Recensione POCO F6: costa meno della variante Pro senza rinunce!
04 Giugno 2024 2
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Circa una settimana fa vi abbiamo parlato di POCO F6 Pro, un ottimo smartphone che alla metà del prezzo di un top di gamma cerca di emulare quasi tutte le sue specifiche tecniche. Tra i contro di F6 Pro avevamo evidenziato dei microfoni non eccellenti, delle fotocamere secondarie non all'altezza ed alcune mancanze come ad esempio il supporto eSIM. POCO F6, rispetto alla sua variante PRO, guadagna dei microfoni decisamente migliori, una certificazione IP64 ed una sensibile piacevolezza d'uso grazie al peso contenuto. I compromessi ai quali scendere, d'altro lato, sono pochissimi.
POCO F6 ha sì una fotocamera principale meno prestante, un display tecnicamente meno qualitativo ed un SOC, basato sul nuovo Snapdragon 8S Gen 3, sulla carta peggiore, ma nella vita reale le differenze sono così minime che la differenza di prezzo, a favore di POCO F6, lo rende un prodotto decisamente più appetibile e consigliabile. Il prezzo in fase di lancio ha toccato anche i 350€ per la variante 12/512GB con memorie UFS 4.0 e RAM LPDDR5x, proprio come un top di gamma, e tra qualche mese con ulteriori cali di prezzo potrebbe diventare un super acquisto proprio come è stato con POCO X6 Pro, il miglior smartphone ad oggi per meno di 300€.
INDICE
DESIGN E QUALIT COSTRUTTIVA
POCO F6 si presenta come uno smarphone decisamente più spartano rispetto alla variante Pro. Perdiamo difatti il vetro posteriore con quei particolari e affascinanti giochi di luce di F6 Pro ed anche il solido e resistente frame in metallo. POCO F6 ha sia la back cover che il frame completamente in plastica, seppur di buona qualità e resistente, con un design decisamente meno originale e ricercato. Tutta questa plastica porta con sé un vantaggio: il peso di questa variante base è di oltre 30 grammi inferiore, risultando quindi decisamente più piacevole da usare su medie e lunghe sessioni.
Se siete utilizzatori di cover a conti fatti F6 può essere un ottimo compromesso. Vi notifico tra l'altro che una cover in TPU è già presete nella confezione di vendita. Il nostro consiglio per la colorazione, avendo avuto modo di osservarle durante l'evento di presentazione, è la nera anziché la verde o la titanio in nostro possesso. La colorazione più scura è quella che alla vista nasconde meglio i materiali prevalentemente in plastica dello smartphone. Vi parlo infine di usabilità poiché seppur il display è da 6.67", attorno ad esso sono presenti delle cornici risicatissime che permettono di ottenere una altezza dello smartphone pari a 160mm e poco più. Se avete una mano poco più grande della media non vi sarà precluso fare alcune operazioni anche con una sola mano.
74.4 x 160.5 x 7.8 mm |
74.95 x 160.86 x 8.21 mm |
RICEZIONE, MICROFONI E SENSORE DI PROSSIMIT
Mi permetto di fare una eccezione al classico scherma delle recensioni per parlarvi subito di ricezione, microfoni ma più che altro del sensore di prossimità montato su questo smartphone. A differenza del POCO F6 Pro, che ha un sensore fisico di prossimità, qui ne troviamo uno virtuale basato su un particolare algoritmo software. Gli Xiaomi degli anni passati ci hanno tormentato con sensori di prossimità virtuali inefficaci e che creavano più danni che altro, rispetto ad esempio a quelli che Samsung utilizzava e utilizza tutt'oggi sui Galaxy A Series. Fortunatamente sono stati fatti enormi passi in avanti e come potrete vedere all'interno della video recensione finalmente questa tipologia di sensore è efficace, seppur non perfetto. Vi invito a visionare il video per capirne il funzionamento e giudicare se per voi è sufficente o meno. Ovviamente averne uno fisico sarebbe sempre la scelta migliore.
