Fino a qualche anno fa quando si sentiva parlare di auto “made in Cina” subito si pensava ad un prezzo d’acquisto basso giustificato da una qualità generale del veicolo altrettanto bassa. Oggi stiamo vivendo un nuovo capitolo della storia dei modelli di importazione, i quali devono adattarsi alle particolari esigenze di noi europei sempre più attenti alla qualità e ai dettagli. Proprio per queste motivazioni le case automobilistiche cinesi sono in costante sviluppo in diverse aree: design, motorizzazioni, componentistica ed assemblaggi sono oggetto di studio per garantire agli automobilisti standard sempre più alti.
A far da testimone a questa evoluzione c’è la DFSK, un’azienda cinese che porta in Italia due nuovi modelli supportati da una rete di vendita ed assistenza in crescita. Il primo si chiama Glory 600, modello di punta della famiglia Glory, il secondo è l’E5 primo suv ibrido plug-in di DFSK, nonché il più lussuoso. L’importatore di DFSK per l’Italia è China Car Company che, grazie al lavoro del team del General Manager Fulvio Marchetto, è in costante contatto con la Cina per modificare e adattare le vetture al mercato italiano come nel caso degli impianti Gpl disponibili su gran parte della gamma.
IL CLIENTE PRIMA DI TUTTO
Prima di entrare nel dettaglio dei due nuovi modelli cerchiamo di rispondere a quelle che sono le domande più frequenti di chi sceglie di acquistare un’auto cinese. Iniziamo dall’aspetto più importante: l’assistenza. DFSK entro la fine di quest’anno potrà contare su una rete suddivisa in 90 punti vendita e 80 centri di assistenza per le riparazioni. Alla fine del prossimo anno l’obbiettivo è quello di raggiungere 120 punti vendita e 100 officine autorizzate sparse lungo lo stivale.
Sempre nel corso del 2025 i concessionari DFSK garantiranno anche dei valori minimi di ritiro dell’usato dei propri modelli, oltre a formule d’acquisto personalizzate grazie all’accordo con una finanziaria che presto sarà comunicata. Tutti i modelli DFSK godranno inoltre di 5 anni di garanzia o 100.000 chilometri, segnale evidente della fiducia nelle proprie auto e dell’attenzione verso il cliente da parte della Casa madre. Ma in caso di incidente o di rotture meccaniche, i pezzi di ricambio si troveranno?
Trattandosi di auto di importazione è obbligatorio pensare anche a come recuperare la componentistica necessaria alle eventuali riparazioni. A tutto questo penserà la Sirmec, l’azienda di logistica che si prenderà carico di far recapitare in officina le parti necessarie. Parlando di tempi di consegna saranno necessarie 12/48 ore se il pezzo è già presente in magazzino oppure 60/75 giorni nel caso in cui bisogna ordinarlo dalla Cina.
DFSK E5: UNA SCOSSA PER LA GAMMA
Un modello centrale nella strategia di sviluppo e crescita di DFSK, soprattutto in Italia, è il nuovo suv 7 posti ibrido plug-in E5. L’auto è lunga 4,76 metri ed è spinta da un motore termico 1.5 turbo che viene accoppiato ad un'unità elettrica alimentata da una batteria da 17,5 kWh, per avere una potenza complessiva di sistema di 180 cavalli e 300 Nm di coppia disponibili a 2.600 giri. In modalità zero emissioni sarà possibile percorre circa 80 km, mentre il consumo medio dichiarato nel misto è 5,5 litri ogni 100 chilometri.
Si tratta di auto che non fa girare le teste quando la si incrocia per strada: lo stile è molto semplice e senza particolari vezzi estetici ma, nonostante questo, la E5 ha una bella presenza su strada grazie alle sue forme semplici e squadrate con linee ben definite. La parte più caratterizzante è il frontale, con la particolare calandra centrale a nido d’ape che riesce a dare quel pizzico di personalità in più alla vettura.
