Recensione Sonos Ace: grande qualità al primo colpo

5 months ago 174

Sonos è un mostro sacro quando si parla di dispositivi audio: produce alcuni tra i migliori smart speaker e migliori soundbar disponibili sul mercato e ha degli utenti affezionatissimi che, ormai da anni, aspettavano il lancio delle prime cuffie dell'azienda.

Queste cuffie sono finalmente arrivate: le Sonos Ace erano uno dei prodotti più attesi dell'anno e le aspettative erano francamente altissime. D'altra parte, si trattava pur sempre di una prima generazione e, considerando anche quanto è solido e affollato il settore delle cuffie, esisteva il rischio concreto che Sonos potesse prendere uno scivolone con il suo primo prodotto di questo tipo.

Ma adesso possiamo dirlo: non solo Sonos non ha preso alcuno scivolone ma, al primo colpo, è riuscita a realizzare uno modello che da subito rappresenterà un punto di riferimento, tra le migliori cuffie Bluetooth in assoluto disponibili sul mercato.

Confezione di vendita con tutto quello che ci si aspetterebbe: all'interno, oltre le cuffie, troviamo la custodia rigida per il trasporto, un cavetto USB-C/USB-C per la ricarica (ma anche l'ascolto via USB) e un cavetto USB-C/jack audio per collegare le cuffie anche a connettori da 3,5mm.

Ancora una volta un plauso a Sonos per la confezione interamente riciclabile, in carta.

Da un punto di vista estetico, a colpo d'occhio le Sonos Ace sembrano una fusione tra AirPods Max e WH-1000XM5: le linee ricordano molto il design delle cuffie di Sony, ma gli elementi metallici a vista richiamano l'estetica delle cuffie di Apple. Sotto tanti punti di vista, Sonos sembra aver preso il meglio di questi due modelli per tirare fuori delle cuffie davvero impeccabili sul fronte della qualità costruttiva. 

Ci sono tanti piccoli dettagli che confermano l'approccio maniacale di Sonos nel design: la sezione finale dell'archetto è tagliata in diagonale per indicare istintivamente fronte e retro, così come l'interno dei padiglioni è di colore diverso per riconoscere immediatamente padiglione destro e sinistro.

Inoltre, l'archetto è imbottito con due tipi diversi di spugna (una più densa, una meno densa) per distribuire meglio il peso sulla testa e i padiglioni hanno un rivestimento anti-impronte che non trattiene l'unto delle dita.

Sul padiglione sinistro c'è il connettore USB-C e il tasto On/Off (che serve anche per mandare in pairing Bluetooth), mentre sul padiglione destro troviamo pulsante per il controllo dell'ANC e il cosiddetto Content Key, ossia un tasto che si può sia premere (per Play/Pausa e cambiare traccia) che far scorrere sopra e sotto (per regolare il volume).

I cuscinetti dei padiglioni sono imbottiti in memory foam e sono removibili. Si agganciano alle cuffie tramite magneti (in modo analogo a quanto già visto su AirPods Max): l'aggancio è molto saldo (al punto che se non sapessi che sono removibili, non lo avrei detto) e i magneti sui cuscinetti hanno poli opposti, in modo che sia impossibile posizionare il cuscinetto destro sul padiglione sinistro e viceversa.

Tutti componenti metallici, il meccanismo dell'archetto su cui scorrono le cuffie, ma anche le griglie dei microfoni e il Content Key sono tutti in acciaio inossidabile

Le cuffie sono abbastanza leggere considerando la presenza di elementi in acciaio, pesano infatti 312 grammi. Per confronto, le Sony WH-1000XM5 (interamente in plastica) pesano 250 grammi, mentre le AirPods Max (con archetto interamente in metallo) pesano 384 grammi. 

Sono molto comode da indossare e personalmente non ho mai avvertito il senso di pesantezza dato dalla pressione dell'archetto che capita con alcune cuffie (vedi AirPods Max). Al contrario, l'unica critica che muoverei in termini di comodità è nella pressione un po' eccessiva esercitata dai padiglioni, che mi ha fatto sentire un po' di fatica intorno alle orecchie dopo ore d'uso. Quella di avere cuscinetti che premono bene è probabilmente una scelta per massimizzare l'isolamento passivo e, sebbene non rappresenti certo un problema nell'uso quotidiano, per me è stato l'unico neo in termini di comfort, altrimenti ai massimi livelli.

