Intelligenza artificiale nel browser: perché (non) è una buona idea

1 year ago 182

Negli ultimi mesi ho parlato più volte di Arc, il mio nuovo browser preferito: si tratta di un browser basato su Chromium e sviluppato da The Internet Company, che vuole proporre un nuovo approccio alla navigazione web. Circa un mese fa, con un video trasmesso in diretta su YouTube (un video geniale nella comunicazione, da cui è tratta l'immagine qui sopra), l'azienda ha annunciato una grande novità su cui stava lavorando da tempo: Arc Max. Sotto il nome di Arc Max vengono raggruppate cinque funzioni basate su intelligenza artificiale, che sono ora parte integrante di Arc, ma che sono disabilitate di default e vanno attivate manualmente dall'utente (opt-in).

Dato che da ormai quasi un anno utilizzo Arc come mio browser quotidiano, ho provato le nuove funzioni di Arc Max per un mese e ora posso dirvi cosa c'è di buono e cosa c'è di molto meno buono nell'integrazione su browser di funzioni basate su intelligenza artificiale come queste.

Cos'è Arc Max

Arc Max è il nome generico che accomuna le cinque funzioni basate su intelligenza artificiale lanciate da The Browser Company. Per attivarle o disattivarle (singolarmente o in blocco) basta quindi cercare "Arc Max" nella command bar del browser (CMD+T). Ecco quali sono le cinque funzionalità in questione:

  • Ask on page: espande la normale ricerca su pagina. Cliccando Command+F, oltre a cercare una parola che appare sul sito che stiamo visitando, è possibile fare domande ad Arc Max: l'intelligenza artificiale legge la pagina aperta e risponde alla richiesta
  • 5-Second Preview: mostra il riassunto di un link senza neanche aprirlo. Tenendo premuto Shift mentre si passa con il mouse su un link, appare un piccolo popup che mostra un riassunto del contenuto della pagina.
  • Tidy Tab Titles: rinomina automaticamente i tab pinnati, in modo che il nome sia più corto e leggibile
  • Tidy Download: rinomina automaticamente i file scaricati, il modo che il nome sia leggibile e sensato
  • ChatGPT in the Command Bar: una scorciatoia per ChatGPT

Potete farvi un'idea di queste cinque funzioni dal breve video qui sotto.

Cosa c'è di buono

L'intelligenza artificiale è uno strumento fantastico a cui delegare compiti con l'obiettivo di farci risparmiare tempo e, in tal senso, le funzioni integrate da Arc sono eccezionali. 

In particolare, non posso negare di aver usato con grande piacere Ask on page, in assoluto la mia funzione preferita di Arc Max. Per chi, come me, consulta per lavoro moltissime pagine web ogni giorno, avere la possibilità di fare domande dirette al proprio browser è di una comodità disarmante. Ho usato Ask on page per chiedere quale fosse il punto di un articolo con un titolo criptico che andava un po' troppo per le lunghe e che non avevo voglia di leggere, per capire subito se la pagina trovata su Google rispondeva al mio dubbio e anche per avere un riassunto rapido di una notizia di cui mi interessava poco.

L'intelligenza artificiale di Arc Max, basata su Anthropic, mi ha dato sempre risposte abbastanza soddisfacenti, fornendomi anche i paragrafi del testo da cui l'IA aveva estrapolato la risposta.

Inoltre, l'intelligenza artificiale in questione parla diverse lingue, ed è possibile porre domande in italiano anche per contenuti in inglese.

Anche le due funzioni che rinominano automaticamente tab e download sono una vera comodità: soprattutto per quel che riguarda i file scaricati, avere un nome sensato invece di una serie di caratteri a caso porta con sé grandi vantaggi, anche per il futuro quando avremo bisogno di ritrovare quel file.

Cosa c'è che non va

In primo luogo, la funzione che richiama ChatGPT mi è parsa piuttosto inutile, considerando anche che per rispondere alla domanda apre il sito ufficiale di ChatGPT: è praticamente solo una scorciatoia. Inoltre, non ho usato molto la 5 seconds preview: anche se funziona generalmente molto bene, non mi fa impazzire in termini di esperienza utente, con quel popup che si popola pian piano e che scompare non appena muovi il mouse. Una funzione che dovrebbe velocizzare l'uso finisce quasi per rallentare l'utente, che deve aspettare la risposta in un'interfaccia che trovo poco funzionale.

Il mondo è complesso: delegare all'IA ci rende più veloci, ma meno consapevoli

Nonostante abbia confessato poche righe su di aver usato con piacere Ask on page, credo che funzioni del genere non faranno bene al mondo, anche se temo sia inevitabile che si diffondano.

Ask on page è infatti la funzione che più di tutte penso verrà replicata da altri browser: è difficile resistere alla sua estrema immediatezza, che ci permette di spremere un lungo articolo e condensarlo in poche gocce, tirando fuori subito quel che ci interessa.

Il problema, come sempre, è che il mondo è complesso e cercare di condensare in due righe un articolo di migliaia di parole ci porterà a essere sostanzialmente più stupidi, meno consapevoli e meno attenti alla complessità. E questo è ancor più problematico se consideriamo che l'IA spesso dà risposte diverse alla stessa domanda: potete vedere qualche esempio negli screeenshot qui sotto, dove comunque è rimasta piuttosto coerente, ma non sempre è così.

In una risposta che purtroppo non ho screenshottato, Arc Max mi ha risposto che Scorsese è diventato virale sui social perché sta promuovendo il suo prossimo film, Killers of the Flower Moon, visto che gli attori sono in sciopero.

Nell'articolo del Guardian viene effettivamente citato il prossimo film del regista e lo sciopero degli attori come concausa della presenza del regista sui social, ma un conto è rispondere che Scorsese è diventato virale perché si sta facendo vedere per promuovere il suo film, un altro è che si sta divertendo a fare video spontanei con sua figlia su TikTok.

Dove sta la verità? Probabilmente nel mezzo, ma se si cerca una risposta univoca da un'intelligenza artificiale è facile perdersi un lato o l'altro della medaglia. 

E se in casi come questo importa poco – parliamo pur sempre di un regista ottantenne che diventa virale sui social, non una gran questione – semplificare questioni molto più complesse (guerre, politica, questioni internazionali) non ci aiuterà a ragionare.

E poi c'è la privacy

Neanche a dirlo, ovviamente le funzioni di Arc Max non funzionano in locale e condividono dati con aziende di terze parti per l'elaborazione.

In particolare, Arc Max si basa su OpenAI e Anthropic, le cui intelligenze artificiali elaborano le nostre richieste processando dati come i titoli delle schede, i contenuti delle pagine visitate, le URL e così via.

C'è da dire che The Browser Company è molto trasparente in tal senso e nella sua pagina relativa alle privacy policy ha una chiara tabella che spiega cosa viene condiviso e quando. Inoltre, apprezzo che l'azienda abbia deciso di lasciare queste funzioni disabilitate di default, lasciando all'utente la possibilità di fare opt-in se lo desidera. Ma al netto del comportamento lodevole della società, bisogna sempre ricordare che usare l'IA su un browser vuol dire condividere con aziende (basate negli USA in questo caso) tutto quel che facciamo sul web.

Una tabella riassume bene cosa viene condiviso (e quando) se si utilizza Arc Max

Read Entire Article