMPERATURE
La prima cosa che abbiamo notato, una volta preso in mano questo OPPO Find X8 Pro, è proprio la questione temperature e la loro ottimizzazione. Anche durante le prime configurazioni, come avevamo notato durante l'anteprima del VIVO X200 Pro, il Dimensity 9400 scalda poco e niente. Sembra assurdo e paradossale che passando ad una soluzione così potente si possa assistere ad una miglior gestione della temperatura e dei consumi.
Sto usando ormai il Dimensity 9400 e lo Snapdragon 8 Elite affiancati da due settimane (prossima settimana uscirà la recensione dello smartphone sotto embargo con 8 Elite) ed il Dimensity 9400 si è mostrato potente allo stesso modo dello Snapdragon ma decisamente meno energivoro e con temperature sempre sotto controllo, anche nelle situazioni di stress estremo.
Se avete modo di provare i due SOC affiancati è l'anno giusto per farlo e rendersi conto dei progressi tecnologici che ci siano stati negli ultimi anni. Non vi nego che probabilmente questi due smartphone siano più potenti ed abbiano più RAM dell'Ultrabook dal quale vi scrivo e che costa alla fine poco meno di questi smartphone top di gamma.
La batteria da 5910mAh a conti fatti è durata come, se non a volte di più, di una sua controparte con 8 Elite e 6500mAh a bordo, un qualcosa che mi ha lasciato stupito. Come potrete notare dagli screenshot con un uso moderato è possibile arrivare anche a due giorni di utilizzo senza troppe rinunce. La ricarica è fissa ad 80W via cavo, 50W wireless e l'inversa wireless a 10W, non male, peccato manchi il caricatore proprietario nella confezione di vendita.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE ED AGGIORNAMENTI
Dimensity 9400 significa anche tantissima AI su questo OPPO Find X8 Pro, grazie alla sua potentissima NPU. In realtà tanta dell'AI a bordo di questo smartphone funziona via cloud, sfruttando poco l'hardware a bordo, un peccato poiché i margini per sfruttare questo SOC sono ampissimi.
La novità che però interesserà i molti è la nuova politica di aggiornamento di OPPO per questi Find X8: cinque major update garantiti e sei anni di aggiornamenti tra migliorie e patch di sicurezza, un grandissimo salto in avanti e che alla fine non si discosta poi molto dai 7 anni di aggiornamento di Google e Samsung. Dopo alcune politiche deludenti per la famiglia Reno era necessario questo passo in avanti.
La ColorOS 15, leggermente migliorata sia da un punto di vista grafico che di animazioni, si arricchisce anche di nuovissime funzioni, la maggior parte basate sull'AI, l'intelligenza artificiale. Pensate che rispetto alla precedente ColorOS 14 ci sono ben 800 e più nuove animazioni. Le icone ridisegnate, assieme al Tema Flux, permettono all'interfaccia grafica di distaccarsi da iOS, dal momento che molti utenti segnalavano una somiglianza troppo elevata, concedendo quindi più personalità agli smartphone OPPO.
Ci sono tre nuove funzioni AI dedicate alle foto: AI Clarity Enhancer che trasforma le foto a bassa risoluzione o crop di esse in immagini dettagliate ma naturali. AI Unblur punta a restaurare texture e colori naturali come alla pelle e capelli che in una foto erano mossi o sfocati mentre AI Reflection Remover come suggerisce il nome punta ad eliminare glare e riflessi, come ad esempio quelli di una vetrina, dalle nostre foto.
Torna, dopo averla vista in anteprima su OPPO Reno 12 Pro, AI Studio. Tramite questa app possiamo andare a creare delle immagini con il nostro volto e sembianze ma in situazioni peculiari come metterci nei panni di un apprendista di Hogwarts, un guerriero samurai, divenire "La Gioconda" o diventare il protagonista della copertina del film "Venom: The Last Dance". L'effetto è ben riuscito, con delle foto a volte anche abbastanza realistiche. Rimane purtroppo il gender lock per alcuni preset.
Oltre a questi preset realistici ora abbiamo anche "AI Reimage" che ci catapulta in scenari e mondi immaginari come all'interno di un anime, di un Picasso o 3D cartoon. Questi effetti al momento richiedono un tempo di generazione piuttosto elevato, non sappiamo se per un discorso di ottimizzazione, di server o altro. Abbiamo impiegato anche 20 minuti per la realizzazione di una immagine.
Presente poi AI ToolBox ovvero svariate funzioni come: fare riassunti di pagine web o riprodurle vocalmente o creare dei messaggi con Writer AI: potremo comporre mail, cambiare il tono e lo stile di scrittura o darci spunti su come potremmo parlare di un determinato argomento, rielaborando quindi il nostro concetto di base scritto come prompt.
Non solo perché arriva anche la funzione "Risposta AI": immaginate di essere all'interno di una chat e attivando la funzione potrete far generare all'AI tre eventuali risposte a quella chat con 6 stile di scrittura differenti come "Informale", "Umoristico" o "Formale". Un appunto: i messaggi elaborati dall'IA sono spesso troppo impostati o con rischio di allucinazioni, c'è ancora molta strada da fare.
Infine all'interno dell'app Recorder ora abbiamo Gemini 1.5 Pro per sbobinare e riassumere le note vocali e anche le app Note e Documenti si arricchiscono di intelligenza artificiale. A breve arriverà anche il Cerchia e Cerca di Google, lo stesso osservato sui Samsung Galaxy e Google Pixel in anteprima. Ultimo ma non ultimo viene integrato, oltre a Quick Share, anche "Condividi con iPhone", una sorta di Airdrop da usare proprio con gli smartphone di Apple.
CONCLUSIONI, PREZZO E PRO E CONTRO
OPPO Find X8 Pro è insomma un telefono completissimo e, seppur ciò sembri essere la regola per tutti i top di gamma, così non è. I 1199€ richiesti, soprattutto se consideriamo l'accoppiata con l'OPPO Watch X, non sono assolutamente troppi nella configurazione 16/512GB. Parliamo inoltre di un prezzo di listino, destinato a calare nel tempo.
Pensate che l'ultimo OPPO Find disponibile in Italia, il Find X5 Pro, tre generazioni fa ci costava 1299€ in versione 12/256GB. Nel corso di tre anni, a conti fatti, il prezzo non è aumentato ma addirittura sceso, con la qualità che inevitabilmente però è stata elevata e non di poco. Il punto debole di OPPO era sicuramente la politica di aggiornamenti, troppo breve, e qualche mancanza hardware come la eSIM o la ricarica wireless o la certificazione IP68.
Tutte queste problematiche sono state risolte e Find X8 Pro si preannuncia come un ottimo compromesso, anche grazie all'audacia di montare il Dimensity 9400. Starete pensando che questa sia stata una scelta fatta in primis per un discorso economico, dal momento che i SoC di Mediatek costano meno che quelli Qualcomm, ma così non è.
Vero, i SoC costano di meno, ma come avete potuto osservare all'interno della recensione, ma anche dell'anteprima del Vivo X200 Pro e della recensione di Xiaomi 14T Pro, queste soluzioni di ultima generazione di Mediatek hanno spesso anche qualcosa di meglio da offrire della controparte Qualcomm. Non vi nego che ad oggi, se le cose non cambieranno, preferirei avere un Dimensity 9400 all'interno del mio smartphone personale. E voi, cosa ne pensate? Meglio una gestione energetica ottimale o la potenza bruta?
VOTO: 9
9 Hardware
5.9 Qualit Prezzo
Oppo Find X8 Pro
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(aggiornamento del 20 novembre 2024, ore 21:12)