Recensione TV Samsung QLED QN90B: Mini LED alla prova di maturit
05 Luglio 2022 1
Dopo aver introdotto nel 2021 le prime gamme di TV LCD 4K Ultra HD e 8K con retroilluminazione Mini LED, Samsung posiziona anche quest’anno i suoi “Neo QLED” nella fascia più alta del mercato, nonostante l’introduzione di una sua prima serie TV OLED (QD-OLED S95B disponibile in diagonali da 55 e 65 pollici). Il costruttore coreano ripropone sostanzialmente le stesse serie dello scorso anno, ampliando però verso il basso proprio la serie 4K Ultra HD “QN90” con un inedito modello da 43 pollici. Serie QN90B che prevede, inoltre, diagonali da 50”, 55” (oggetto di questa prova), 65”, 75” e, infine, 85”.
Per quanto riguarda la gamma dei TV 4K Ultra HD Mini LED di Samsung, la nuova serie QN90B si posiziona quindi sul secondo gradino del podio, con il vertice rappresentato ancora una volta dalla serie “QN95”. Rispetto a quest’ultima, la serie “90” rinuncia al set-top box “Silm One Connect”, con tutta l’elettronica e il parco connessioni che risultano quindi integrati direttamente nella scocca del TV stesso. Ulteriori distinzioni riguardano poi anche il processore in uso, l’assenza di supporto ai refresh rate fino a 144Hz per i modelli dai 55 pollici in su e la gestione del local-dimming.
Una serie di “rinunce” (capiremo poi quanto significative) che consentono però di ridurre i costi, con il modello QN90B da 55 pollici proposto a un prezzo di listino di 1.999 Euro, con uno street-price che si è già attestato intorno ai 1.500 Euro (o anche meno a seconda delle promozioni del momento). Tra le principali novità del 2022, la nuova gamma Neo QLED prevede un’interfaccia Smart TV Tizen significativamente rivista, l’introduzione di una soluzione di auto-calibrazione tramite smartphone e il supporto alle tracce audio Dolby Atmos, mentre continua a mancare, anche quest’anno, il supporto all’HDR in Dolby Vision. Scopriamo insieme come va questo nuovo Neo QLED QN90B da 55 pollici.
SOMMARIO
CARATTERISTICHE TECNICHE E DOTAZIONE
La nuova gamma “Neo QLED” è giunta ora alla seconda generazione e i pannelli LCD 10 bit nativi di tipo VA, la relativa soluzione di retroilluminazione Mini LED Quantum Dot e l’elettronica sono stati oggetto di affinamenti. Questo per dire che le principali caratteristiche, a cominciare dal numero di Mini LED posti direttamente dietro al pannello in configurazione “Full Array” e dal numero di zone di controllo local-dimming (sempre 576 per il modello da 55 pollici), rimangono molto simili e non hanno visto particolari “rivoluzioni”.
Il più grande lavoro che hanno dovuto affrontare gli ingegneri coreani in questi ultimi anni è stato sicuramente quello di cercare di “focalizzare” al meglio l’emissione luminosa, cercando di coniugarne la massima efficienza (sia in termini di potenza di picco che di consumi), con il massimo contenimento della luce spuria e dei relativi difetti di cosiddetto “effetto clouding e blooming”, il tutto cercando di limitare il più possibile le derive di angolazione tipiche dei pannello LCD di tipo VA.
Come sempre, Samsung punta a migliorare la resa complessiva grazie a un mix di soluzioni hardware – strato ottico “Ultra Viewing Angle” sul pannello, Mini LED uniti alla loro disposizione con tecnologia Quantum Matrix – e software – processore Neo Quantum 4K che gestisce gli algoritmi di local-dimming, nonché l’elaborazione di luminanza da quest’anno portata a 14 bit (quindi a 16384 livelli) per migliorare le sfumature della scala dei grigi. Tutti aspetti che dovrebbero contribuire a restituire maggiori dettagli alle basse luci, nonché contenere gli aloni di luci che possono apparire intorno a punti luce o porzioni d’immagine luminose immersi nell’oscurità.
