Recensione V2C Trydan: wallbox "wireless" perfetta per il fotovoltaico | Video

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Recensione V2C Trydan: wallbox "wireless" perfetta per il fotovoltaico | Video

03 Giugno 2024 2

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Trydan di V2C è un caricatore domestico per auto elettriche molto interessante per le sue caratteristiche, oltre che per l'origine. Realizzato in Europa, peculiarità non da poco visto il dominio dei cinesi nel mondo delle auto elettriche e dei relativi accessori, Trydan promette di essere il sogno proibito di chi vuole una wallbox che possa integrarsi con la casa e con l'impianto fotovoltaico. Sarà davvero così?

PERCH COMPRARLO

Perché scegliere Trydan invece di altri caricatori? Non fanno tutti la stessa cosa? Sì e no. Innanzitutto una wallbox con il controllo dei carichi necessita di una pinza amperometrica che va fisicamente collegata al caricatore. La pinza parte dalla fase del vostro quadro elettrico e poi si collega alla V2C Control Box. Da qui deve effettuare un viaggio verso la stazione di ricarica collegandosi con un cavo dati.

Questo può rappresentare una sfida. Nel mio caso, ed è solo un esempio, avevo già predisposto una pinza amperometrica per la mia wallbox precedente, ma il tubo con i vari cavi è talmente stretto che in caso volessi far passare un nuovo cavo di rete, non ci sarebbe più spazio nel corrugato. Chi, invece, potrebbe non avere problemi di sezione del tubo passacavi, magari si troverebbe di fronte alla necessità di tirare un cavo di rete molto lungo perché non ha il garage vicino al contatore. O, ancora, c'è chi potrebbe avere proprio difficoltà tecniche a far arrivare un cavo dal proprio contatore (condominiale ad esempio) al luogo (garage o esterno) dove si trova la stazione di ricarica. Proprio per evitare queste complicazioni, V2C ha pensato a soluzioni diverse dal solito, ad esempio agli Shelly Em che permettono di sfruttare la connessione wireless riducendo le complessità (e i costi) di cablaggi aggiuntivi.

Acquistando la versione con protezioni integrate si riceverà un POP (dispositivo di protezione da sovratensioni permanenti), un magnetotermico differenziale C32 con corrente differenziale da 30 mA di tipo A e un SPD di tipo 3. Con il rilevatore di perdite in DC (il toroide che vedete all'interno della scatola nel video), si può usare il tipo A (al posto del tipo B) per avere un'installazione a norma e in sicurezza. Serve anche un differenziale ad inizio linea? Teoricamente no se la conduttura non presenta masse e quindi non c'è pericolo dai contatti indiretti, perché abbiamo comunque tutto a valle del contatore, è vero, ma le protezioni integrate restano a monte del circuito della colonnina.

Ecco quindi uno dei motivi per cui Trydan è più interessante di altri modelli: la pinza amperometrica cablata esiste, ed in confezione trovate La V2C Control Box a con 6 canali a cui questa si collega e che può gestire casa e fotovoltaico (in quel caso usate i canali 1 e 4), sia in monofase, sia in trifase (usate tutti i 6 canali).

Chi non vuole i cavi, però, può usare uno Shelly EM o un misuratore WiBee come quelli qui sotto. Basta lo Shelly EM con una pinza amperometrica (potete usare uno Shelly già installato e una pinza bidirezionale) per avere il controllo dei carichi wireless, oppure c'è il pacchetto con lo Shelly EM e due pinze da 50 A: per un'installazione di Trydan monofase ne basta però solo una da collegare alla linea generale tra quadro elettrico e contatore esterno, e la seconda la potete destinare ad altri utilizzi.

Fatto questo basta inserire nell'applicazione di Trydan, disponibile per iOS e per Android, l'IP statico assegnato allo Shelly. Questa procedura può essere fatta anche tramite V2C Cloud, la piattaforma di controllo remoto accessibile da browser anche su desktop, soluzione utile per chi trova troppo claustrofobico lo schermo del cellulare.

Trydan andrà a leggere in tempo quasi reale, e in wireless, la produzione del fotovoltaico e i consumi della casa: c'è un leggerissimo ritardo, ma ho notato che non influisce all'atto pratico.

Comunque, per chi vuole essere iper prudente, basta abbassare leggermente gli A massimi per compensarlo. Ad ogni modo, considerando che chi ha 3 kW può spingersi fino a 3,3 kW e chi ne ha 6 arriva fino a 6,6 kW senza far scattare il contatore, il problema non esiste.

TUTTO A BORDO

Trydan è molto più ingombrante di altre wallbox, ma l'ingombro può rappresentare un vantaggio. Ancora una volta dipende dai casi. La presenza di spazio all'interno dell'armadietto, con tanto di chiave per chiuderlo, consente di installare direttamente "a bordo" le protezioni elettriche, così da risolvere il problema di chi (come me) ha un quadro elettrico già sovraffollato...


Questo semplifica anche l'installazione perché basta arrivare con il cavo opportunamente dimensionato, collegare fase, neutro e messa a terra al differenziale e il resto è già predisposto (e collegato) all'interno della "scocca".