UNA SORPRESA DIETRO AL VOLANTE
Uno dei punti di forza della E5 è l’abitacolo: gli interni mostrano un doppio schermo a sviluppo orizzontale per la strumentazione e il sistema infotainment da 10,25 pollici. I materiali scelti, gli assemblaggi, e la stessa componentistica è di alto livello e non ha nulla da invidiare alla più blasonata concorrenza delle auto europee.
Il nostro primo test drive è stato davvero breve, quindi non possiamo dare giudizi sui consumi o sulla comodità durante un lungo viaggio, quello che possiamo dire con certezza è che la E5 si guida bene. Il cambio a variazione continua è impercettibile nel suo funzionamento mentre il motore, brioso e poco rumoroso, mostra di avere un bel carattere. L’assetto assicura una guida precisa e comunicativa grazie alla taratura delle sospensioni che fonde alla perfezione comfort e soddisfazione dietro il volante.
Da rivedere invece l’interfaccia di dialogo con il sistema di infotainment che è ancora un po’ troppo macchinoso e complicato quando si naviga tra i vari menù per cercare la funzione desiderata. Un altro appunto da fare è per le sedute: i sedili sono molto comodi ma penalizzano la posizione di guida perché posizionati troppo in alto rispetto la plancia.
TUTTO DI SERIE
La E5 ha un prezzo di listino di 36.888 euro (compatibile con gli incentivi) a cui non dovrete aggiungere nulla ad eccezione della vernice metallizzata. Di serie tra i tanti optional troviamo gli interni in pelle, i sedili elettrici, la strumentazione digitale e connessione Apple CarPlay ed Android Auto, il portellone del bagagliaio elettrico, il tetto apribile e i sette posti.
Insomma, siamo di fronte ad un'auto elettrificata che si guida bene, costa relativamente poco, e che sembra proprio pensata per il mercato europeo e per chi cerca qualità e sostanza mantenendo bassi i costi d’utilizzo e di acquisto.
GLORY 600 CON IL GPL 'DI SERIE'
Anche il Glory 600 è un suv a 7 posti, lungo 4,72 metri ed è spinto da un motore 1.5 turbo (non elettrificato) da 185 CV e 300 Nm di coppia a 3.000 giri. Consumo ciclo combinato benzina dichiarato pari a 5,5 litri per 100 km.
Anche per questo modello il design è minimale per poter essere apprezzato da un pubblico il più ampio e vario possibile. Il punto di forza del Glory 600 è quello della possibilità di avere l’impianto Gpl compreso nel prezzo di 29.588 euro. Un grande valore aggiunto per riuscire ad entrare nel mercato italiano, sempre molto attento ai costi d’esercizio quando si parla di dover fare rifornimento.
L’autonomia garantita dall’impianto Gpl, progettato e sviluppato dall’italianissima Landi Renzi, è di circa 250 chilometri. Anche per questo modello gli interni si presentano con assemblaggi curati e materiali di buona qualità, anche se la posizione di guida (come per la E5) non ci ha convinto fino in fondo, soprattutto per la plancia più bassa rispetto una seduta alta.
CONFORTEVOLE E PACATA
Le sospensioni della Glory 600 lavorano egregiamente quando si tratta di assorbire buche e imperfezioni della strada, un pochino meno quando si affrontano le curve con un andatura più allegra. E’ chiaro che questo modello non sia stato progettato per fare il tempo sul giro in pista, ed è per questo che dietro il volante la guida è rilassata e anche rilassante.
Lo sterzo è morbido mentre il motore manca un pochino di brio soprattutto ai bassi regimi quando il turbo non fa sentire la sua presenza. Nel complesso entrambi questi due nuovi modelli sembrano avere tutte le carte in regola per avere successo in Italia, grazie alle famiglie che cercano un auto ben fatta e ben equipaggiata senza prosciugare il conto in banca.