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Ho passato le ultime due settimane, anche qualcosa in più, in compagnia del nuovo Google Pixel Watch 3. Non parliamo di una rivoluzione assoluta, né dello smartwatch che diverrà un best buy per tutti, ma è un ottimo compagno quotidiano che perfeziona l'esperienza di un ottimo Google Pixel o qualunque altro smartphone Android abbiate in tasca.
Il nuovo Google Pixel Watch 3 integra quattro principali novità: la possibilità di essere acquistato in versione 45mm, con un display e batteria più grande, ha delle cornici ridotte quindi anche il modello da 41mm ora ha un display nettamente più grande, ha un bluetooth rinnovato e che ad esempio ora supporta l'UWB, il display è LTPO e molto più luminoso.
Dovremmo parlare anche delle nuove feature Fitbit, alcune improntate sull'Intelligenza Artificiale, ma queste non essendo basate su un nuovo hardware, poiché invariato come anche la RAM e lo storage, dovrebbero di diritto arrivare anche sulla precedente generazione. Lo smartwatch ora ad esempio analizza la nostra corsa per darci suggerimenti o consigliarci programmi di allenamento e cicli di riposo personalizzati.
Il prezzo fortunatamente è identico, 399€ per la versione 41mm WiFi e 449€ per la versione 45mm WiFi. Citiamo le versioni WiFi ma nel caso vogliate la versione LTE potrete acquistarla spendendo 50€ di più. Occhio invece al fattore colori: se volete il cinturino in rosa quarzo o la cassa in oro champagne dovrete per forza optare per la versione da 41mm, poiché quella da 45mm ha meno colorazioni a disposizione. Non perdiamoci in ulteriori chiacchiere e scopriamoli all'interno della nostra recensione.
N.B.: acquistato ad oggi un Google Pixel Watch 3 è possibile sfruttare varie promo. Sullo store ufficiale Google ad esempio si può avere un credito di 50€ spendibile per un acquisto futuro. Non è una soluzione diretta di risparmio ma può aiutare a rendere l'acquisto meno esoso nel caso stiate pensando di acquistare altri prodotti dell'universo Google e Pixel.
INDICE
ESTETICA E DESIGN
Lato estetica e design c'è ben poco da dire rispetto a quanto fatto con la recensione del Google Pixel Watch 2. Rimangono le caratteristiche chiave come un peso pari a 31g, senza cinturino, la cassa in alluminio riciclato ed il Gorilla Glass 5 a protezione del display. Ci saremmo aspettati un nuovo Victus 2 o magari una lavorazione del frame opaca su una delle due varianti, mentre Google ha deciso di non stravolgere i suoi piani.
Questo non è un male assoluto poiché comunque l'allumino è ottimo, senza il minimo segno dopo oltre due settimane di utilizzo, ed anche il vetro non ha ancora segnetti e micrograffi. Essendo il vetro 3D, stondato e che spiove ai bordi, mi aspetto che come sul mio Apple Watch prima o poi inizino a comparire micrograffi proprio nella zona periferica del vetro, un fattore che dovrete mettere obbligatoriamente in conto.
La versione con diametro da 45mm è ovviamente più pesante, 37g, ma non è nulla di cosi pesante da risultare scomoda. Ho avuto modo di osservarlo e provarlo rapidamente durante IFA 2024, a Berlino, ed ho avuto ottime sensazioni per questa variante. Certo che al mio polso, abbastanza esile, la versione da 41mm è quella che si sposa meglio. Rimane ovviamente la certificazione IP68 e la resistenza a 5 ATM. La corona ruota all'infinito ed è supportata da un buon feedback di vibrazione, il tasto multifunzione ha un buon click ed è invisibile alla vista.
Il design personalmente mi piace, si capisce che è un orologio smart, ha delle giuste dimensioni, finalmente poche cornici, due tasti molto comodi ed il display stondato è ben ottimizzato con tutta la parte grafica. Il cinturino di stock è buono, come anche il suo meccanismo di chiusura. Ad oggi tra questo, l'Apple Watch SE, il OnePlus Watch 2 ed il Huawei Watch GT4, il Pixel è sicuramente lo smartwatch che porto con più gradimento e soddisfazione al mio polso.