L'unico altro cavo da far passare è quello Ethernet se volete usare la pinza amperometrica cablata presente nella confezione. La pinza, wireless o cablata, andrà sulla fase dal contatore pubblico entra nel quadro elettrico privato a misurazione totale dell'energia dell'installazione.

COMUNICA ANCHE CON L'INVERTER

Sempre nell'ottica di semplificare sfruttando l'IoT e la connettività di moltissimi dispositivi, Trydan è in grado di interfacciarsi direttamente con tutti gli inverter solari e si connette WiFi alle principali marche, bypassando in questo secondo caso la necessità di una pinza amperometrica dedicata. Nel mio caso, purtroppo, lo ZCS Azzurro non è ancora compatibile via WiFi (lo è con la pinza), ma ci sono già almeno una decina di inverter per i quali V2C ha creato la compatibilità.

Se state pensando che tutte queste caratteristiche sono inutili, vi faccio un esempio di una casa come la mia: in origine ho cercato di ipotizzare qualche caso d'uso creando la predisposizione per la wallbox, ma l'inverter è al lato opposto rispetto alla postazione di ricarica e i tubi sono già al massimo della capacità... insomma, anche una casa moderna ha i suoi problemi, figuriamoci case più datate dove un retrofit potrebbe essere complicato e non è detto che ci siano canaline già predisposte per i cavi se si vuole un'installazione "pulita".

Ad oggi i brand con cui Trydan è in grado di comunicare wireless, tra smart meter e inverter, ci sono Shelly e Wibeee, Fronius, SolarEdge, Huawei, GoodWe, Victron, Deye, Ingeteam, Kostal, SMA, SolaX, e Victron.D

Ovviamente resta la possibilità di installazione tradizionale con il meter a sei canali che gestisce una pinza amperometrica monofase o tre per l'impianto trifase.

INTERFACCIA

Ottimo l'accesso all'interfaccia che può avvenire da computer con il cloud, da app tramite Bluetooth o da remoto. Infine si può anche controllare a bordo macchina tramite il display di bordo che si comanda con i due tasti laterali.

L'applicazione è fatta più che discretamente, anche se da qualche noia il brevissimo caricamento quando si passa da una schermata all'altra. Nello home troviamo tutti i caricatori e il primo click ci porta nella schermata delle statistiche con le informazioni in tempo reale (veicolo connesso, controllo del carico, produzione/consumo e via dicendo).

Le impostazioni sono chiare e ci permettono di cambiare la tariffa dell'energia inserendo il costo personalizzato in base alla nostra bolletta, gestire la corrente massima fino a 32 Ampere, impostare la minimo (6 Ampere) e sfruttare le opzioni più avanzate come l'attivazione del controllo dinamico, schermata dove andremo ad impostare il tipo di energy meter usato (qui ho selezionato lo Shelly e ho inserito l'IP statico che gli ho assegnato).

Le altre opzioni includono l'OCPP, il sistema di pagamento per creare tariffe personalizzate (utile per un ristorante o un piccolo hotel ad esempio), la possibilità di creare delle chiavi digitali con qualsiasi tag RFID (solo su Trydan Pro) e la gestione degli utenti che permette di invitare altri a utilizzare la colonnina.

Infine i profili di ricarica (tradotti nell'app come "profilo di carico") permettono di configurare più in dettaglio, ad esempio limitando a 3 kW la potenza massima di giorno e abilitandola a 6kW di notte se fate parte della sperimentazione ARERA. Così farà tutto la Trydan in automatico e senza rischi, configurando anche il bilanciamento dei carichi

COME FUNZIONA CON IL FOTOVOLTAICO

Tre le modalità di uso con il fotovoltaico:

  • solo fotovoltaico: utilizza solo l'energia prodotta in eccesso, si attiva quando rileva attività dall'inverter. Ottimo il fatto che in questa schermata potete comunque gestire, impostandola manualmente, la potenza massima che volete prelevare dalla rete. Ad esempio, e in base al vostro impianto FV, si può creare un cuscinetto di 300 W così che la ricarica non si interrompe quando ne state generando poco meno del minimo (6 A, 1.300 W circa).
  • fotovoltaico + minima potenza dalla rete: ricarica più stabile, per giornate variabili (o se il carico è variabile, ad esempio durante la ricarica utilizzo un asciugacapelli). La colonnina usa un mix di energia creata dal fotovoltaico e energia presa dalla rete per mantenere la carica stabile e continua ad un minimo stabilito
  • fotovoltaico + massima potenza: utilizza la produzione del fotovoltaico e l'energia della rete per raggiungere la potenza massima impostata (es: 6 kW nel mio caso)

Inoltre Trydan è compatibile con Alexa, Google Home e Home Assistant, così da poter essere integrata anche nella smart home. Manca purtroppo la compatibilità con Homey Pro.

Integra le protezioni elettriche, non affollando il quadro elettricoTantissime opzioni di connettivit a Inverter e Smart Meter wirelessApp, Cloud e compatibilit con Home Assistant

ma pi grande di altre per questo motivo

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