Dal punto di vista estetico, Il nuovo QN90B non si discosta particolarmente dal design della gamma precedente, mantenendo sempre la pesante (circa 4 kg) base di appoggio metallica dalla piacevole forma arcuata a L e che sembra fatto apposta per ospitare una delle soundbar “seire Q” dello stesso produttore coreano. Il tutto appare quindi elegante ed armonioso, anche grazie all’ampio ricorso a materiali pregiati. Il pannello non è sottilissimo e raggiunge i 2,5 cm di spessore, anche perché integra tutto l’array di retroilluminazione Mini LED, l’elettronica, le connessioni e l’alimentazione. Per chi volesse appendere il TV a parete, il QN90B è compatibile con la staffa “Slim Fit” di Samsung stessa, oppure può acquistare una staffa da muro compatibile VESA 200 x 200mm.
Connessioni poste sul retro che mettono a disposizione disponibili 4 ingressi HDMI 2.1 con HDCP 2.3 e funzionalità eARC (Enhanced Audio Return Channel con supporto per il passthrough delle tracce audio lossless multicanale – tranne quelle in DTS) solo per l’HDMI 3, due porte USB (di cui una con alimentazione da 1A), una porta LAN Ethernet limitata a 100 Mbps, un’uscita audio digitale ottica, uno slot CAM CI Plus 1.4, connettività Wi-Fi (in versione “ac”), Bluetooth 5.2, Airplay 2 e Miracast e, infine, i coassiali d’antenna digitale terrestre (DVB-T/T2) e satellitare (DVB-S2) con supporto alla decodifica HEVC (profilo Main10) e completi di certificazioni Tivùsat 4K e Lativù 4K e di compatibilità con i servizi interattivi HbbTV di ultima generazione (versione 2.0.3).
Porte HDMI 2.1 in versioni a piena banda da 48 Gbps che consentono la riproduzione di segnali 4K Ultra HD fino a 120 Hz (HFR – High Frame Rate), con compressione del chroma in 4:4:4 e campionamento colore fino a 12 bit. Gli ingressi supportano quindi pienamente tutte le funzionalità previste: oltre al già citato eARC (enhanced Audio Return Channel) su ingresso 3, sono supportati anche l’ALLM (Auto Low Latency) e il VRR (Variable Refresh Rate) anche nella versione proprietaria AMD Freesync Premium Pro. Modalità VRR capace di scendere fino a cadenze di 20 Hz per evitare il difetto di “tearing”. Manca ufficialmente il supporto al VRR Nvidia Gsync che è stato comunque correttamente riconosciuto con alcuni giochi su PC dotato di una GPU Nvidia RTX di ultima generazione.
Per quanto concerne il telecomando Bluetooth “One Remote”, ritroviamo anche quest’anno l’integrazione di una batteria ricaricabile Batteria che si ricarica tramite il pannello solare posto sul retro e da quest’anno anche grazie alle onde radio Wi-Fi di casa. In alternativa, è sempre presente una porta di ricarica USB Type-C. Per il resto ci troviamo di fronte al solito telecomando minimalista che integra i pulsanti per l’accesso diretto ai servizi Netflix, Amazon Prime Video, Disney+ e Samsung TV Plus. Nell’uso l’assenza di una pulsantiera numerica continua a non convincermi del tutto, anche se dopo qualche minuto ci si fa l’abitudine e si riesce a spaziare agevolmente tra le varie funzionalità. Come per le precedenti versioni, l’unico pulsante aggiuntivo che avrei davvero gradito, è quello di accesso diretto al menu di configurazione. E’ presente anche il tasto microfono per poter accedere agli assistenti vocali Bixby di Samsung, Google Assistant e Amazon Alexa.
A sovraintendere al funzionamento del televisore è la nuova versione 2022 del sistema operativo Tizen, che si presenta quest’anno con un vero e proprio “Hub” dall’interfaccia profondamente rinnovata (e molto più simile a quanto proposto da soluzioni “smart TV” concorrenti). L’esperienza d’uso appare decisamente fluida, reattiva e sempre completa di un ampio supporto per tutte le applicazioni richieste dal mercato, nonché di alcuni servizi dedicati alle videochiamate (Google Duo) che prevedono una webcam da acquistare a parte, al lavoro (Microsoft 365) e anche all’esercizio fisico. Grande attenzione è stata poi dedicata quest’anno anche al Cloud Gaming all’interno del “Samsung Gaming Hub”, con l’integrazione dei servizi Nvidia GeForce Now, Googler Stadia e da qualche giorno anche di Xbox Cloud Gaming con tanto di accesso al catalogo “Game Pass Ultimate”.
