Commodore, in arrivo laptop Snapdragon X assemblati in Umbria

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Sono in arrivo computer portatili marchiati Commodore con chip ARM e assemblati in Umbria, nientemeno: lo ha annunciato nelle scorse ore Commodore Industries, società italiana attuale titolare dell’iconico brand che ha fatto la storia dell’informatica. Le macchine arriveranno grazie a una partnership con una società argentina chiamata Pixart, nata nel campo dei servizi e supporto software ma che negli anni “si è costruita una reputazione come produttrice di dispositivi elettronici avanzati”, per usare le parole del comunicato stampa di Commodore stessa.

Il piano della partnership è di produrre cinque laptop con chip ARM, più precisamente Qualcomm Snapdragon X Elite, e distribuirli a livello globale. Per il momento non ci sono altri dettagli; tuttavia, anche ciò che non è menzionato può svelare alcuni indizi interessanti. Il comunicato per esempio non parla mai di sistema operativo: finora i chip Qualcomm di ultima generazione sono stati avvistati solo su Windows nell’ambito dell’iniziativa Copilot Plus PC, ma è lecito ipotizzare che Commodore e Pixart potrebbero optare per un percorso radicalmente diverso.

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Pixart, infatti, ha creato e mantenuto fino al 2016 una distro Linux chiamata Rxart, che è stata per parecchio tempo molto famosa e distribuita in Sud America, anche grazie alla sua preinstallazione in un gran numero di computer portatili e netbook. Per contro, come dicevamo, sono ormai otto anni che il progetto è stato abbandonato. Tra l’altro, al momento gli ultimi chip Qualcomm non sono ancora compatibili con l’OS open-source creato da Linus Torvalds, per ammissione di Qualcomm stessa, ma i lavori sono in corso per far sì che tutto questo cambi. Per correttezza è doveroso precisare che Commodore Industries ha portato sul mercato già diversi laptop basati su Windows (ne parliamo tra poco), quindi anche questa opzione è perfettamente plausibile e verosimile.

Il marchio Commodore ha avuto un percorso piuttosto travagliato: è stato protagonista di una certa fase dell’informatica negli Anni ‘80, con la diffusione dei cosiddetti “Home Computer”, grazie a prodotti come il Vic-20 e il Commodore 64, ma in ultimo non fu in grado di adattarsi all’avvento da una parte dei PC veri e propri (o IBM compatibili, come si diceva ai tempi), e dall’altra delle console come la PlayStation. È formalmente fallita negli Anni ‘90, e nel corso degli anni il marchio è passato di mano parecchie volte, nel tentativo di riportarlo in auge, ma finora con scarso successo.


L’avventura di Commodore Industries è partita da relativamente poco: i primi prodotti di un certo peso sono arrivati l'anno scorso, soprattutto laptop (anche gaming di fascia alta con processori Intel Core di tredicesima generazione e schede video fino a RTX 4090). Tutto parte da Luigi Simonetti, ancora oggi general manager della realtà (da non confondere con CBM o Commodore Business Machines, fondata anch’essa da italiani, che ci provò con un paio di smartphone Android qualche anno fa ma senza fortuna). Allo stato attuale ci sono due divisioni: Commodore Synapsy che si occupa di sviluppare videogiochi e Commodore Engineering più rivolta al mondo business/aziendale.

I nuovi computer ARM saranno assemblati per la precisione in provincia di Terni, a Orvieto, anche se non è perfettamente chiaro da dove arriveranno i componenti come motherboard, scocche e così via. Sempre in Umbria si svolgeranno anche le attività di ricerca e sviluppo e assistenza tecnica.


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