Faccio una chiusura finale parlandovi di ricezione, che è eccellente, e sui microfoni che tanto avevamo criticato sul POCO F6 Pro. Potrà sembrarvi assurdo ma i microfoni di POCO F6 sono infinitamente migliori rispetto a quelli del modello Pro, più costoso. Se vi state chiedendo il perché possiamo provare a tirare qualche ipotesi nel buio: POCO F6 è uno smartphone nato su un progetto diverso e recente, quello del Redmi Turbo 3, dove il POCO F6 Pro prende origine dal Redmi K70 della precedente generazione. Può risultare probabile che nel giro di questa generazione si sia posto più attenzione sulla qualità dei microfoni o l'ottimizzazione di essi. In alcune chiamate mi è stato riferito come l'audio catturato dai microfoni di questo POCO F6 fosse addirittura meglio di alcuni top di gamma in prova. Il WiFi purtroppo non è di tipo 7 come la variante Pro ma il Bluetooth qui arriva al protocollo 5.4.
DISPLAY, FINGERPRINT E FACE UNLOCK
Per sbloccare il POCO F6 possiamo sfruttare l'ottimo sensore ottico di impronte posto sotto al display AMOLED o in alternativa sfruttare lo sblocco 2D con il voltro grazie alla nuova selfie camera da 20MP. L'accoppiata Snapdragon 8S Gen 3 e nuova fotocamera selfie ci permettono tra l'altro di sfruttare alcune "funzioni AI" che analizzeremo dopo parlando di software. Manca tra queste, ve lo anticipo, uno sblocco sicuro con il volto per i pagamenti, come avviene su Google Pixel 8. Lo sblocco con l'impronta comunque è rapido ed affidabilissimo. All'interno delle impostazioni possiamo anche decidere di tenere il display a bassa luminosità durante la fase di sblocco, affaticando meno la vista al netto di un possibile tempo di riconoscimento più lungo.
Una volta sblocca il POCO F6 ci troviamo di fronte al suo display AMOLED da 6.67" con risoluzione 1.5K, 10bit di profondità colore, 1200 nit di picco SDR e 2400 nit di picco HDR. Il refresh rate è massimo di 120Hz ma non essendo il display LTPO non abbiamo una dinamicità 1-120Hz. Il tutto è protetto da un Gorilla Glass Victus mentre la variante Pro ha un più vetusto Glass 5. Rispetto al POCO F6 Pro perdiamo qualcosa come l'MEMC, il display ambientale simil TrueTone, la profondità colore 12 bit e ovviamente la possibilità di sfruttare una risoluzione maggiore come il WQHD+ con switch automatico. Al netto di ciò però i due display sono più simili di quanto si pensi.
Sotto la luce diretta del sole, nella vita di tutti i giorni, la luminosità di picco è pressoché identica per tutti e due i dispositivi e la qualità del display risulta simile. Se siete dei videogiocatori incalliti potreste preferire il display del POCO F6 Pro poiché in modalità Game Turbo può supportare un Touch Sampling più alto e un PWM più alto (funzione apprezzabile anche da chi passa molto tempo a visualizzare il display dello smartphone soprattutto a basse luminosità). Bene il supporto all'HDR10+, HEVC e Dolby Vision anche nelle applicazioni terze quali Netflix.
