Google Home è sempre di più un (inutile?) soprammobile: capisce sempre meno i comandi vocali e ha perso un sacco di funzioni

3 months ago 184

Eh sì, il primo Google Home non si scorda mai. Ok sono sarcastico, ma nel mio caso davvero non me lo scorderò facilmente: lo acquistai nel 2017 in viaggio di nozze al Google Visitor Experience, il negozio fisico che si trova nella storica sede di Google in quel di Mountain View. All'epoca il primissimo speaker "smart" di Google non era nemmeno sbarcato in Italia, ma Google Assistant era già disponibile in italiano, e impostarlo in modo da funzionare correttamente anche da noi era questione di poco. Da allora poco a poco la mia casa si è riempita degli speaker di Big G., anche grazie ad alcune gabole che nel corso degli anni mi hanno permesso di portarmi a casa almeno un paio di Home Mini (ora Nest Mini) gratuitamente, come quello che venne regalato nel 2019 agli abbonati a Google One. Allo stato attuale delle cose ho uno speaker Google in ogni stanza, e in cucina sono poi passato a un Nest Hub, che funge un po' da controllore per la domotica, un po' da dispositivo multimediale di intrattenimento (e non solo).

Tutto molto bello, ma nel corso degli anni la piattaforma di Google sta attraversando un declino che difficilmente riesco a spiegarmi. E qui non si tratta di un paragone fra gli Echo di Amazon con Alexa, gli HomePod di Apple con Siri e la piattaforma Nest con Google Assistant. Anche senza voler scomodare gli altri smart speaker per mettersi a fare un confronto sulla carta, il declino in questione lo si nota a livello di funzionalità e anche a livello di comprensione dei comandi.

Attenti ad affezionarvi a una funzione

Google dà, Google toglie. Esempio banale? La Ricerca Google, così drasticamente cambiata (ne abbiamo parlato qui) da risultare, allo stato attuale delle cose, decisamente più inutile di un tempo. Altro esempio? Le ricette. Non so quanti di voi hanno un Google Nest Hub in casa e fra questi quanti di voi avessero mai utilizzato la funzionalità pensata per aiutare in cucina. A fine gennaio di quest'anno Google annunciava un po' in sordina che avrebbe rimosso 17 funzionalità da Assistant, influenzando di conseguenza tutto ciò che gravita intorno alla piattaforma Nest/Home.

Fra queste c'erano anche tutte le funzioni legate appunto alla ricette:

Nel continuare a rendere più utile l'Assistente Google, diamo la priorità alle esperienze che ami e investiamo nella tecnologia di base per migliorarle ulteriormente, il che significa che alcune funzionalità sottoutilizzate non saranno più supportate. Alcune funzionalità interessate includono:

- Accesso o gestione del tuo libro di ricette, trasferimento di ricette da un dispositivo all'altro, riproduzione di una videoricetta con istruzioni o visualizzazione di ricette passo passo. Puoi usare l'Assistente Google per cercare ricette sul web e su YouTube.

Niente più ricette passo passo, niente più riproduzione di video ricette. Ora, ripeto, non so quanti di voi usassero queste funzioni, ma quando si ha uno smart display in cucina uno dei tanti utilizzi che sorge spontaneo sfruttare è proprio quello legato alla preparazione di alimenti. E invece no: se provate a chiedere a Google Assistant una cosa banale come "Ricetta della pasta frolla" vi risponderà con un bel "Non ho capito" o, nel caso dei Nest Mini e simili, un messaggio simile a "questa funzionalità non è più supportata".

C'è un trucco per accedere a qualcosa di simile, suggerito dalla stessa nota rilasciata da Google: chiedere al Nest Hub "cerca ricetta pasta frolla". Il risultato? Si apre un web browser con vari risultati di ricerca in cui selezionare a mano una ricetta e iniziare a consultarla esattamente come fareste su uno smartphone o un tablet. Sì, è scomodo: quando si cucina ci si sporca le mani, e faceva comodo comandare tutto con la voce invece di toccare ripetutamente lo schermo.

Dovrei comunque "arrabbiarmi" fino a un certo punto. Nella pagina del supporto che citavo poco fa c'è scritto chiaramente che "alcune funzionalità sottoutilizzate non saranno più supportate", come a dire appunto che le ricette e le altre 16 funzionalità elencate erano usate da una quantità esigua di utenti. E a dirla tutta persino io che le usavo non me ne sono accorto fino a pochi giorni fa.