I padiglioni hanno un po' di flessibilità (verso l'interno o l'esterno) rispetto gli archetti e, in questo modo, si adattano meglio alla forma della testa. Inoltre i padiglioni ruotano (e occupano meno spazio quando sono nella custodia): tuttavia, ruotano solo in una direzione e, quando lasciate le cuffie poggiate sulle spalle, i padiglioni saranno rivolti verso l'esterno.

Esteticamente la scelta non mi fa impazzire e, anche da un punto di vista di "protezione" del driver (magari da eventuali schizzi di pioggia) credo non sia la scelta più indicata. D'altra parte, anche le Sony ruotano in questo modo, quindi toccherà farsene una ragione.

Custodia per il trasporto

Una menzione a parte merita la custodia per il trasporto, che trovo davvero ottima: anche se è realizzata interamente in plastica (di cui il 75% riciclata), è piacevole al tatto con un rivestimento in stoffa, ed è sensibilmente più sottile di quella delle WH-1000XM5 (poiché anche i padiglioni delle Ace sono meno pronunciati della controparte di Sony).

Inoltre, il porta cavi è una piccola chicca: è attaccato al resto della custodia tramite magnete in modo che, se non vi serve, potete lasciarlo a casa, evitando di portarvi tutti i cavetti dietro.

La qualità audio delle Sonos Ace è davvero eccellente, senza dubbio tra le migliori in assoluto del mercato: a livelli così alti è difficile fare dei paragoni con altri mostri sacri del settore e scegliere il suono di un modello piuttosto che l'altro, ma posso dire che le cuffie di Sonos mi hanno genuinamente sorpreso più di una volta.

Dentro i padiglioni troviamo un driver dinamico da 40 mm sviluppato da Sonos: l'azienda non fornisce altre specifiche tecniche (come da tradizione), ma il suono che gli altoparlanti riescono a fornire è davvero eccezionale. La cosa che stupisce maggiormente è la quantità di dettagli che si riescono a percepire durante l'ascolto, con una menzione particolare per la morbidezza e la precisione dei bassi.

Il profilo sonoro non è neutro: l'equalizzazione di Sonos ha un profilo leggermente a V, con una piccola enfasi su bassi e alti, con frequenze medie un po' retrocesse. È un'equalizzazione leggera, che non snatura i brani ma dà un tocco personale al suono delle cuffie. 

Le Sonos Ace supportano l'audio spaziale, sia Dolby Atmos Music (da Apple Music, Amazon Music Unlimited e TIDAL) che Sony 360 Reality Audio (da Amazon Music Unlimited). I vari suoni trovano spazio in un palcoscenico sonoro piuttosto ampio e (soprattutto) dettagliato: il posizionamento è infatti molto preciso, con una profondità tale da arricchire l'ascolto.

In un classico intramontabile come Thriller di Michael Jackson, le leggere percussioni che accompagnano tutta la traccia non sono semplicemente a destra, ma arrivano da un punto preciso, lontano, sulla destra, leggermente indietro rispetto la testa dell'ascoltatore. In pezzi come questo, in cui il mixaggio e il posizionamento dei suoni hanno un ruolo fondamentale nella costruzione della narrazione, il livello di dettaglio delle Sonos Ace può fare la differenza: le percussioni, basse e costanti a destra, trasmettono quel senso di precarietà e urgenza e si contrappongono ai periodici giri di basso (ad esempio da 1:16) che, dalla sinistra, raccontano la fuga dei protagonisti.

Dall'applicazione Sonos (disponibile per Android e iOS) è possibile regolare leggermente l'equalizzazione, aumentando o diminuendo l'intensità di bassi e alti. I fan della personalizzazione del suono potrebbero (legittimamente) lamentare l'assenza di un vero equalizzatore, che d'altra parte non è mai stato presente sui prodotti Sonos, che ha sempre preferito un approccio molto semplificato.

Personalmente, anche se in generale ho apprezzato l'equalizzazione dell'azienda, dinamica e divertente, non mi sarebbe dispiaciuto avere un minimo di controllo in più, magari per alzare leggermente proprio le frequenze medie, in quanto in alcuni brani mi sarebbe piaciuto valorizzare di più la voce.