IL DISPLAY MIGLIORATO
Il vero e fondamentale passo avanti di Google Pixel Watch 3 è probabilmente il display: non solo è molto più luminoso ma cresce in dimensioni andando a rimuovere delle inutili cornici. Il fatto poi di essere LTPO permette di avere un refresh rate variabile da 1 a 60Hz, come anche un minimo di luminosità pari a 1 Nit. Tutto ciò si tramuta quindi in un display che consuma molto di meno, soprattutto con AOD (Display Sempre Attivo), andando a contrastare i consumi maggiori del display cresciuto in dimensioni.
Seppur la luminosità riportata massima sia 2000 Nit aspettatevi dei risultati leggermente inferiori, seppur sempre ottimi, per non dire eccellenti. Non c'è mai stata una condizione di luminosità dove il display fosse poco visibile, soprattutto durante qualche navigazione con Maps (ora possibile anche offline). Il sensore di luminosità integrato funziona alla perfezione, così tanto da farvi scordare il controllo manuale.
Ho apprezzato di questo display circolare il fatto che non crei artefatti o distorsioni ai bordi e che l'interfaccia grafica è studiata alla perfezione attorno ad essi. Gli elementi che vengono tagliati alle estremità hanno un leggero effetto di evanescenza sul nero, quasi una sorta di ombreggiatura, così da andare a nascondere un taglio netto con i pixel direttamente accanto al bordo circolare.
INTERFACCIA E FUNZIONI
Un fattore che mi ha spiazzato di questo Google Pixel Watch 3, non avendo mai provato le precedenti generazioni, è il fatto di avere due app essenziali da dover scaricare, configurare ed usare: Pixel Watch e FitBit.
Pixel Watch serve per configurare il nostro smartwatch, attivare o disattivare alcune funzioni ed aggiornare il nostro orologio, mentre con FitBit andiamo a gestire tutte le metriche riguardo l'allenamento, lo stato fisico, lo stress, il monitoraggio del battito e la possibilità di fare l'ECG e sfruttare la nuova IA per i programmi di allenamento e riposo.
Senza Fitbit in pratica il nostro orologio smart è quasi inutilizzabile. Poco male direte voi ma perché a questo punto non unire le due cose? Magari integrare la procedura di collegamento e settaggio all'interno di FitBit, come avviene per i Charge. Pixel Watch ad oggi si installa, usa una volta al massimo due e poi sta lì a prender polvere, rendendo solo il tutto un po' confusionario
L'INTERFACCIA GRAFICA BEN REALIZZATA
Un plauso però va fatto alla cura della realizzazione grafica, soprattutto dell'app FitBit. Pixel Watch difatti integra giusto una grossa immagine del nostro orologio ed una decina di menù (alcuni sono semplici redirect, come quello al Play Store)
FitBit invece è migliorata tantissimo, l'app è decisamente meno piatta ed ha grafiche ed animazioni degne di nota. Le schede, menù e sottomenù sono tantissimi, ci vorrà qualche settimana per entrare completamente in sintonia con l'app, ma c'è da dire che ogni pagina e sottopagina è curata alla perfezione. L'unica cosa non ottimale al 100% sono le immagini reali per descrivere alcune attività, poiché molto slegate dal resto del design, sembrando immagini generiche stock pescate sul web
Tutti i valori e dati avanzati hanno affianco una dicitura "Scopri di Più" che si cliccata ci spiega al meglio cosa abbiamo di fronte e come interpretare ciò che abbiamo a schermo. Nel caso del sonno non solo abbiamo le vari fasi, ma possiamo fare anche un confronto con un intervallo tipico nostro, o una media ed in entrambi i casi i grafici a disposizione cambiano in forma e dimensioni.
Ottima anche la distinzione per colori: in verde abbiamo la parte di allenamento, in viola la parte di riposo e recupero mentre in azzurro la parte dedicata ai valori corporei e di alimentazione. Abbiamo ovviamente una pagina dedicata a noi stessi, tra obiettivi e medaglie. Come ormai su tutti gli smartwatch anche qui veniamo premiati "digitalmente" in base ai traguardi raggiunti. Parliamo di gimmick, trucchetti per invogliarci a fare sempre di meglio, ma sono sempre ben graditi e vengono aggiornati nel tempo per proporre sempre nuove sfide!