In realtà tutte le funzioni legate alle ricette hanno smesso di funzionare intorno al mese di marzo, e praticamente solo una testata tech specializzata ne ha dato notizia in Italia.

Quale sia però il senso di rimuovere funzioni invece di aggiungerne mi sfugge. Sì, è ovvio, è sicuramente una questione di costi, ma se anche una percentuale esigua dei tuoi utenti usa una o più funzioni dei tuoi prodotti affezionandosi al suo utilizzo, rimuoverle non farà che convincerli sempre di più a valutare altre alternative, preferendo altri marchi anche quando si va a scegliere prodotti di tipo diverso (come smartphone, box TV e simili).

Tutte le funzionalità rimosse

Delle funzionalità rimosse ne parlavamo appunto a gennaio in un articolo dedicato. Ma nel caso in cui vi fossero sfuggite, ecco tutte le cose che sono state rimosse da Assistant e da Google Nest / Home:

  • Riproduzione e controllo di audiolibri da Google Play Libri tramite comandi vocali.
  • Impostare o usare sveglie multimediali, sveglie musicali o radiosveglie sui dispositivi con l'Assistente Google integrato. La soluzione alternativa? Creare una routine personalizzata che abbia un comportamento simile.
  • Ricette, come visto prima.
  • Gestione dei cronometri su smart display e speaker. Sono però rimasti timer e sveglie, e ci mancherebbe altro...
  • Niente più comandi vocali per chiamare un dispositivo o trasmettere un messaggio al tuo gruppo Famiglia Google.
  • Niente più invio di email, video o messaggi audio tramite comandi vocali.
  • Non si può più riprogrammare un evento in Google Calendar tramite comandi vocali.
  • Utilizzo dell'Avvio applicazioni nella modalità Auto dell'Assistente Google su Google Maps per leggere e inviare messaggi, effettuare chiamate e controllare i contenuti multimediali.
  • Richiesta di programmare o ascoltare gli avvisi di famiglia programmati in precedenza. Anche qui la soluzione è creare una routine che si comporti in modo simile.
  • Niente più meditazione con Calm. La soluzione? Cercare video su YouTube per meditare.
  • Spariti i controlli vocali per le attività su Fitbit Sense e Versa 3.
  • La visualizzazione dei riepiloghi relativi al sonno sarà disponibile solo sugli smart display Nest.
  • Se non si utilizza Duo, le chiamate effettuate da speaker e smart display non verranno visualizzate con l'ID chiamante.
  • Sparita la visualizzazione della stima dei tempi della routine "vado a lavoro" su smart display.
  • Disabilitato il controllo degli itinerari di viaggio personali tramite comandi vocali.
  • Non si può più richiedere informazioni sui contatti.
  • Richiesta di compiere determinate azioni tramite comandi vocali, ad esempio inviare un pagamento, fare una prenotazione o pubblicare sui social media.

Non sono poche.

C'è poi tutta la questione sui promemoria di cui vi parlavamo per la prima volta lo scorso settembre, problema che è andato avanti ancora per mesi, tant'è che ancora non funziona a dovere. Pensate che ultimamente in ufficio siamo incappati in un nuovo problema. Provando a chiedere a Google Assistant di impostare promemoria a orari specifici, ad esempio alle 16:00 in punto, l'assistente vocale entra in un loop infinito in cui continua a chiedere a che ora impostare il promemoria. Continuate a dirgli alle 16:00? Il ciclo non finirà mai. Gli dite alle 16:01? Allora vi imposterà il promemoria. Bello, eh? Quindi non solo vengono rimosse funzioni, ma anche quelle presenti non è che funzionino poi così bene.

Non è solo questione di cosa può e cosa non può fare

L'arrivo di Gemini, ChatGPT (che presto darà del filo da torcere a Ricerca Google) e simili ha reso più che mai evidente il gap che sussiste fra questi modelli linguistici (e i chatbot su essi basati) e i "vecchi" assistenti vocali, Alexa inclusa.