E’ prevista anche la funzionalità “Multi View” che consente di riprodurre contemporaneamente un contenuto televisivo e informazioni provenienti dal cellulare (tramite un’App dedicata compatibile con smartphone Android e iOS). La Smart TV prevede anche un media-player integrato in grado di riprodurre contenuti multimediali sia da HDD esterni USB, che da eventuale NAS su rete locale DLNA / UPnP. Lo scraping è risultato sempre veloce e non ha evidenziato problemi nel riprodurre una molteplicità di formati video a qualsiasi risoluzione o da qualunque codec (anche AV1, quest’ultimo attivo anche su YouTube e anche con alcune serie in SDR su Netflix), container e anche in HDR10+ e in HLG (quindi HDR televisivo). L’unica incompatibilità riguarda eventuali contenuti che dovessero prevedere una traccia DTS (in qualunque versione): in questo caso il TV non ne supporta né la decodifica, né tanto meno il passthrough eARC / ARC.
Sul fronte dell’HDR, questo modello è compatibile con gli standard HDR10, HDR10+ (con metadati dinamici) e HLG, mentre continua a mancare il supporto al Dolby Vision. HDR10+ che prevede anche il supporto alla funzionalità “Adaptive”, in grado di sfruttare il sensore di luminosità per adattare la resa della immagini alle condizioni di illuminazione ambientale. Anche quest’anno ritroviamo, infine, il preset “Filmaker Mode”, la modalità voluta dall’industria del cinema che disabilita tutte le elaborazioni delle immagini - come gestione del moto o riduzione del rumore e anche delle elaborazioni di Tone Mapping Dinamico con i contenuti in HDR10 - per restituire una visione dei film fedele all’originale cinematografico immaginato e voluto dal regista.
Grande importanza è stata dedicata anche quest’anno al gaming e vede sempre la presenza di un menu e relative impostazioni (richiamabili durante il gioco tenendo premuto per qualche istante il tasto “play / pausa” del telecomando). La “Game Bar” che appare con un pop-up sul bordo inferiore consente di accedere a tutta una serie di impostazioni specifiche per il gaming, di intervenire sulla riproduzione delle alte e basse luci dei giochi, di attivare il Variabile Refresh Rate, nonché di abilitare la modalità “Super UltraWide GameView” per modificare il rapporto d’aspetto da 16:9, a 21:9 e fino a 32:9.
E’ anche possibile ottimizzare l’input lag capace di scendere fino a 10ms a 60Hz e ad appena 5ms a 120Hz. Per quanto riguarda il gaming in HDR, da quest’anno è previsto anche il supporto ai metadati dinamici in HDR10+, tramite una GPU Nvidia di fascia alta in grado di effettuare il rendering “di tone mapping dinamico” dei giochi in tempo reale. Una pezza per cercare di ovviare all’assenza di supporto Dolby Vision, anche se le possibilità di sfruttarne i vantaggi saranno per forza di cose piuttosto limitate.
LE MISURE E I CONSIGLI PER REGOLARE LA TV
Molto facile e intuitiva la prima installazione, che può essere velocemente completata tramite l’ausilio di uno smartphone (non è obbligatorio, ovviamente), che provvede anche a sintonizzare i canali e ha configurare la gestione ottimale di eventuali sorgenti collegate.
Nessuna rivoluzione per quanto riguarda l’interfaccia del menu Impostazioni, che mantiene il solito “family feeling” pulito, intuitivo e veloce. Andando al menu “Immagine”, troviamo i quattro preset “Dinamico” (da evitare sempre), “Standard”, “Film” e “Filmaker Mode”, tutti personalizzabili e totalmente indipendenti per la visione di contenuti SDR e HDR. Per chi volesse partire da zero nella calibrazione, manca un preset “personalizzato” e chi fosse interessato a fare due tarature “notte” e “giorno” dovrà quindi modificare i preset presenti (usando magari “Filmaker” per la calibrazione “notte” e “Fim” per quella “giorno”), a meno di pagare l’intervento di un calibratore professionista che sarà in grado di attivare le aggiuntive modalità ISF “Cal Night” e “Cal Day” e di effettuare le relative tarature “giorno” e “notte” (liberando quindi ulteriori due banchi di memoria). Dovrebbe anche essere prevista la modalità di “Auto Calibrazione” con il software Calman ma, al momento della prova, la gamma 2022 non è risultata ancora supportata dall’ultima release del programma di calibrazione.
