Non ci è voluto molto tempo per Elon Musk per creare un'alternativa a ChatGPT. Solo a luglio il miliardario è entrato nel settore dell'intelligenza artificiale generativa con una nuova società, xAI, che proprio ieri ha annunciato su X Grok, un nuovo chatbot proprietario integrato profondamente nella piattaforma di microblogging.
Nel post, la società descrive il nuovo strumento IA come "un'intelligenza artificiale modellata sulla Guida galattica per gli autostoppisti [il famoso libro di fantascienza umoristica del 1979 da cui è stato tratto anche un film, NdR], quindi destinata a rispondere a quasi tutto e, cosa molto più difficile, persino a suggerire quali domande porre!"
Secondo il team e lo stesso Musk che ha rilanciato l'annuncio, il chatbot è "progettato per rispondere alle domande con un po' di arguzia e ha una vena ribelle, quindi per favore non usarlo se odi l'umorismo!"
L'obiettivo di Grok è da servire da assistente di ricerca, aiutando gli utenti ad accedere rapidamente alle informazioni, elaborare i dati e generare nuove idee, e vuole avvantaggiarsi della stretta integrazione con X, a cui attinge per recuperare informazioni in tempo reale.
Ma come funziona? Il chatbot si basa sul modello di linguaggio di grandi dimensioni (LLM) Grok-1, un'evoluzione del precedente modello da 33 miliardi di parametri Grok-0 e in grado di superare ChatGPT 3.5 ma ancora indietro rispetto a GPT-4, Palm 2 e Claude 2.
xAI ha anche sottoposto Grok-1 a problemi di matematica e codifica, trovando come risultasse inferiore solo a GPT-4, con ottimi risultati nelle finali di matematica delle scuole superiori nazionali ungheresi del 2023. E senza una messa a punto specifica.
La società di Musk ha creato Grok utilizzando un sistema di allenamento personalizzato basato su Kubernetes, JAX e Rust, quest'ultimo risultato particolarmente importante per costruire un'infrastruttura affidabile ed efficiente in quanto riduce al minimo il rischio di bug e può essere usato con una minima supervisione.
Inoltre Musk aveva comprato migliaia di GPU da NVIDIA per allenarlo, e i ricercatori di xAI hanno implementato un sistema distribuito in grado di gestire vari guasti.
Ovviamente siamo nelle fasi iniziali. Al momento Grok è in fase di test solo negli Stati Uniti, tramite una lista di attesa a cui si può accedere solo se si è utenti X verificati, e ci aspettiamo che le sfide da superare siano notevoli.
xAI infatti afferma che il chatbot "Risponderà anche a domande piccanti che vengono rifiutate dalla maggior parte degli altri sistemi di intelligenza artificiale", ma possiamo immaginare che questo sollevi anche problemi.
L'azienda mette le mani avanti, riconoscendo come Grok possa generare dati errati o contraddittori, e si impegnano a migliorare le capacità di ragionamento dei loro sistemi di intelligenza artificiale. Al momento stanno esplorando diverse possibilità per migliorarlo, tra cui:
- Supervisione scalabile con assistenza agli strumenti: xAI mira a fare l'uso più efficace del tempo di supervisione utilizzando l'intelligenza artificiale per assistere con una supervisione scalabile.
- Integrazione con la verifica formale: xAI prevede di sviluppare capacità di ragionamento in situazioni meno ambigue e più verificabili, garantendo la correttezza del codice.
- Comprensione e recupero delle informazioni dal contesto: stanno lavorando su metodi per scoprire e recuperare le informazioni in modo efficace.
- Usare esempi avversari per migliorare l'IA: xAI si concentra sul miglioramento dei loro sistemi di intelligenza artificiale rispetto a esempi contraddittori
- Capacità multimodali: in futuro, xAI mira a dotare Grok di sensi come visione e audio per applicazioni più ampie.
Nell'annuncio, xAI afferma anche di avere una tabella di marcia con nuove capacità e funzionalità da implementare nei prossimi mesi.
È curioso come solo pochi giorni fa Musk fosse al Summit IA di Londra, intervistato dal premier inglese Sunak, e dicesse come in futuro non sarà più necessario lavorare grazie all'IA: una certa inversione di tendenza rispetto alle precedenti uscite sui rischi della tecnologia.
xAI dichiara di credere in un'IA positiva e di essere al lavoro contro eventuali conseguenze catastrofiche date da un uso dannoso della stessa, ma certo un chatbot che ricava le sue informazioni da una piattaforma su cui Musk stesso ha dato massima libertà di parola non promette nulla di buono. In ogni caso, Grok è qui, e la sfida tra strumenti IA si farà più serrata che mai in futuro.