Google ha rilasciato nelle scorse ore le Factory e le OTA Image del suo ultimo smartphone, il Pixel 8a. Sono disponibili, come al solito, sulle relative pagine dedicate del sito Google Developers: qui trovate le OTA e qui le Factory. Ci sono già diversi file, ma di fatto la build è una sola, in più varianti dedicate a determinate regioni e operatori in tutto il mondo. Lo smartphone corrisponde al codename “akita”, un riferimento all’omonima razza di cani (il Pixel 8 e 8 Pro, per riferimento, sono rispettivamente “shiba” e “husky”).
Quella di rilasciare le immagini complete è una tradizione ormai consolidata per i dispositivi Google, in effetti da ancora prima del concepimento dell’iniziativa Pixel, quando esistevano solo i Nexus. L'iniziativa è cambiata molto nel tempo, ma ormai ci siamo attestati sul rilascio di due tipi di immagini: le OTA e le Factory. Le Factory Image sono il sistema operativo completo: installare quelle implica la cancellazione totale dei dati della memoria interna, perdendo quindi ogni file o eventuale modifica al sistema precedente. Le OTA invece si limitano ad aggiornare il sistema operativo già presente senza perdita dei dati.
Le Factory Image sono particolarmente utili in caso di modding: non solo rappresentano una risorsa preziosissima per gli sviluppatori che creano custom ROM, recovery e altri software particolari, ma sono anche un “punto di ripristino” sempre a disposizione qualora ci si spinga troppo in là e il dispositivo risulti compromesso, instabile o inaffidabile.
Le OTA, invece, sono un metodo alternativo per applicare lo stesso identico aggiornamento che arriverebbe tramite notifica, e hanno senso per casi d’uso molto speciali in cui l’accesso a una connessione dati non è sempre disponibile (o i dati sono molto limitati), oppure semplicemente per chi non vuole attendere l’arrivo della notifica (possono volerci fino a un paio di settimane).
Tutto questo per dire: alla stragrande maggioranza degli utenti importerà probabilmente poco, mentre per power user, sviluppatori e smanettoni tutti questa è un’ottima notizia, per quanto molto prevedibile, e il segnale che è giunta l’ora di rimboccarsi le maniche e mettersi al lavoro.
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