I nuovi chip M3 presentati da Apple la scorsa settimana sembrano, stando ai primi benchmark, molto promettenti, ma secondo Mark Gurman di Bloomberg il tasso di adozione sui Mac procederà lentamente, e i test sugli M3 Ultra non sono ancora iniziati (sapete come si usa Stage Manager sul Mac?).
Il motivo è semplice: la "coperta" dei chip a 3 nm non è molto lunga, e Apple deve dare la precedenza ai dispositivi che garantiscono più entrate, gli iPhone.
I chip M3 condividono infatti con i nuovi A17 Pro degli iPhone 15 Pro lo stesso processo, e al momento la produzione dei chip a 3 nanometri non è sufficiente per garantire alti volumi.
Secondo Gurman, gran parte della fornitura è spostata sui telefoni, quindi Apple ha iniziato la transizione agli M3 con MacBook Pro e iMac perché sono prodotti con volume di vendite basso. E anche se Mac Studio e Mac Pro avranno un mercato ancora più ristretto, la casa della mela non ha ancora iniziato i test sull'M3 Ultra che li alimenterà in futuro.
C'è da dire che M2 Ultra è stato presentato appena lo scorso giugno, in concomitanza con il lancio dei nuovi Mac desktop, quindi è difficile pensare a una sua sostituzione tanto presto, ma la bontà dei nuovi M3 è un bel problema. Stando ai benchmark apparsi in rete, infatti, l'M3 Max montato sui MacBook Pro ha risultati in linea con l'M2 Ultra su un Mac Pro, anche se dal vivo il confronto potrebbe essere ridimensionato.
Ma la disponibilità attuale è questa, e al momento nel catalogo Apple il chip M2 è utilizzato sui MacBook Air da 13 e 15 pollici (M2), sui Mac Mini (M2 e M2 Pro), sui Mac Studio e sui Mac Pro (M2 Max e M2 Ultra).
Per quanto riguarda il futuro, Gurman afferma che la casa di Cupertino sta lavorando ai nuovi MacBook Air da 13 pollici e 15 pollici e a un nuovo Mac mini, che dovrebbero arrivare nel 2024.
Il giornalista dichiara che anche il Mac Studio dovrebbe ricevere un aggiornamento, mentre non ci sono informazioni riguardanti il Mac Pro.