Da quest’anno, all’interno delle “Impostazioni Avanzate” del menu “Immagine” è presente la voce “Calibrazione intelligente” che consente di effettuare una taratura automatizzata del televisore grazie alla fotocamera di uno smartphone Samsung Galaxy S, Note, Z o di un iPhone che supporta FaceID, ma sull’efficacia ci tornerò più avanti.
Per chi volesse regolare in maniera puntuale il televisore (oltre che per calibrare, ovviamente) il primo e fondamentale suggerimento riguarda la disattivazione delle impostazioni di “Risparmio Energetico” che troverete all’interno del menu “Generale”. Questa per evitare che l’elettronica possa intervenire sulla retroilluminazione sfruttando il sensore di luminosità ambientale o riducendo il picco di luminanza per ridurre i consumi.
Come per i precedenti TV Samsung del 2021, quello che ho notato è che l’operazione andrà ripetuta per tutti i preset sui cui si vorrà poi intervenire. Naturalmente non andranno utilizzate le “Modalità Intelligente” che non consentono di bypassare le impostazioni scelte dall’elettronica per riprodurre le immagini del momento (e di cui, onestamente, continuo a non capire l’utilità: Ma voglio presumere sia un mio limite).
Oltre alle solite impostazioni di luminosità (attenzione: dallo scorso anno nominata “Dettaglio Ombre” che trovate più in basso nel menu), contrasto, colore e tinta, sono presenti varie elaborazioni dedicate al contrasto automatico, al colore, all’intervento di compensazione del moto e interpolazione dei frame, alla riduzione del rumore e così via, mentre due voci importanti sono la possibilità di regolare l’intensità della retroilluminazione dei Mini LED (questo controllo avviene tramite la voce “Luminosità”) e l’intervento del Local Dimming “Attenuazione Locale” su tre posizioni (Basso, Standard, Alto) e mai disattivabile in alcuna modalità. Sono, infine, disponibili la regolazione del bilanciamento del bianco a 2 e 20 punti, del gamma e un completo CMS per i colori.
Per la visione di contenuti prettamente televisivi si può partire dal preset “Film” magari modificando l’impostazione di “Toni Colore” su “Caldo 1” e attivando anche la compensazione del moto che trovate all’interno del menu “Impostazioni Nitidezza Schermo” che aiutano a guadagnare fluidità e risoluzione in movimento, soprattutto durante gli eventi sportivi. Chi volesse ottenere un’immagine un po’ più “spinta” potrà eventualmente optare per il preset “Standard” con l’accortezza di diminuire la retroilluminazione (a meno di non trovarvi in una stanza fortemente illuminata e in questo caso sappiate che il QN90B è in grado di raggiungere i 700 nit di luminanza a pieno schermo) e di utilizzare l’impostazione “Caldo 1” dei “Toni Colore”.
Suggerisco anche di verificare che lo Spazio Colore non sia su “Nativa” (pena un’eccessiva saturazione dei colori del tutto innaturali) e di selezionare “Auto”. Come vi vado ormai ripetendo, ogni emittente televisiva utilizza personali parametri di messa in onda (broadcasting), quindi non prendete i miei suggerimenti come la regola assoluta. Usate sempre il buon senso: se guardando un canale avrete l’impressione di osservare i marziani arrivati sul pianeta Terra o durante una partita di calcio il terreno di gioco appare verde fluo, forse sarà il caso di provare un altro preset.
L’approccio deve risultare invece radicalmente diverso durante la riproduzione di contenuti cinematografici o serie TV da sorgenti esterne come un lettore Blu-ray, un media-player o i servizi in streaming. In questi casi l’industria si è data delle regole molto precise di riproduzione SDR e HDR e l’obiettivo sarà quindi quello di riuscire a determinare la modalità di visione più corretta. Nel caso di Samsung sono senza ombra di dubbio i 2 preset “Film” e “Filmaker Mode”.