SCHEDA TECNICA
- display: AMOLED DotDisplay da 6,67 pollici, CrystalRed risoluzione 1,5K, frequenza di aggiornamento fino a 120 Hz, luminosità tipica 500 nit, fino a 1.200 nit HBM, fino a 2.400 nit di picco, copertura 100% spazio colore DCI-P3, PWM dimming 1.920 Hz, protezione in vetro Corning Gorilla Glass Victus
- SoC: Qualcomm Snapdragon 8s Gen 3, processo produttivo TSMC a 4 nm, CPU octa core fino a 3 GHz, GPU Adreno
- raffreddamento LiquidCool Technology 4.0 con IceLoop
- memorie: 8 o 12 GB di RAM LPDDR5X e 256 o 512 GB di archiviazione UFS 4.0
- fotocamere:
- frontale: 20 MP apertura f/2.2
- posteriore wide principale: 50 MP, sensore Sony IMX882 da 1/1,95 pollici, f/1.59, pixel da 1,6 µm, stabilizzazione ottica (OIS)
- posteriore ultra wide: 8 MP
- connettività: 5G dual SIM, Wi-Fi 6, Bluetooth 5.4, emettitore IR, NFC, GPS
- sistema operativo: Xiaomi HyperOS
- resistenza IP64
- sblocco: lettore di impronte digitali in display
- audio: stereo
- batteria: 5.000 mAh
- ricarica: rapida a 90 watt, caricabatterie in dotazione
- dimensioni: 160,5 x 74,5 x 8 mm
- peso: 179 grammi
- colori: nero, verde, titanio.
AGGIORNAMENTO E SOFTWARE
POCO F6 proprio come F6 Pro ed X6 Pro segue la nuova politica di aggiornamenti del sub-brand di Xiaomi e supporterà aggiornamenti "3+4" fino quindi ad Android 17 e patch di sicurezza fino a Maggio 2028. Per un telefono che ad oggi si acquista a poco più di 300 euro è un compromesso più che valido. Per quanto abbiamo potuto osservare con tutti i POCO recensiti nel 2023 l'azienda rilascia circa un aggiornamento ogni due mesi, con le patch quindi non sempre in linea col mese di uscita, e i major update arrivano con massimo 2-4 mesi di ritardo rispetto la miglior concorrenza ovvero Pixel e Samsung.
Il software alla base è la HyperOS for POCO. Rispetto agli Xiaomi qui troviamo di stock il POCO Launcher che può risultare leggermente più piacevole come grafica per un pubblico occidentale. Le differenze in realtà si esauriscono qui e per il resto ci troviamo la solita ex MIUI ricchissima di funzioni ma anche di qualche bloatware di troppo. Fortunatamente la maggior parte di esso è removibile. Durante il lancio ufficiale tra l'altro abbiamo avuto modo di affrontare questo discorso con Angus Ng, l'Head of Product Marketing di POCO, e ci ha raccontato di come stanno cercando di ottimizzare questo aspetto in due modi: in primis preinstallare app che probabilmente installaremo comunque, come Facebook, TikTok e app di gestione documenti. In seconda battuta l'obiettivo futuro è rendere opzionale l'installazione o meno di quel bloatware secondario come i vari giochini di turno.
Chiudiamo il discorso software affrontando una feature che non era presente su POCO F6 Pro e che come anticipato prima è resa possibile grazie all'accoppiata Snapdragon 8S Gen 3 e nuova selfie camera: Le Air Gesture. Ciclicamente nel mondo Android vediamo tornare questa feature che ora, a detta di POCO, dovrebbe essere finalmente valida e ben funzionante grazie proprio all'Intelligenza Artificiale. Sulla carta possiamo stoppare la riproduzione multimediale con il palmo della mano aperto, scorrere ad una nuova canzone trascinando la mano da sinistra a destra o rispondere ad una chiamata disegnando un cerchio in aria. Sulla carta, per l'appunto, poiché al momento sono una manciata le app supportate e in queste poche la maggior parte delle gesture ancora non funziona benissimo. Simpatica invece la funzione che riconosce il nostro sguardo e abbassa e alza la luminosità del display di conseguenza.