Dal 24 Agosto con il Pixel Watch 3 ho percorso quasi 200km a piedi, appropinquandomi a raggiungere ad esempio il traguardo dei 402km "Metro Londinese", poiché essa ha una estensione proprio di 402km. Arrivando a 8851km percorsi, ad esempio, si sbloccherà la medaglia "Muraglia Cinese" poiché essa è lunga proprio questa distanza. Insomma non sono le solite medaglie buttate a caso, ma c'è uno studio dietro ed una narrazione, così da acculturarci anche su alcuni fatti che magari non avremmo mai conosciuto!
WEAR OS 5 CONVINCE, MA SI PUO' PERFEZIONARE!
Non sono un amante di Apple Watch, per un serie di motivi, come degli smartwatch con autonomia ridotta in generale, ma reputo WatchOS di Apple un piccolo capolavoro. Apple Watch non solo è un ottimo compagno dello smartphone, ma anche un "mini" sostituto di esso, grazie alla grafica ottimizzata su ogni funzione a disposizione.
Pixel Watch è un prodotto più giovane ma arrivato alla terza generazione è sulla buona strada per arrivare ai livelli del suo rivale diretto. "App Recenti" non è altro che una lista di app, mentre su Apple Watch abbiamo delle vere e proprie schede che ci mostrano a che punto avevamo lasciato una determinata app e con uno swipe possiamo chiudere quel task, un po' come avviene con gli smartphone.
Pixel Watch ha anche molte meno app a disposizione. Sto provando il nuovo Roborock Qrevo Curv ad esempio e già da tantissimo tempo l'app Roborock è disponibile nell'App Store per watchOS. Idem Xiaomi Home, EasyPark, Revolut, HelloBank, KingSmith, MyTIM, OneFootball, WeChat e potrei continuare a lungo.
In tutta sincerità vi dirò anche che queste app su Apple Watch le avrò usate due volte ciascuna in tre anni, poiché non reputo lo smartwatch uno strumento ideale per queste operazioni, ma sicuramente a qualcuno farà piacere averle a disposizione. Le uniche due app degne di nota su WearOS, sono WhatsApp e Spotify. La prima è un vero e proprio mini client che occuperà uno slot dei vostri "dispositivi collegati", soluzione originale ma comoda.
Manca una interazione con Gemini, purtroppo. Sarebbe stata una buona occasione questo Pixel Watch 3 per portare una bella "scheda", o rimando tramite click prolungato della corona, a Google Gemini. L'assistente vocale Google Assistant, disponibile sul Pixel Watch, è infatti ormai un po' obsoleto, a volte non capisce realmente i nostri intenti, e mal si integra con Gemini se dobbiamo sincronizzare eventi o appuntamenti in calendario.
Se il dualismo su smartphone è ormai giunto quasi al capolinea, lo stesso non si può dire per gli wearable e android auto. La speranza è che arrivi presto, anche sotto forma di app o assistente vocale, un po' come ChatGPT per i wearable Nothing. Quanto sarebbe comodo far registrare una nota vocale al volo a Gemini tramite il nostro smartwatch da polso, e richiedere una sbobinatura o riassunto rapido vocale? Anche il nuovo Gemini Live si sposerebbe divinamente con un formato watch.
SCHEDA TECNICA
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Materiali e finiture:
- Scocca: alluminio riciclato al 100%
- Cinturino sportivo: fluoroelastomero con rivestimento soft-touch
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Dimensioni e peso:
- Diametro: 41 mm o 45 mm
- Altezza: 12,3 mm
- 31 g o 37 g (45 mm), in entrambi i casi senza cinturino
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Display
- Display Actua, vetro su misura 3D Corning Gorilla Glass 5, AMOLED LTPO a 320 PPI con colore DCI-P3, 2000 nit picco, 1 nit di luminosità minima (display sempre attivo), display reattivo (1-60 Hz), display sempre attivo
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Connettività: 4G LTE e UMTS, Bluetooth 5.3, Wi-Fi 802.11a/b/g/n/ac/ax 2,4 GHz, 5 GHz, NFC, Banda ultralarga, GPS
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Compatibilità: Android 10.0 o versioni successive
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Alimentazione (batteria e ricarica)
- 307 mAh (41 mm), 420 mAh (45 mm)
- Fino a 24 ore con display sempre attivo, fino a 36 ore con la modalità di risparmio energetico
- Cavo di ricarica rapida USB-C
- Velocità di ricarica:
- Circa 24 minuti fino al 50%
- Circa 35 minuti fino all'80%
- Circa 60 minuti fino al 100%
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Chip: Qualcomm SW5100, co-processore Cortex M33
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Sistema operativo: Wear OS 5.0
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Spazio di archiviazione e memoria:
- 32 GB di memoria flash eMMC
- SDRAM da 2 GB
SPORT E SENSORI
Se l'hardware della scheda tecnica, che trovate poco sopra a questo capitolo, è lo stesso, è probabile aspettarsi gli stessi ottimi risultati. Anche i sensori a bordo di questo Pixel Watch 3 difatti sono gli stessi:
- SpO2 a luce rossa e infrarossa,
- Sensore ottico per il calcolo della frequenza cardiaca multi-path
- Sensore per la temperatura cutanea e risposta corporea di conduttanza cutanea (cEDA).