Come di consueto, i due preset risultano dal punto di vista delle impostazioni di scala dei grigi, gamma e colori, assolutamente identici. Iniziando dall’SDR REC709 (per la visione dei contenuti Blu-ray 1080p o un film in Full HD da una piattaforma streaming, ad esempio), entrambe le modalità denotano impostazioni di retroilluminazione di fabbrica più che doppia rispetto allo standard di riferimento per la riproduzione in stanza buia.
Si raggiugono i 280 nit di luminanza, cosa che può risultare corretta per una riproduzione diurna (con un target di gamma che dovrebbe però risultare inferiore al BT1886 / 2.4 impostato di fabbrica), ma che invece dovrebbero risultare intorno ai 100-120 nt con la modalità “Filmaker”, ideata per una corretta visione dei film in stanza buia.
Nonostante ciò, il bilanciamento del bianco risulta piuttosto lineare, seppur con una leggera tendenza al freddo (temperatura colore di 6700 K), la scala dei grigi restituisce un delta E medio di 3,1 (lo scostamento è più eccessivo alle alte luci), il gamma si attesta complessivamente un po’ sopra il 2.4 e la copertura gamut appare perfettibile per quanto riguarda il rosso, il blu e il secondario magenta. Il local-dimming non è mai disattivabile e per misurare il livello del nero e il rapporto di contrasto nativi, è necessario ingannare l’elettronica, pena il totale spegnimento dei LED con il pattern di misura a 0 IRE.
Il livello del nero risulta quindi di poco superiore ai 0,016 nit (a conferma dell’utilizzo di un pannello di tipo VA), mentre il rapporto di contrasto nativo è 17.000:1. Segnalo, inoltre, che di fabbrica, la logica di local-dimming è impostata su “Standard”, mentre fino allo scorso anno in modalità SDR “Film” o “Filmaker” era su “Basso”. Impostazione che continua, infatti, a risultare preferibile, con un delta E medio che scende a 2,8 (migliorando il comportamento proprio alle alte luci) e un local-dimming che funziona comunque sempre molto bene in SDR.
Per quanto riguarda l’HDR, prima di parlare delle misure dei profili più corretti (che risultano nuovamente essere “Film” e “Filmaker”) vorrei soffermarmi un attimo sull’elevato flusso luminoso di cui è capace questo TV, in grado di oltrepassare i 3000 nit di picco con un pattern bianco in finestra al 10% in modalità “Dinamico” e di superare gli 800 nit a pieno schermo e anche di mantenerli senza la benché minima incertezza per decine di secondi (dopo oltre 1 minuto ho interrotto la misurazione).
Ad onor del vero, dopo gli oltre 3000 nit di picco iniziali, con una finestra al 10%, la luminanza scende dopo qualche secondo a circa 2000 nit, per poi mantenerli. Peccato che in “Dinamico” la visione risulti totalmente scorretta e quindi da non usare. Ma si tratta comunque di valori significativamente superiori a quanto misurato lo scorso anno durante la prova del top di gamma 2021 QN95A. E, onestamente, non me lo sarei aspettato!
Tornando ad un uso più consono alla visione corretta, passo a descrivervi il comportamento di fabbrica dei due preset “Film HDR” e “Filmaker HDR”. Sostanzialmente identici, entrambi sono in grado di raggiungere i 2100 nit di picco in finestra al 10% (anche in questo caso siamo ben oltre i valori misurati sul QN95A del 2021) e di proporre un eccellente bilanciamento del bianco con un Delta E medio estremamente contenuto. Anche la curva di tone-mapping EOTF viene seguita correttamente, con un roll-off che inizia il suo intervento a circa 80 IRE.
La copertura gamut DCI-P3 raggiunge il 93% con il blu e il magenta in leggero eccesso di saturazione, mentre il ciano appare un po’ “arretrato”. La copertura BT2020 raggiunge, invece, il 75%. Il dato di copertura DCI-P3 non totalmente completo si ripete ormai da qualche anno con i televisori Samsung ed è con ogni probabilità da imputare allo “strato ottico” introdotto sul pannello per migliorarne l’angolo di visione.