Infine, le cuffie supportano l'audio lossless: su Android, è possibile ascoltare musica senza compressione tramite il codec aptX Lossless (parte di Snapdragon Sound) sugli smartphone compatibili, mentre su iOS l'unico modo per godere della musica lossless è tramite il cavo USB-C/USB-C.

Dall'app di Sonos non ci sono molte opzioni o funzioni particolari: c'è la possibilità di cambiare il nome alle cuffie, abilitare ANC o Modalità Trasparenza, abilitare o meno il Play/Pausa automatico (e/o la risposta automatica alla chiamata quando si indossnao le cuffie), attivare o disattivare il tracciamento della testa quando si ascoltano contenuti in audio spaziale.

L'app serve anche per aggiornare il firmware delle cuffie e controllare il livello di batteria.

E poi c'è la modalità TV Audio Swap, spiegata in dettaglio nell'apposito paragrafo. 

Il "grande assente" è la possibilità di riprodurre audio in cuffia via WiFi, ossia collegando le cuffie direttamente alla rete wireless di casa e gestendo la riproduzione direttamente via cloud, in modo analogo a quanto si fa con tutti gli smart speaker Sonos. Intendiamoci: non è una funzione tipica per le cuffie, anzi, non c'è letteralmente nessun modello che funzioni in questo modo.

Il motivo per cui parlo di "grande assente" è perché l'intera community di utenti Sonos è rimasta delusa dal non poter trattare le cuffie al pari degli smart speaker dell'azienda, e non posso negare che anche durante l'evento di presentazione questa sia stata una domanda ricorrente da parte della stampa (me incluso).

A tal proposito, è bene specificare che il team di Sonos ha dato qualche spiegazione: oltre a essere una funzione inusuale, la riproduzione via WiFi non è stata inclusa perché il consumo di batteria è sensibilmente più elevato rispetto alla riproduzione via Bluetooth. 

Tuttavia, precisiamo che le cuffie sono dotate di WiFi (che viene utilizzato nella funzione TV Audio Swap) e il team ha comunicato che, qualora dai feedback degli utenti risultasse una funzione richiesta, non è da escludere che possa arrivare in futuro.

Cancellazione del rumore e modalità Trasparenza

La cancellazione del rumore è davvero eccellente, una delle migliori in assoluto mai provate su cuffie Bluetooth, senza niente da invidiare ai nomi più famosi come Sony WH-1000XM5 o AirPods Max. 

L'ANC si comporta bene non solo con frequenze basse e costanti (come mezzi di trasporto), su cui ormai è relativamente facile trovare discreti risultati anche su modelli di fascia media, ma anche su rumori improvvisi e su frequenze medie (come ad esempio le voci), che le Sonos Ace riescono a limitare estremamente bene.

Con un po' di musica in riproduzione, anche a volume basso, le cuffie permettono di lavorare senza distrazioni anche in ambienti affollati e chiassosi, come ad esempio un bar o un open space affollato.

Anche la modalità Trasparenza è molto buona e riesce a restituire in modo naturale i suoni esterni. Forse ancora leggermente inferiore alle AirPods Max per via di un sottilissimo fruscio di fondo che tradisce la natura digitale dei suoni che percepiamo, ma parliamo davvero di sottigliezze.

Una nota potenzialmente negativa è l'assenza di qualsiasi tipo di regolazione di ANC e Trasparenza dall'app Sonos: tanti modelli della concorrenza permettono infatti di selezionare intensità e/o creare profili diversi per ANC e Trasparenza a seconda delle condizioni d'uso; su Sonos Ace non c'è alcun controllo di questo tipo. D'altra parte, non è qualcosa che mi sento di criticare davvero: come sempre, Sonos sceglie la via della semplicità, e non mi sento di fargliene una colpa.

TV Audio Swap

La funzzione peculiare di queste Ace, che rappresenta un grande valore aggiunto per chi possiete una soundbar Sonos è il TV Audio Swap. Si tratta di una funzione che permette di trasferire l'audio della TV dalla soundbar alle cuffie: basta tener premuto il Content Key per passare da soundbar a Sonos Ace, e viceversa. Si trtta di una funzione pensata ad esempio per quando ci si vuole godere un film con la giusta qualità sonora, ma non si vuole distrurbare le altre persone in casa: il collegamento alla soundbar va configurato nell'app Sonos, ma è questione di pochi secondi.