- Accelerometro, altimetro, barometro, bussola, giroscopio e magnetometro.
Al netto di ciò, all'interno troviamo lo stesso chip SW5100 accoppiato al co-processore Cortex M33 quindi è difficile aspettarsi un qualcosa di rivoluzionario. Nel quotidiano lo smartwatch non ha mai mostrato incertezze, tutto scorre fluidamente e senza impedimenti, ma non abbiamo quel dual chip che abbiamo analizzato sul OnePlus Watch 2 che permette di consumare pochissimo nell'uso "base".
I maggiori drain difatti degli smartwatch li abbiamo in standby, escluse pesanti sessioni di allenamento con GPS, e la soluzione a dual chip permette proprio di evitare ciò. Il Pixel Watch 3 non arriva a quel livello, ma si ferma al giorno e mezzo di utilizzo blando (notifiche, controllo multimediale, una massimo due chiamate da una manciata di minuti, controllo metriche sportive).
Durante una sessione di corsa (notturna, specifico per la luminosità del display), ho consumato il 15% di batteria in 1h30min di attività sportiva. Se ogni giorno fate enormi sessioni di allenamento difficilmente arriverete a sera, o almeno alla mattina del giorno dopo con il sonno monitorato.
Per mia esperienza invece con una sessione di allenamento sporadica o "da sala pesi" riuscite tranquillamente a chiudere le 24h di utilizzo, andando ad effettuare quindi la ricarica appena svegli, magari durante una doccia. La ricarica è tra l'altro del 20% più veloce e si nota, infatti la batteria da 307mAh si ricarica abbastanza rapidamente. I tempi di ricarica sono i seguenti:
- Circa 24 minuti per il 50%
- Circa 35 minuti per l'80%
- Circa 60 minuti per il 100%
IL CALCOLO DEL SONNO E DEL RIPOSO
Pixel Watch 3 non monitora soltanto la nostra qualità del sonno, ma anche come il riposo va ad inficiare sul nostro status corporeo. Se abbiamo dormito perfettamente, il nostro battito a riposo e la variabilità di esso è buono, il Pixel Watch 3 ci consiglierà di fare attività sportiva. Avremo un "Cardio Load" durante l'allenamento, se questo carico di lavoro si assesta su buoni livelli riceveremo un piano di allenamento differente dal normale o come sarebbe stato con un valore basso. Presente ovviamente l'ECG, in una situazione normalizzata il mio medico di base l'ha ritenuto sovrapponibile a quello fatto tramite i suoi macchinari, ma ovviamente è da usare come campanello d'allarme, nulla più.
Lo smartwatch capisce perfettamente quando andiamo a dormire e le varie fasi del sonno. Al momento giusto le fasi di veglia sono da ottimizzare rispetto ad Apple Watch e OnePlus Watch 2. Questo forse è a causa della nuova funzione che cerca di capire quando siamo addormentati per fare entrare lo smartwatch in una modalità "risparmio energetico smart" per consumare il meno possibile. Indossando Apple Watch SE e Pixel Watch 3 da ieri, con utilizzo solo di notifiche e calcolo del sonno, in casa, ho il primo al 39% di batteria e il secondo al 53%. Considerando che il Pixel Watch 2 aveva risultati sovrapponibili all'Apple Watch SE direi non male il passo in avanti.