Permettetemi una piccola divagazione sul tema. Confrontandomi in redazione con Nicola Zucchini Buriani è emerso come alcuni colleghi internazionali (che so essere piuttosto seguiti) abbiano evidenziato un presunto comportamento anomalo dei TV Samsung Neo QLED di quest’anno. In pratica, secondo quanto riportato, i TV restituiscono eccellenti misure HDR di fabbrica utilizzando un approccio “standard” (quindi con i pattern al 10%), mentre non appena ci si discosterebbe da quel valore (9%, ad esempio), l’elettronica risulterebbe molto più conservativa in termini di luminanza, scorretta in termini di tone-mapping e decisamente meno lineare sulla scala dei grigi (insomma, una mezza schifezza).
Come se da parte di Samsung ci fosse stata una qualche volontà di ingannare il recensore di turno (e quindi il consumatore finale). Ho fatto diverse misure con finestre al 9% e mi sono anche spinto a scendere fino al 2% (anche con una misura di stabilità di luminanza che non si è mai schiodata dai 1700 nit) e non ho mai evidenziato anomalie.
Vi riporto le misure della scala dei grigi in HDR con pattern al 9% e come potete vedere i risultati non differiscono in alcun modo dalle precedenti misurazioni con pattern al 10%. Aggiungo, per completezza, che tutti i nostri test sono stati effettuati utilizzando il firmware 1211 e ho anche avuto l’opportunità di effettuare le stesse misurazioni su un esemplare QN90B sempre da 55 pollici destinato alla vendita e quindi non inviato da Samsung (ottenendo gli stessi risultati).
Chiusa questa parentesi che vi dovevo (che spero abbia fugato qualsiasi dubbio) e riassumendo quindi la situazione di fabbrica, il consiglio è di utilizzare il preset “Filmaker Mode” per la riproduzione di contenuti SDR REC709, abbassando a 9 / 10 il livello di retroilluminazione dei Mini LED (utilizzando la voce “Luminosità”) per una visione ottimale in stanza buia, mentre per una riproduzione diurna andrà bene il preset “Film” con l’unico suggerimento di abbassare di un punto il gamma. In HDR (HDR10, HDR10+ e anche HLG) potete invece utilizzare sia il preset “Film HDR” sia “Filmaker HDR” (quest’ultimo, lo ricordo, disattiva qualsiasi tipo di elaborazione delle immagini, quindi è meno adatto alla riproduzione di eventi televisivi / sportivi).
Passando alla calibrazione, devo ancora segnalare (era così anche gli scorsi anni) le difficoltà nel procedere alle regolazioni manuali tramite l’OSD del menu del televisore. In pratica, il menu in sovrimpressione incide sulla misurazione del segnale pattern in visione in quel momento (per via dell’intervento di local-dimming) e se non state attenti, vi ritroverete a calibrare il TV completo del suo menu. Come risolvere? Semplicemente con molta pazienta ed esperienza: effettuate una misura, entrate nel menu, modificate quanto serve, riuscite dal menu, verificate la misurazione e andate avanti così.
Per fortuna, dopo aver abbassato la retroilluminazione, già con i soli controlli del bilanciamento del bianco a 2 punti è possibile linearizzare le incertezze della scala dei grigi, centrando la temperatura colore di 6500 K, raggiungendo un Delta E medio di 1,1 (con picchi massimi a 2) e una luminanza contenuta entro i 120 nit (ideali per una riproduzione in stanza buia).
Onestamente andrebbe già benissimo così, ma chi volesse andare oltre, potrà raggiungere la perfezione assoluta tramite i controlli a 20 punti e il CMS colori. Io lo faccio per capire anche l’affidabilità e precisione dei controlli, ma credetemi quando vi dico che voler ottenere la cosiddetta “spada” rappresenta quasi un esercizio di stile: sono scostamenti che a occhio nudo non noterete mai.
Per quanto riguarda l’HDR, le rilevazioni di fabbrica (in modalità “Film” o “Filmaker Mode”) andavano già talmente bene che non ho neppure perso tempo a calibrare.
E la “Calibrazione intelligente” tramite smartphone? Ho provato sia la modalità “Basic” più breve (circa 30 secondi) sia quella “Professionale” più lunga (circa 10 minuti) con risultati in entrambi i casi insoddisfacenti. Ho ripetuto le procedure diverse volte e facendo le misure di verifica con Calman, i risultati ottenuti erano peggiori delle rilevazioni di fabbrica.