Il valore aggiunto di questa funzione rispetto ad una semplice connessione Bluetooth (oltre l'immediatezza del passaggio) è l'elaborazione del suono, che in cuffia simula l'ascolto da un impianto 7.1.4. Riproduce quindi con grande precisione la spazialità del suono nei contenuti con audio Dolby Atmos e, nei contenuti che hanno semplice audio stereo, riesce comunque a ricreare una ambiente sonoro tridimensionale grazie ad un upmixer che elabora l'audio stereo e simula una audio binaurale.

Il risultato, quindi, è che tutti i film e le serie TV (con Dolby Atmos o meno) suonano meglio rispetto a delle normali cuffie connesse via Bluetooth. Il "trucco" è che l'elaborazione del suono avviene nella soundbar, che poi trasmette via connessione WiFi diretta (e quindi con bassisima latenza) l'audio alle cuffie.

Il risultato è davvero ottimo, anche se ogni tanto c'è qualche piccolo problema: durante l'uso con TV Audio Swap, mi è capitato qualche piccolo "glitch" audio (soprattutto giocando alla PS5). Parliamo di piccole interferenze che per qualche secondo disturbano il suono.

Al netto di questi occasionali difetti, però, l'esperienza è ottima e chi ha una soundbar Sonos dovrebbe pensarci, perché è un sistema che funziona davvero bene. È davvero immediato (il trasferimento dell'audio da soundbar a cuffie è praticamente istantaneo), comodissimo e garantisce un audio di grande qualità anche in cuffia.

Tuttavia, è possibile che dobbiate aspettare un po': al lancio TV Audio Swap funziona solo su iOS e solo con Sonos Arc.

Il supporto ad Android arrriverà prossimamente, così come il supporto ad altre soundbar: Sonos Ray, Sonos Beam Gen 2 e Sonos Beam Gen 1. Inoltre, con un prossimo aggiornamento, questa funzione si arricchirà ulteriormente con una tecnologia chiamata TrueCinema (al momento non ancora disponibnile): esattamente come avviene per TruePlay, parliamo di una tecnologia che analizzrà la rifrazione del suono nella stanza in cui è posizionata la soundbar per offrire all'utente un audio non solo tridimensoinale, ma anche verosimile per l'ambiente in cui si trova. L'idea è quella di massimizzare la sensazione di ascoltare suoni che arrivano non dalle cuffie ma da un impianto con 7.1.4 canali: tuttavia, non abbiamo ancora potuto provare, quindi rimandiamo il giudizio a quando TrueCinema sarà disponibile.

Connettività

Il Bluetooth è in versione 5.4 e i codec supportati sono SBC, AAC e aptx Adaptive (integrato in Snapdragon Sound). La presenza di Snapdragon Sound significa che tutti gli smartphone che supportano questa tecnologia possono godere del codec di Qualcomm con bitrate variabile, che permette di avere qualità lossless (ma anche minor latenza possibile).

La connessione allo smartphone è sempre stata rapida e solida, anche a parecchia distanza. Non manca il supporto al supporto al multipoint, che permette di collegare le cuffie contemporaneamente a due dispositivi. Anche quando erano associate a iPhone e Mac, le Sonos Ace hanno sempre funzionato senza problemi.

Controllli

Le Sonos Ace hanno unicamente pulsanti fisici (niente controlli touch): sul padiglione sinistro il tasto di accensione, sul padiglione destro il tasto per controllare ANC/Trasparenza (che avvia l'assistente vocale con una pressione prolungata) e il Content Key, che funziona sia come tasto per controllare la riproduzione che per regolazione del volume.

In dettaglio, il Content Key funziona così:

  • Clic: Play/Pausa
  • Doppio Clic: Traccia successiva
  • Triplo Clic: Traccia precedente
  • Clic prolungato: TV Audio Swap
  • Slide su/giù: alza/abbassa il volume

Non mancano ovviamente i sensori di prossimità (uno per ogni padiglione) che controllano quando rimuovete e indossate le cuffie, mandando automaticamente in Play o Pausa la musica.

I pulsanti fisici funzionano bene: danno un ottimo feedback al clic e sono comodi da premere, essendo posizionati in modo intelligente per essere facilmente raggiungibili col pollice. Lo slide del Content Key per regolare il volume può causare qualche incertezza le prime volte, ma dopo averci preso l'abitudine è molto funzionale.

