Copilot rende tutti cantautori: evoluzione o plagio?

11 months ago 211

Il 2023 che sta per chiudersi è stato sicuramente l'anno dell'esplosione dell'intelligenza artificiale al servizio di tutti. Questa è arrivata sotto forma dei chatbot, a partire da ChatGPT, per poi estendersi ai generatori di immagini, come DALL-E, per finire con gli assistenti integrati nei sistemi operativi.

Tra questi troviamo sicuramente l'ultima novità lanciata da Microsoft, ovvero il Copilot che troviamo su Windows. Microsoft Copilot è uno strumento molto potente, il quale rende trasversale l'applicazione dell'intelligenza artificiale all'interno di tutti gli aspetti del sistema operativo del colosso di Redmond.

E proprio in questo contesto Microsoft ha annunciato un'importante novità. L'azienda ha infatti annunciato di aver collaborato con la società statunitense Suno, con esperienza nella produzione di musica con l'intelligenza artificiale, per realizzare un plugin di Copilot che permette la scrittura di brani musicali.

Si tratta di uno strumento che permetterà di generare dei brani musicali, di qualsiasi genere, semplicemente inserendo una richiesta testuale. Ad esempio, basterà scrivere "Crea una canzone pop sulle avventure familiari" per ottenere un brano musicale sul tema richiesto del genere richiesto.

Il plugin Suno sarà accessibile, come vedete dall'animazione in basso, direttamente dal sito ufficiale Copilot tramite Microsoft Edge. Lo strumento promette di generare la musica, il testo e le voci. Insomma, indipendentemente dalla cultura e dalla capacità musicale dell'utente, Suno promette di creare canzoni dal nulla esattamente come vorranno gli utenti.

Forse ci avete già pensato, ma questa novità genera anche questioni che riguardano la proprietà intellettuale e la conoscenza di coloro che invece la musica l'hanno studiata, e la studiano tuttora, per passione o per lavoro. Suno lavora con l'intelligenza artificiale e ci aspettiamo che, proprio come tutti i modelli che si basano sull'intelligenza artificiale, attinga da un enorme database musicale per generare i suoi prodotti.

E tale database musicale sarà ovviamente costituito da contenuti realizzati da appassionati e professionisti, che verosimilmente rivendicheranno i diritti su ciò che hanno creato. Al di là delle questioni che riguardano la proprietà intellettuale, è doveroso anche considerare le implicazioni più profonde di quanto appena annunciato.

L'arte che diventa automazione alla portata di tutti è pur sempre un'evoluzione?

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