Per la prima volta, Universal Music Group, la più grande etichetta discografica al mondo, ha pubblicamente ammesso il rallentamento della crescita dei servizi di streaming musicale, come Apple Music, Amazon Music e gli altri.
Sebbene l'azienda ritenga che si tratti di un rallentamento temporaneo, alcuni nel settore credono che possa trattarsi di un cambiamento permanente. Come noto, Apple Music non pubblica i suoi numeri di abbonati dal 2019, quando raggiunse i 60 milioni. In precedenza, l'azienda aveva annunciato solamente i traguardi ogni 10 milioni di abbonati, pertanto ciò potrebbe suggerire che il numero attuale potrebbe essere ancora inferiore ai 70 milioni.
Il calo appare generalizzato, infatti, anche Amazon Music e altri servizi potrebbero aver registrato un sostanziale rallentamento nella crescita, preso poco in considerazione allo stato attuale. Spotify sembra esserne esente o quasi, se consideriamo i recenti numeri condivisi dai risultati finanziari nel Q2, ma la parabola discendente potrebbe farsi più evidente nei prossimi mesi.
La prima a parlarne è stata proprio Universal Music Group, in relazione all'annuncio dei risultati finanziari, decisamente deludenti per quanto riguarda il segmento streaming. Il CFO Boyd Muir ha dichiarato che la crescita dei ricavi dagli abbonamenti ha subito una decelerazione, imputando la colpa ai "grandi partner" che hanno avuto meno successo nell'acquisire nuovi utenti attivi.
"I ricavi degli abbonamenti hanno visto una decelerazione della crescita. I grandi partner che hanno avuto meno successo nel promuovere l'adozione globale hanno visto un rallentamento nell'aggiunta di nuovi abbonati".
Questa ammissione ha provocato un calo delle azioni UMG fino al 30%, evidenziando la preoccupazione degli investitori.
L'industria musicale sta attraversando un periodo di transizione, passando da una fase di crescita rapida a una di crescita più lenta. Le etichette discografiche hanno meno potere per influenzare questa tendenza e sono costrette ad adattarsi alla nuova realtà.
Per cercare di stimolare nuovamente la crescita, alcune aziende stanno considerando l'introduzione di nuovi piani tariffari con caratteristiche aggiuntive e con prezzi più elevati, che potrebbero generare maggiori ricavi per le etichette. Il futuro dell'industria musicale dipenderà dalla capacità delle aziende di innovare e offrire nuovi servizi che possano riaccendere l'interesse degli utenti.