Il perché Google non abbia ancora integrato Gemini sui prodotti Nest è abbastanza chiaro: la società sta ancora portando avanti test di varia natura, ed è anche probabile che l'hardware attuale non vada del tutto bene per gestire le funzionalità aggiuntive che Gemini potrebbe portare con sé. Lo scorso aprile si vociferava di nuovi Nest Hub, e non è da escludersi che arrivino a fianco dei nuovi Pixel 9. Ci sono poi tutte le problematiche relative alla privacy, all'addestramento dell'intelligenza artificiale e tante altre questioni che probabilmente stanno rallentando l'adozione di Gemini in certi ambiti.

Ma non è questo il punto. L'arrivo di Gemini non può significare il totale abbandono di Google Assistant e di tutta la linea dei prodotti a esso legata. O meglio, non dovrebbe, visto che quando ci sono di mezzo i soldi le società non guardano in faccia a nessuno. Sta di fatto che Google Assistant non solo non fa passi in avanti, ma addirittura viene reso sempre meno utile.

E come se non bastasse le performance sono sensibilmente peggiorate nel tempo.

Ok, questa può quasi suonare come una roba da complottisti, ma le tante conferme che riceviamo spesso anche sui nostri canali social mi danno in buona parte ragione. E poi visto che nel team di SmartWorld non sono l'unico a usare Google Nest e Assistant, ho tante altre conferme che quello che mi succede non è casuale, né dipende dall'utilizzo che ne faccio io.

Assistant e, da quanto confermato da tanti utenti, persino Alexa, con il trascorrere del tempo sembrano sempre meno "smart" e sempre più "dumb". Talvolta occorre ripetere i comandi vocali 2 o 3 volte per farsi capire, e ci sono situazioni in cui i comandi che si cerca di impartire hanno effetti bizzarri. Qualcuno di voi potrebbe aver obiettato poco fa "beh, che te ne fai delle ricette, usalo per la domotica Nest Hub, no?". Sì, e infatti lo uso per la domotica.

In casa ho avvolgibili, luci, condizionatori e una telecamera di sicurezza controllabili via comandi vocali. Anche in questo ambito però sta diventando un supplizio. "Hey Google, chiudi avvolgibile camera", e lui che fa? Mi inizia a elencare i negozi vicini che vendono avvolgibili. "Hey Google, spegni luci salotto", e lui ribatte con il classico "Non ho capito". Il nostro Emanuele si è dato una spiegazione che ha una sua logica: è come se Assistant non recepisse le ultime lettere delle frasi che gli dettiamo vocalmente. Persino le Routine, che sono a detta di Google la soluzione a tutti i mali (visto che consiglia di usarle per sopperire ad alcune funzionalità rimosse), ogni tanto smettono di funzionare. Così, de botto, senza senso (Cit.).

Sempre Emanuele poi aveva parlato in un lungo articolo di come anche la smart home, dipendente in buona parte anche dai comandi vocali, sia sempre di più afflitta da problemi spesso notevoli.

Insomma, non è solo una questione di cosa può e cosa non può fare. C'è anche il fatto che quello che può fare non lo fa come dovrebbe.

Sempre più speaker, sempre meno smart?

Quale sia il futuro dei Nest e di Google Assistant è ancora tutto da vedere. Al momento i Nest Mini e i Nest Audio, oltre ovviamente ai vecchi Google Home, sono sempre di più degli speaker e sempre meno dei dispositivi smart, fra comandi vocali non recepiti, incomprensioni, funzionalità rimosse e simili. Si salvano un po' i Nest Hub, che comunque con il loro schermo touch possono funzionare da gestori per la domotica, anche se, come saprete se ne avete uno, sono mostruosamente lenti anche nel compiere le operazioni più elementari. E nel frattempo anche il futuro di Alexa si è fatto piuttosto nebuloso: avete letto il nostro approfondimento su Alexa a pagamento? Inutile quindi archiviare il tutto con un "passa ad Alexa", visto che anche il futuro della piattaforma di Alexa è in dubbio.

Siamo probabilmente vicini a un punto di svolta. Gli smart speaker si evolveranno grazie ai nuovi modelli linguistici e alle IA di Google, OpenAI, Amazon e Apple o diventeranno davvero degli inutili, e talvolta pure costosi, soprammobili. Spero vivamente nella prima opzione, visto che comunque li uso attivamente e sono diventati parte integrante del mio modo di vivere la casa.

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