LA PROVA DI VISIONE E CONCLUSIONI
ll nuovo QN90B rappresenta nel suo complesso un ottimo televisore, che per tanti versi ha addirittura superato le mie aspettative. Non credevo potesse avvicinare così tanto le prestazioni del QN95A del 2021 e in alcuni frangenti addirittura superarle (vedi la luminanza HDR). Specie durante la visione dei canali televisivi e dei contenuti in HD e 4K con dinamica standard (quindi REC709) la qualità delle immagini appare estremamente solida e sempre molto corretta in termini di modulazione, dettaglio alle bassi luci (specie ai primissimi step con l’impostazione di local-dimming su “Basso”), livello del nero e sfumature colore. Risulta davvero molto buono l’angolo di visione e anche il contenimento del fenomeno di blooming (specie dopo la calibrazione in virtù anche di una luminanza più che dimezzata).
Nonostante si possano apprezzare miglioramenti nella gestione del local-dimming, un occhio particolarmente attento potrà notare ancora, al buio completo, qualche imprecisione nei contorni “chiaro / scuro” di un’immagine (vedi il classico esempio del cielo stellato). Non appena aumenta, invece, la luminosità ambientale diventa davvero impossibile notare le limitazioni. Se poi utilizzate il televisore principalmente in un ambiente diurno soleggiato o molto illuminato, i 700 nit a pieno schermo di cui è capace vi regaleranno sempre grandi soddisfazioni e difficilmente vi pentirete dell’acquisto. Anche perché trattandosi di un LCD potete tranquillamente aumentare la luminanza senza temere di incorrere in problemi di ritenzione o “burn-in” che può invece capitare con i pannelli OLED (comunque non in grado di raggiungere questa luminosità a pieno schermo).
In HDR ho apprezzato l’ottima linearità generale (anche grazie all’elaborazione di luminanza quest’anno a 14 bit), l’esemplare gestione delle sfumature colore e l’elevatissima luminosità di picco, che si riflette anche sull’intensità dei colori. Sebbene sia in grado di restituire una notevole dinamica, in HDR il local-dimming presenta qualche incertezza in più rispetto alla visione in SDR, con l’elettronica che non è sempre in grado di interpretare al meglio la situazione riprodotta, portando qualche volta a un percepibile decremento del picco di luminanza per favorire la riproduzione della porzione più buia dell’immagine. Però rispetto alla gestione elettronica dello scorso anno, il QN90B è meno soggetto a “chiusure” e riesce a restituire anche in HDR un maggior dettaglio alle basse e bassissime luci.
Gli effetti di luce spuria e aloni sono ulteriormente migliorati, anche se permangono ancora in determinate circostanze (quadro scuro con 1 o 2 punti luce, ad esempio) e talvolta finiscono per impattare negativamente anche sulle eventuali “bande nere” dei film in formato “scope” 2.35:1. Un difetto che speravo risolto rispetto alla gamma 2021 riguarda, infine, la retroilluminazione che non riesce a raggiungere perfettamente i bordi del pannello e, specie in HDR, si nota il contorno periferico del quadro leggermente meno luminoso.
Con immagini ad alto APL (quindi ad alto contrasto e ben illuminate), non ce n’è davvero per nessuno: i picchi vengono riprodotti con grande disinvoltura (gli oltre 2000 nit si percepiscono e come!) e la tenuta e luminosità dei colori sono stupefacenti.
Un aspetto sui cui i tecnici Samsung dovranno ancora lavorare riguarda l’elaborazione di Tone Mapping Dinamico in HDR10, sempre attivo con il preset “Film” (e in alcun modo disattivabile), mentre non è attivo in modalità “Filmaker Mode”. Purtroppo con contenuti HDR ad elevata luminanza (quelli con grading da oltre 2000 nit), l’intervento è molto buono nel non comprimere eccessivamente la dinamica alle basse luci, mentre alle alte luci non riesce quasi mai a evitare i clipping e a modulare al meglio le tonalità. In queste circostanze è paradossalmente comunque preferibile la resa della immagini con il preset “Filmaker Mode”, meno “accese”, ma decisamente più equilibrate e corrette.