Buona l'autonomia, in linea con gli standard di settore: Sonos dichiara 30 ore con ANC attivo. Ovviamente, senza cancellazione del rumore l'autonomia migliora.

C'è anche la ricarica rapida con supporto allo standard Power Delivery (PD): bastano 3 minuti per 3 ore di autonomia.

Promossi con alti voti anche i microfoni, che fanno bene il loro lavoro anche all'esterno e anche in condizioni difficili.

A bordo delle Sonos Ace troviamo 8 microfoni beamforming, che riescono a catturare bene le voci e isolarle rispetto ai rumori di fondo. Il risultato è un audio in chiamata sempre udibile, anche con importanti rumori di sottofondo.

Il secondo audio che potete ascoltare qui sotto è stato registrato in una condizione veramente difficile, perché per complicare la vita alle Sonos Ace ho messo in riproduzione questo video YouTube con suoni di città al massimo volume: posso assicurarvi che il rumore era veramente forte, al punto da non riuscire a sopportarlo per più di qualche manciata di secondi senza cuffie con ANC. Nonostante il caos sonoro, la mia voce – anche se un po' metallica e compressa – è comunque perfettamente udibile.

Come per la maggior parte dei prodotti Sonos, il vero tallone d'Achille è il prezzo: il costo di listino è di 499€.

È un prezzo da super top di gamma: per dare un po' di termini di paragone, è più alto delle Sony WH-1000XM5 (che costavano 420€ di listino, ma ormai si trovano a circa 350€), pari al prezzo di lancio delle Bose QuietComfort Ultra o delle Bang & Olufsen Beoplay HX, ma comunque più contenuto delle AirPods Max (579€) o delle Bowers&Wilkins PX8 (699€ di listino).

Ho citato ovviamente modelli molto costosi, che rappresentano le punte di diamante del settore, perché è giusto che le Sonos Ace vengano paragonate al meglio del meglio che c'è in giro, avendo poco o nulla da invidiare ai migliori prodotti in assoluto mai visti in commercio.

Il sample per questa recensione è stato fornito da Sonos, che non ha avuto un'anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso economico.

Su alcuni dei link inseriti in questa pagina SmartWorld ha un'affiliazione ed ottiene una percentuale dei ricavi, tale affiliazione non fa variare il prezzo del prodotto acquistato. Tutti i prodotti descritti potrebbero subire variazioni di prezzo e disponibilità nel corso del tempo, dunque vi consigliamo sempre di verificare questi parametri prima dell’acquisto.

Giudizio Finale

Sonos Ace

Le Sonos Ace sono delle cuffie eccezionali, che spiccano sul panorama sia per qualità sonora che per cancellazione del rumore, entrambi ai massimi livelli. Ottime anche da un punto di vista di costruzione e design, promettono di durare a lungo anche grazie ai padiglioni facilmente sostituibili. Hanno tutto quello che si può chiedere a delle cuffie top di gamma, inclusi ottimi microfoni, multipoint e ricarica rapida. In più la funzione TV Audio Swap è un grande valore aggiunto per chi possiede una soundbar Sonos. L'unico, vero limite è il prezzo, davvero molto elevato.

Sommario

Costruzione e comodità 9.5

Pro

  • Cancellazione del rumore eccezionale
  • Qualità audio eccellente
  • Qualità costruttiva eccellente
  • Ottimi microfoni
  • Play/Pausa automatico con sensori di prossimità
  • TV Audio Swap con soundbar Sonos
  • Ricarica rapida
  • Cuscinetti magnetici e sostituibili

Contro

  • Prezzo molto elevato
  • Nessuna integrazione nell'ecosistema Sonos via WiFi
  • Occasionali glith audio con TV Audio Swap
  • Stringono un po' intorno le orecchie

Giuseppe Tripodi

Giuseppe Tripodi Sono soprattutto una persona curiosa: mi piace imparare cose nuove e spiegare quel che so. Quindi scusatemi per gli articoli così lunghi. Spesso mi isolo dal mondo con grosse cuffie in testa, a leggere su un ebook reader o ascoltare un podcast, ma ho un cane di nome Dubbio che mi mantiene vigile e mi trascina al parco un paio di volte al giorno.

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