Duro colpo al pezzotto: sgominata un'organizzazione da diversi milioni di euro

11 months ago 124

La Procura di Catania ha appena chiuso una vera e propria "centrale" del cosiddetto pezzotto a Catania, con un giro d'affari nazionale e internazionale di diversi milioni di euro al mese e un elevatissimo numero di utenti (sapete come vedere chi altro sta usando i vostri servizi di streaming?). 

Le IPTV illegali trasmettevano palinsesti live e contenuti on demand protetti da diritti televisivi di proprietà delle più note piattaforme televisive quali ad esempio Sky, DAZN, Mediaset, Prime Video e Netflix.

L'operazione, condotta dalla Procura di Catania con l'aiuto del personale dei Centri operativi sicurezza cibernetica di Reggio Calabria, Torino, Napoli, Bologna, Firenze, Roma e Bari, ha portato alla scoperta di un'organizzazione criminale strutturata in modo gerarchico secondo ruoli distinti e ben precisi, e con promotori distribuiti sul territorio nazionale e all'estero. 

21 le persone indagate tra Catania, Messina, Siracusa, Cosenza, Alessandria, Napoli, Salerno, Reggio Emilia, Pisa, Lucca, Livorno e Bari, che sfruttavano sistemi di elusione particolarmente avanzati, segno che la lotta alla pirateria sta arrivando a un nuovo livello di scontro.

La Dda di Catania, afferma infatti che per eludere le indagini, gli indagati avrebbero "fatto uso di applicazioni di messaggistica crittografata, identità fittizie e documenti falsi" che sono stati "utilizzati anche per l'intestazione di utenze telefoniche, di carte di credito, di abbonamenti televisivi e noleggio di server".

Ma non solo. Per la promozione della rete la Procura ha scoperto la presenza su varie piattaforme social di canali, gruppi, account, forum, blog e profili che pubblicizzavano la vendita, sul territorio nazionale, di flussi, pannelli e abbonamenti mensili per la visione illegale dei contenuti audiovisivi fruibili anche attraverso numerosi siti illegali di "live streaming".

La Procura contesta agli indagati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere a carattere transnazionale finalizzata alla diffusione di palinsesti televisivi ad accesso condizionato, danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici, accesso abusivo a un sistema informatico, frode informatica.

Plaudono all'iniziativa Federico Bagnoli Rossi, Presidente Fapav, la Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali, e Andrea Duilio, AD di Sky Italia.

Fapav rileva come nel solo 2022 si sono avuti circa 345 milioni di atti illeciti, ben 30 milioni in più sull'anno precedente, mentre l'incidenza dell'utilizzo delle IPTV è arrivata al 23%, ma sottolinea che la nuova legge antipirateria, varata solo pochi mesi fa, sia un grande passo avanti per sgominare queste azioni illecite.

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