Le foto fantasma di Apple: anche voi avete l'inquietante bug?

6 months ago 109

Arrivano delle curiose notizie che riguardano diversi utenti Apple, i quali stanno vivendo delle situazioni particolari in merito a delle presunte foto fantasma che appaiono nel loro iCloud.

Le segnalazioni emerse online nelle ultime ore riguardano infatti la ricomparsa, in alcuni casi anche dopo anni, di foto eliminate nello spazio iCloud. Come se non fossero mai state eliminate.

Un utente, ad esempio, dichiara di aver visto delle foto sconvenienti riapparire nel proprio iCloud dopo averle eliminate nel 2021. Tali immagini indicano che il loro caricamento su iCloud sarebbe avvenuto molto recentemente. Lo stesso è accaduto per un secondo utente, il quale ha rivisto delle immagini eliminate l'anno scorso nel proprio iCloud.

Un altro indica che vedere alcune foto del 2010 riapparire ripetutamente nel proprio spazio cloud, nonostante abbia provato a eliminarle definitivamente diverse volte.

Il comune denominatore a queste segnalazioni consiste nel fatto che tali foto fantasma appaiono come aggiunte di recente allo spazio iCloud degli utenti.

Sembra quindi ci sia un rilevante problema nell'indicizzazione dei file all'interno della libreria iCloud di Apple, o probabilmente a livello del dispositivo che si utilizza.

Gli utenti che hanno segnalato il problema usano un iPhone con iOS 17. Potrebbe anche darsi che tale bug arrivi proprio da iOS, visto che Apple recentemente ha rilasciato un nuovo aggiornamento per correggere un problema di indicizzazione presente in iOS 17.3. C'è anche da considerare che problemi simili erano stati segnalati da alcuni utenti con la quarta beta di iOS 17.5.

Certo, c'è da chiarire come facciano immagini eliminate diversi anni fa, almeno a detta degli utenti che hanno segnalato i problemi, a riapparire in iCloud. Sappiamo infatti che iCloud tiene le foto eliminate per 30 giorni in una cartella dedicata, prima di procedere all'eliminazione definitiva. Torneremo ad aggiornarvi non appena ne sapremo di più.

Read Entire Article