Probabilmente non sono in tanti a conoscere Royole, ma nonostante tutto questa piccola azienda cinese ha scritto un capitolo importante nella storia degli smartphone: è stata la prima a presentare un dispositivo pieghevole con display flessibile, il FlexPai, anticipando anche Samsung e il suo Galaxy Z Fold. Stando ai media locali, la società è recentemente fallita: un tribunale di Shenzhen ha stabilito che non aveva abbastanza risorse per ripagare tutti i debiti che aveva contratto.
Royole Technologies era relativamente giovane: era stata fondata nel 2012, e fin da subito aveva investito molto nel settore dei pieghevoli. Il FlexPai era uscito appena sei anni dopo: l’avevamo provato, a suo tempo, ed era tutt’altro che un buon dispositivo. Da chiuso le due metà lasciavano un gap decisamente importante, il display era rivolto verso l’esterno e le cornici erano degne dell’epoca dei PocketPC con Windows Mobile e display resistivo - insomma, ergonomicamente era abbastanza un incubo. Ma l’OLED flessibile da 7,8” con rapporto 4:3 e risoluzione 1440p era a tutti gli effetti qualcosa di mai visto prima.
Nel 2020 arrivò la seconda generazione, decisamente meglio ottimizzata e senza gap tra le due metà a dispositivo chiuso. Le specifiche generali del display rimasero a grandi linee le stesse, ma si aggiornò la piattaforma hardware e in generale si poteva parlare di un dispositivo più maturo. Nel frattempo però i grandi colossi del settore si stavano già imponendo grazie alla loro enorme esperienza ingegneristica - per non parlare delle tasche più profonde.
Royole tentò negli anni di aggredire anche altri mercati con i suoi display flessibili: siglò addirittura una partnership con Louis Vuitton per integrarli in una linea di borsette, e fu la prima a proporre un cruscotto curvo per automobili. Nel 2021 erano circolate indiscrezioni su un FlexPai 3, con tanto di certificazioni e render che sembravano ufficiali, ma in ultimo non è mai stato lanciato.