Davvero ottima l’elettronica, con il processore Neo Quantum 4K e i suoi algoritmi di AI (intelligenza artificiale) capaci di restituire un’immagine compatta, pulita e dettagliata, sia con materiale di partenza standard definition che in HD. Entro certi limiti, naturalmente: molto dipenderà anche dalla qualità di partenza delle emittenti TV o dei contenuti in streaming riprodotti.
La resa della risoluzione in movimento risulta molto buona e assolutamente paragonabile a quanto riscontrato lo scorso anno con il QN95A, grazie a un intervento dell’elaborazione (anche regolabile manualmente sui parametri di de-judder, blur e de-noise) molto efficace e sostanzialmente priva di particolari artefatti. Ovviamente senza esagerare con le impostazioni, altrimenti vi ritroverete inevitabilmente con artefatti di troppo. Le impostazioni prevedono anche la possibilità di attivare l’interpolazione dei frame “Movimento nitido LED” che sconsiglio di utilizzare in quanto causa di fastidioso flickering e un’importante perdita di luminosità.
In modalità gaming i preset sono decisamente meno rigorosi e generalmente molto “pompati” e tendenti al “freddo”. E’ possibile comunque intervenire con le regolazioni, ma per contenere, ad esempio, l’input lag l’elettronica di local-dimming appare nettamente meno efficace, con inevitabili ripercussioni sul livello del nero e il contrasto generale. Molto apprezzabile, invece, la possibilità di attivare la gestione del moto anche durante le sessioni videoludiche riuscendo comunque a contenere l’input lag entro i 20ms.
Per quanto riguarda la Smart TV e le App di streaming, non abbiamo riscontrato problemi nel riconoscere correttamente i vari contenuti SDR, 4K, HDR (ovviamente limitati ad HDR10 e HDR10+), così come il Dolby Atmos quando presente e anche in pass-through eARC verso una soundbar o un sistema Home Theater compatibile.
A proposito di audio, il sistema integrato prevede un set di altoparlanti in configurazione 4.2.2 con una potenza complessiva di 60W. Le voci sono sempre molto chiare e la potenza complessiva più che sufficiente a insonorizzare un ambiente di medie dimensioni. Certo, non aspettative la deflagrazione dei bassi o chissà qualche dinamica! Per quello è bene affidarsi a un sistema sonoro esterno.
A tal proposito, la funzionalità “Q Symphony” permette di abbinare una soundbar Samsung compatibile per combinare sia gli altoparlanti del TV, sia quelli della barra sonora e cercare di ricostruire più efficacemente gli effetti sonori multicanale. La presenza del supporto Dolby Atmos “nativo” consente quest’anno anche la trasmissione wireless delle tracce Atmos verso alcune sound bar 2022 del costruttore coreano. Non ho però avuto modo di testare l’efficacia e la bontà della funzionalità.
La nuova serie Mini LED QN90B è un’evoluzione della prima gamma “Neo QLED” introdotta lo scorso anno da Samsung. La qualità costruttiva si mantiene sempre su standard molto elevati e le prestazioni generali sono assolutamente simili e per alcuni aspetti anche superiori a quanto riscontrato lo scorso anno con il top di gamma 4K Ultra HD QN95A. Con il vantaggio di partire da un prezzo di listino più basso rispetto alla serie “95”, tale da renderlo più appetibile, anche grazie alle tante promozioni già in atto in questo periodo)
Sul fronte delle prestazioni, ci troviamo di fronte a un televisore assolutamente ottimo in SDR e molto esuberante (in senso positivo) in HDR. E tutto ciò già “out of the box”, a patto di utilizzare i preset più adeguati. Specie in ambienti bui e in orari serali, il local-dimming appare ancora perfettibile, specie in HDR, mentre durante l’utilizzo diurno o in ambienti particolarmente luminosi non farà mai rimpiangere la tanti riserva di potenza luminosa.
Apprezzabile anche l’interfaccia rinnovata della Smart TV che continua a rimanere un riferimento del settore. Ottimo il supporto gaming (anche in cloud) e apprezzabile la neo compatibilità con il Dolby Atmos. A questo punto per completare il quadro servirebbe anche il supporto al Dolby Vision…magari nel 2023?
PRO E CONTRO