CONCLUSIONI E PREZZO
Il Google Pixel Watch 3 arriva in Italia ad un prezzo pari a 399€ e 449€ in versione 41mm e 45mm, prezzi che aumentano poi di 50€ se prendiamo in considerazione le versioni LTE con eSIM. Personalmente reputo i prezzi leggermente elevati. Un Pixel Watch 2 ad oggi costa 280€, offrendo pressoché le stesse funzioni. Se avete del credito da spendere sul Google Store, perché magari avete acquistato un Pixel 8 o Pixel 9, l'acquisto diventa già decisamente più consigliabile.
La verità è che alla fine uno smartwatch è un acquisto nettamente personale e situazionale, soprattutto quando parliamo di prodotti di fascia alta come questi. Fitbit Premium è meno importante del passato, dal momento che alcune funzioni qui sono gratuite, ma è comunque un qualcosa che dovreste considerare se state acquistando questo Pixel Watch 3. Sono quindi circa altri 80€/anno di abbonamento. Con Fitbit Premium guadagnate difatti:
- Consigli personalizzati e approfonditi, anche per gli esercizi o per la corsa (in questo caso grazie all'AI)
- Livello di Recupero Giornaliero per programmare gli allenamenti
- Profili del sonno con tendenze del sonno mensili
- Punteggio del sonno che mostra fasi e qualità del sonno
- Esercizi guidati da istruttori esperti Fitbit e Peloton
- Sessioni video e audio di meditazione e mindfulness
- Ricette per ricaricare il tuo corpo con pasti nutrienti
- Report sul benessere con tendenze di salute mensili
Parliamo di funzioni essenziali? Probabilmente no, ma se non lo sono forse non lo è per voi neanche l'acquisto del Pixel Watch. Ad oggi per chiamate, notifiche e un calcolo generico dell'attività fisica e del benessere corporeo ci sono alternative anche più economiche, e con più batteria.
Se invece siete degli sportivi, in cerca di uno sportwatch ma che sia minimale e non un "pataccone" al polso, questo Google Pixel Watch 3 potrebbe essere la soluzione perfetta. Insomma è un prodotto che alla fine va bene per tutti, migliora dove era necessario migliorare (principalmente il display) ma resta ancora un prodotto costoso, non alla portata di tutti.
Il prossimo passo avanti? Una batteria migliore (Honor Watch 5 ha una 480mAh grazie alla batteria carbonio silicio, nelle stesse dimensioni in pratica!), o una soluzione dual chip come quella di OnePlus Watch 2, perlomeno sul modello da 45mm che ha molto più spazio a disposizione!
EXTRA: DISCORSO RIPARABILITÀ
Qualche giorno fa vi abbiamo riportato la notizia che Google Pixel Watch 3 non è riparabile, ma soltanto sostituibile. Sia qui che per tutto il web si è creata un bel po' di indignazione, più o meno lecita. Nel 2024 dove si punta tutto sul green, a rimuovere a tratti anche i cavi e le spille per i carrellini delle SIM dalle confezioni di vendita, ci aspetteremmo un focus sulla riparabilità e possibilità di ricondizionare un prodotto, certo che sì.
D'altra parte questo discorso perde un po' di senso analizzando i rivali. Un Pixel Watch 3 costa 399€ come minimo, quindi nel caso ci si rompesse ne dovremmo comprare uno nuovo a 399€. Se ad oggi comprate un Apple Watch 9 su Amazon con stesse dimensioni del Pixel Watch, spenderete 390€, la stessa cifra. Per riparare un danno causato da voi dovrete spendere 359€ come costo stimato.
Non ho alcun interesse a difendere il Pixel Watch, ripeto e sostengo che tutti i prodotti nel 2024 dovrebbero puntare ad una longevità e riparabilità, ma trovo altresì illogico pensare che qualcuno spenda 359€ per riparare un prodotto che ne costa 389€. Nessuno spende quanto un prodotto nuovo per riparare un qualcosa di usato. Il risultato è che in entrambi i casi ci ritroveremo con un prodotto da cestinare e quindi anche tutti i discorsi "green" tendono a crollare. Ciò non significa che non si debba criticare Google per la sua politica, sbagliatissima, ma che si debbano criticare tutti, anche quelle aziende che chiedono quasi quanto il costo del nuovo per riparare un prodotto, poiché disincentivano totalmente a farlo.
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