PRESTAZIONI, BATTERIA E SPEAKER
POCO F6 è il primo smartphone che proviamo con a bordo il nuovissimo Snapdragon 8S Gen 3. Sempre durante l'intervista con il Capo Marketing abbiamo potuto dialogare sul perché inserire questa novità nella variante base e non sul Pro e la risposta che ci è stata data è che, dopo tantissimi test interni, lo Snapdragon 8 Gen 2 si comportava meglio dell' 8S Gen 3. A seguito dei nostri test possiamo in effetti confermarvi ciò. Questo nuovo SOC è un ibrido particolare che attinge vari elementi dalle migliori soluzioni di ultima generazione e crea questo ibrido perfetto per la fascia media. La CPU va quasi come un top di gamma attuale mentre la GPU presenta qualche limite in più ed è più assimilabile a quella che troviamo su uno Snapdragon 8+ Gen 1 di due generazioni fa.
A coadivuare il tutto rimane una RAM da 8 o 12GB LPDDR5x e 256 o 512GB di storage UFS 4.0. Smartphone come Pixel 8 Pro o Galaxy S24 vi ricordo che montano nella versione base memorie UFS 3.1 per listini poco sotto i 1000€. Lato scheda tecnica e prestazioni è incredibile ciò che POCO ci propone su una fascia di prezzo dove i rivali montano Snapdragon di fascia bassa o mediatek da fascia media. Pensiamo al Motorola Edge 50 Pro che è arrivato sul mercato a poco meno di 800€ con memorie UFS 2.2 ed un SOC non potente come il POCO ad esempio. Al momento ci aspettiamo i nuovi Honor 200 a creare un po' do competizione, con l'incognita del prezzo, poiché anche loro arriveranno sul mercato con processori di fascia alta ma a prezzi più contenuti.
Seppur abbiamo notato qualche consumo comunque extra rispetto allo Snapdragon 8 Gen 2 e delle temperature leggermente più elevate nella vita quotidiana questo POCO F6 va benissimo. E' raro provare un telefono da meno di 400€ ed avere la stessa sensazione di un top di gamma quando si naviga tra le varie app e videogiochi ma questo è uno di quei casi. Le animazioni sono fluidissime ed anche i giochi più impegnativi 3D, come Honkai Star Rail, sono ben gestiti. Attenzione solo alle sessioni di gaming prolungato: c'è il rischio di un frame rate leggermente ballerino in alcune circostanze rispetto allo Snap 8 Gen 2 di POCO F6 Pro. Bene il sistema di dissipazione LiquidCool 4.0 che rimane lo stesso di POCO F6 Pro.
BATTERIA E RICARICA
POCO F6 rispetto ad F6 Pro fa un leggero passo indietro dalla ricarica a 120W per fermarsi ad una più contenuta 90W. Poco male perché la carica avviene comunque in trenta minuti circa nelle condizioni più ottimali, col caricatore incluso in confezione, e permette alla batteria da 5000mAh di scaldare anche meno durante questo processo. Manca una ricarica wireless che nella precedente generazione era presente soltanto nella variante Pro.
Per quanto riguarda la durata della batteria nella mia giornata stress tipica con Android Auto Wireless per circa due ore, Maps, Apple Music in qualità loseless, uso fotografico e tanto utilizzo social sono riuscito ad ottenere dalle 4h30min di display alle 5h di display con anche ulteriore batteria residua. I risultati tutto sommato sono quindi in linea con quanto osservato su POCO F6 Pro e quanto era già in grado di fare F5 della scorsa generazione.
SPEAKER STEREO
POCO F6, come anche la variante Pro, fa fede ad un sistema di speaker stereo basato sull'altoparlante principale inferiore che viene coadiuvato dalla capsula auricolare. Sul frame superiore possiamo notare proprio dei forellini che permettono all'audio dalla capsula auricolare di fluire al meglio. L'audio che otteniamo da questo sistema è ottimo con dei bassi anche abbastanza corposi e veritieri seppur il volume sarebbe stato preferibile averlo leggermente più alto.
