Nelle ultime ore si sta discutendo molto online di una regola dei Termini d'uso del software PlayStation che vieta agli utenti di rivendere i giochi PlayStation, sia in formato fisico che digitale. In particolare, il punto in questione recita:
Rivendita
7.1. È proibito rivendere giochi su disco o giochi digitali, salvo previa espressa autorizzazione della nostra azienda ed eventualmente dell'editore, se il gioco è pubblicato da un'altra azienda.
A scanso di equivoci, questa regola esiste davvero (potete leggerla nella versione online qui), ma Sony probabilmente non ha alcuna intenzione di fare o cambiare nulla in merito alle sue politiche sulla compravendita dei giochi usati.
L'unico motivo per cui se ne parla oggi, infatti, è che qualcuno si è accorto di una clausola che in realtà esiste da circa 30 anni e che, evidentemente, Sony non ha mai avuto interesse a far rispettare.
Anche se quel punto dei Termini di utilizzo è stato leggermente cambiato nel corso degli anni, quella regola è sempre esistita, sin dai tempi di PlayStation 1.
Come fanno notare alcuni utenti, basta prendere un qualsiasi giochi PS1 per leggere stampata sul disco una clausola molto simile che vieta la rivendita del gioco.
Questa questione, per altro, torna fuori ciclicamente: nel 2013 venne su un polverone simile a quello che si può leggere online in queste ore e lo stesso Shuhei Yoshida, uno dei volti più noti di PlayStation, confermò su Twitter che gli utenti potevano stare tranquilli e rivendere i loro giochi.
Sempre nel 2013, Sony affermò con convinzione la sua posizione sulla libera vendita dei giochi usati, anche per distinguersi da Microsoft che fece un grosso scivolone nella comunicazione. Infatti, mentre online si discuteva di una regola nei Termini di Microsoft (più o meno analoga a quella presente ancora oggi nei ToS di Sony) che avrebbe dovuto impedire la compravendita di videogiochi su Xbox One, Sony ribadì la sua posizione all'E3 di quell'anno e pubblicò addirittura un finto "video tutorial" su come usare i giochi usati.
Insomma, anche se le parole sono scritte nere su bianco e possono legittimamente preoccupare gli utenti, non c'è motivo di pensare che sia davvero cambiato qualcosa: potete continuare a rivendere tranquillamente i vostri giochi PlayStation, Sony non verrà a darvi la caccia.