LE FOTOCAMERE
Parlando di fotocamere POCO F6 rinuncia al sensore LightHunter 800 di F6 Pro, in collaborazione con Omnivision, a favore di un più vetusto Sony IMX882. Le dimensioni del sensore sono identiche, entrambi hanno delle lenti stabilizzate con OIS ed hanno entrambi 50MP. Le somiglianze si esauriscono qui poiché F6 Pro ci offre degli scatti più puliti in notturna, per quanto riguarda il rumore digitale, ed una gamma dinamica maggiore. Gli scatti di POCO F6 a confronto risultano leggermente più slavati e privi di dettaglio.
Stiamo in ogni caso parlando di uno smartphone che fa delle fotocamere un aspetto marginale, rispetto al resto della scheda tecnica, ed è già decisamente apprezzabile l'essere passati da un sensore 1/2" di POCO F5 a quello da dimensioni pari a 1/1.5" di POCO F6. Il salto avanti rispetto a POCO F5 è notevole in ogni situazione di utilizzo. Anche l'OIS è decisamente più efficace e la distanza minima di messa a fuoco permette di sopperire anche alla mancanza, non sofferta, della fotocamera macro da 2MP, presente invece su POCO F6 Pro.
Su POCO F6 infatti l'unica fotocamera secondaria presente è una ultrawide che risulta essere da 8MP di risoluzione e di qualità identica a quella osservata sulla variante Pro. Come per la variante PRO sono presenti gli stessi limiti come l'assenza degli scatti in RAW. I selfie rispetto ad F6 Pro sono leggermente preferibili seppur in notturna soffriamo molto il rumore digitale e l'assenza di dettagli. Manca ovviamente l'autofocus per la selfie camera.
Chiudiamo con i video che arrivano fino al 4K/60fps con la fotocamera principale e sono di ottimo livello per questa fascia di prezzo e per il prodotto che è questo F6. La stabilizzazione come detto è eccellente e vi invito a recuperare il video su YouTube per farvi una idea più decisa. Grazie poi ai microfoni di buon livello POCO F6 risulta anche uno smartphone usabile in quelle situazioni quali un concerto dove molti suoi rivali, anche più costosi, fanno fatica.
CONCLUSIONI E PREZZO
POCO F6 è quindi a conti fatti un ottimo smartphone. Al netto di una scheda tecnica meno da effetto wow una volta che lo si prova ci si rende subito conto di come le differenze dal modello PRO siano effimere. Avere dei microfoni di alto livello, rispetto a quelli più carenti di F6 Pro, essere uno smartphone più piacevole da utilizzare e più di tutti avere un prezzo più competitivo sono tutti fattori che rendono POCO F6 un acquisto decisamente preferibile. I rivali, a conti fatti, sono pochi e ci si aspetta come detto prima un Honor 200 che si giocherà più o meno le stesse carte. Occhio al POCO X6 Pro perché spendendo ancor meno si può avere una esperienza tutto sommato simile a quella che oggi si ha con un POCO F6.
74.4 x 160.5 x 7.8 mm |
75.7 x 162.2 x 8.49 mm |
74.02 x 161.47 x 8.75 mm |
Per chi cerca una esperienza "da top di gamma" a basso costo l'alternativa a questo POCO è sempre in casa e si chiama Xiaomi 13T. Ne riparleremo a breve in una riprova ma a conti fatti con un acquisto di questo tipo si rinuncia a prestazioni brute e memorie da top di gamma a favore però di una fotocamera di altissimo livello tra la principale ed il teleobiettivo. Occhio anche al Realme 12 Pro Plus che ormai si trova stabile attorno ai 400€ e al netto di rinunciare prepotentemente ad avere delle prestazioni da top di gamma ci offre un sistema di fotocamere di altissimo livello, anche meglio di Xiaomi 13T. Se le fotocamere non sono il vostro interesse primario POCO F6 è probabilmente il miglior acquisto che possiate fare su questa fascia di prezzo. Fateci sapere la vostra però qui sotto nei commenti!
VOTO: 8.2
VIDEO
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(aggiornamento del 04 giugno 2024, ore 08:10)